Lamar Odom che schiaccia contro Jermaine O'Neal: una costante di Gara-3 e Gara-4
Era di straordinaria importanza, non solo psicologica, Gara-4 della serie tra Indiana Pacers e Miami Heat, in programma la scorsa notte all'AmericanAirlines Arena.
Con la serie sul 2-1 per Indiana un'eventuale vittoria dei Pacers avrebbe consegnato il passaggio del turno nelle mani dei ragazzi di Rick Carlisle, con il primo match point in casa, mentre un successo della formazione della Florida avrebbe completamente rovesciato l'inerzia della sreie a favore di Stan Van Gundy e dei suoi, già vittoriosi in Gara-3.
Partita di grandi contenuti tecnico-tattici, ma soprattutto di strepitosa intensità , ed anche molto nervosa come una gara di playoff a questo punto della stagione è normale che sia.
Ben 6 i falli tecnici fischiati dagli arbitri, 2 dei quali hanno visto protagonista l'estroso playmaker dei Pacers Jamaal Tinsley.
“The abuser” si è infatti fatto espellere a seguito di un flagrant foul ai danni di Eddie Jones, e la frustrazione dei Pacers si è vista subito dopo in un altro flagrant fischiato al non sempre tranquillo Ron Artest ai danni di Dwayne Wade.
Ma perché la squadra numero 1 del seeding ad Est ha perso la testa in una serie che sembrava poter controllare?
Perché proprio per colpa di questo convincimento, maturato durante le prime due gare interne, la formazione di Carlisle non si aspettava questa reazione indemoniata degli avversari.
Invece anche in Gara-4, dopo un primo quarto in cui il già citato Ron Artest ed un Jermaine O'Neal in versione MVP hanno messo letteralmente a ferro e fuoco l'area degli Heat, i padroni di casa hanno saputo uscire alla distanza, sospinti da un'assordante folla in delirio.
Così i 26 punti di O'Neal nel primo tempo non sono bastati ai Pacers per scappare via ed il loro vantaggio a metà gara era di soli 3 punti, 56-53.
Tutto molto simile a quello che era avvenuto in Gara-3, con Miami che nel terzo quarto si era aggrappata a Lamar Odom per restare a contatto affidando poi a Dwayne Wade i palloni importanti nel finale.
Ed evidentemente questo è il piano di Van Gundy e dei suoi, visto che anche ieri notte Miami ha chiesto a “Lamarvellous” di caricarsi i compagni sulle spalle prendendosi la responsabilità di attaccare Jermaine O'Neal che dall'altra parte stava dominando l'area.
Ed allora il talentuoso giocatore ex UNLV ha risposto alla chiamata aprendo con un tiro dalla media distanza ed una squassante schiacciata un parziale di 8-0 ad inizio ripresa, alimentato poi dall'ottima prova balistica di tutta la squadra, compreso quell'Eddie Jones tanto criticato per la sua cronica assenza nei momenti topici.
L'ex-Laker ha chiuso con 11 punti e 6 rimbalzi, ma in generale tutta la squadra di Miami ha tirato con percentuali elevatissime (51% da due, 54% da tre), chiudendo con ben 6 giocatori in doppia cifra, il quintetto base più Rafer Alston.
Con un vantaggio di 7 punti all'inizio dell'ultimo periodo dilatatosi poi fino ad 11 punti a metà quarto, la classe di O'Neal (37 punti, 14 su 24 dal campo) e la furia agonistica di Ron Artest (28 punti e 8 rimbalzi) riportavano i Pacers a contatto sul punteggio di 84-88 a 4 minuti dalla fine.
Ed è proprio in un momento di difficoltà per gli Heat che il giocatore di maggior personalità , l'incredibile rookie Dwayne Wade, metteva a segno le giocate decisive per fermare la rimonta di Indiana e firmare il controparziale determinante per il risultato finale.
Prima un arresto e tiro dai 5 metri, poi una sontuosa linea di fondo con contatto, fallo e canestro, e successivo libero supplementare realizzato per portare i suoi ancora avanti di 8, 92-84.
Frustrazione immensa per le speranze dei Pacers, che oltre alla strepitosa prestazione della coppia O'Neal-Artest (65 punti in due), non hanno avuto praticamente nessun apporto dagli altri titolari né dalla loro panchina (nessun altro giocatore in doppia cifra).
E' stata invece la prestazione collettiva la grande forza degli Heat, che grazie anche allo straordinario dinamismo di Caron Butler, 21 punti e 10 rimbalzi, hanno controllato la partita anche negli ultimi 2 minuti, mettendo a segno con freddezza i liberi della staffa (22 su 29 di squadra).
Gara-4 archiviata quindi con il punteggio finale di 100-88 per “DWade” e compagni, che adesso con la serie sul 2-2 potranno tornare ad Indianapolis dopo una doppia dimostrazione di forza che non può aver lasciato indifferenti gli avversari, più che mai preoccupati di una formazione che in casa vince da 18 partite consecutive.
Sabato notte è in programma Gara-5 alla Conseco Field House di Indianapolis, ed i Miami Heat ci arrivano con il morale alle stelle nonostante un piccolo infortunio ad un dito al proprio gladiatore Brian Grant, che ha comunque assicurato la sua presenza: mai “pilotal game” fu più “pilotal”…