Ieri notte Bryant si è dimostrato immarcabile per qualsiasi Spurs in campo
San Antonio Spurs 90 @ Los Angeles Lakers 98
Era nell'aria.
Durante tutta la stagione, gli addetti ai lavori hanno cominciato a far notare che ogni qualvolta Kobe Bryant era costretto alla trasferta casa-Colorado-casa per arrivare all'ultimo minuto ad una partita dopo una sessione processuale, la grande prestazione era una conseguenza quasi matematica.
Una battuta certo, che con il passare del tempo però, ha cominciato ad essere suffragata da una certa regolarità di avvenimento.
Bryant si ritrova sul campo a pochi minuti dalla palla a due e come se dovesse dimostrare qualcosa in più, come se dovesse scaricare delle tossine mentali accumulate durante le ore di silenzio richieste dalla procedura del Tribunale di Eagles'County, mette l'anima sul parquet.
In questo caso, la partita in questione era gara 4 delle semifinali di conference, perciò la posta in palio era piuttosto alta. Con questa vittoria i Lakers avrebbero potuto rimettersi in corsa nella serie, mentre gli Spurs avrebbero potuto bollare come semplice calo fisiologico la brutta botta di domenica e veleggiare sulla scorta di un confortante 3 a 1 verso il Texas per poter da subito chiudere la contesa.
Eppure la storia si è ripetuta.
La gara è stata bella, vibrante, al livello di quelle precedenti.
Il primo quarto è stato tutto di marca Spurs. I padroni di casa si sono ritrovati davanti alla solita squadra compatta e attenta, che ha trovato ancora in Parker e Duncan i suoi naturali punti di riferimento.
I parziali dei primi due quarti (27 a 21 e 26 a 22) hanno fatto sperare i tifosi dei grigio neri, anche perché i Lakers, fatto salvo un momento nel quale si sono riportati sul 40 a 41 hanno costantemente subito la pressione ed il gioco degli avversari.
Al rientro dalla pausa di metà gara però, i giallo viola hanno preso il comando delle operazioni come loro abitudine (tutti i terzi quarti della serie sono stati vinti fino ad oggi dai californiani con uno scarto totale di 44 punti) e hanno messo a segno il parziale decisivo, un 31 a 16 che ha piegato le gambe a San Antonio, che nell'ultimo quarto non è riuscita a trovare le forze per riprendere il filo del discorso e ha concluso la gara con il punteggio finale di 90 a 98.
Numeri alla mano, la partita ha mostrato, almeno nella seconda parte, i Lakers versione gara 3, con un totale di sole 6 palle perse contro le 13 avversarie ed un 50% dal campo contro il 40% dei texani.
Detto però che assist e rimbalzi sono stati a favore degli ospiti, a fare la differenza è stato un fattore solo: Kobe Bryant per l'appunto.
La guardia numero 8 ha giocato una gara da 42 punti, 6 rimbalzi, 5 assist e 3 palle recuperate. Un bilancio pazzesco, che nel dopo gara è stato sottolineato praticamente da tutti gli attori della sfida, da Bowen (che stavolta ha potuto limitare davvero poco l'avversario diretto) a Popovich ("tanto di cappello" le sue parole) da Malone a Shaq, il quale ha avuto parole di questo tono per il collega: "Non ho neppure capito come abbia fatto. E' un atleta favoloso, il miglior compagno con il quale io abbia mai giocato!" Forza di una vittoria"
Dal canto suo O'Neal ci ha messo del proprio per non sfigurare e ha marcato uno score da 28 punti, 14 rimbalzi e 4 stoppate.
Con 70 punti segnati dalla combo su 98, al resto del gruppo è bastato un lavoro di supporto, con Malone e Payton che hanno dimostrato una ritrovata solidità collettiva e una difesa finalmente costante.
Per gli Spurs, la gara è girata solamente a causa dei troppi errori, puntualmente puniti. Venendo dalla panchina, Ginobili è risultato il top scorer con 21 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, ma anche la gara di Turkoglu è stata positiva, con 16 punti e 7 rimbalzi.
Purtroppo per loro, le due stelle della squadra hanno giocato una buona gara, ma non sufficiente per dominare come al SBC Center. Tim Duncan, evidentemente scottato da gara 3 ha sfiorato la tripla doppia, con 19 punti, 10 rimbalzi (4 d'attacco) e 8 assist, mentre Tony Parker ha segnato 18 punti con 8 assist, ma ha anche sporcato la sua gara con un 7 su 18 complessivo dal campo e con 4 sanguinose palle perse, frutto del lavoro principalmente di Payton.
A questo punto la serie è nella medesima situazione del 2003. Dodici mesi fa, gli Spurs a questo punto hanno ingranato la marcia, hanno salutato il gruppo e si sono involati per una vittoria in 6 partite.
Cosa succederà adesso?
I Lakers si ritroveranno galvanizzati e continueranno a giocare di squadra, oppure saranno gli Spurs a far valere il loro impianto di gioco, sicuramente il più solido della lega?
Certamente ad oggi la serie è più viva e più bella che mai e francamente la speranza è di avere altre 3 grandi gare da gustare.
Vantaggio pari ma fattore campo ancora saldamente in mano San Antonio.
Alla prossima"