Grande Reggie in Gara 3
Più quattordici fù la differenza di punti totali in gara uno, stavolta lo scarto è sceso a undici punti ma sostanzialmente non c'è stata differenza.
Indiana anche nella seconda gara alla Conseco Fieldhouse contro i Miami Heat ha mostrato la sua abilità nel gestire le singole partite, mantenendo un costante ma rassicurante vantaggio e portando alla ribalta ogni volta un “personaggio” nuovo.
Se in gara uno la difesa su Jermaine O'Neal era stata asfissiante, fatta di continui raddoppi, non si può dire che in gara due il trattamento per il prodotto dalla Eau Claire High School sia stato diverso, ma Jermaine è stato questa volta bravo a legger la difesa e, caricando Odom e Grant di falli(6 per entrambi), ha potuto metter sù comunque 17 punti.
Leggendo il match da un punto di vista tattico, gara due aveva una fondamentale importanza per Indiana, che non doveva perdere il fattore campo, ma anche per Miami, che doveva evitare di giocare due partite all'American Airlines con l'acqua alla gola sull 0-2.
Alla solida prestazione offensiva di O'Neal si son aggiunte le solite cifre di Artest, sempre più indispensabile sui due lati del campo, e di un Reggie Miller in versione Madison, pronto ad azzannare alla giugulare la difesa di Miami concentrata nell'area verniciata; per Hollywood Miller 3 bombe pesanti e un minutaggio sempre molto basso in previsione del preziosissimo finale della serie. Per i Pacers hanno dato il loro contributo dal pino i soliti Harrington, Jones e Johnson, che si è diviso il minutaggio con un Tinsley poco ispirato in attacco ma con ben 9 assist sullo scout.
La partita degli Heat è stata invece una partita a due volti, in cui si son evidenziati i punti fragili della squadra, con un Eddie Jones che nel momento del bisogno non ha saputo prendere i tiri che gli appartenevano, così come un Brian Grant limitato dai falli; offensivamente gli Heat son stati esclusivamente Wade e Odom, autori praticamente del 50% del fatturato dell'intera partita, ma che non possono pensare di risolvere da soli l'intera serie.
Tatticamente tutti gli Heat si son intestarditi ad attaccare il canestro senza provare soluzioni dalla distanza e a fine gara Van Gundy conterà solo una “bomba”dei suoi ragazzi, contro le 7 dei Pacers.
Gara tre sarà ora per Miami la partita del non-ritorno, se davvero Lamar e compagni vorranno portar avanti la serie, dovranno far loro gara 3, se no questa fantastica stagione di Miami potrebbe chiudersi davvero alla semifinale di Conference.