Bibby sembra essere tornato alla forma playoff di 2 anni fa…
Immagino quanto brutto sia stato il risveglio di Kevin Garnett questa mattina: l'ala dei Wolves si sarà svegliato e avrà guardato il trofeo di Mvp della stagione, meritatissimo e in bella mostra, ma che al momento gli ricorderà solamente che nella serata della sua celebrazione, i Kings hanno espugnato il Target Center di Minneapolis e si sono presi con le unghie il fattore campo nella serie.
Eh già , siamo 1-0 nella serie per Sacramento: chi se lo sarebbe aspettato all'inizio dei playoff, quando la squadra di Adelman arrancava ed era costretta a cedere titolo di division e seconda posizione nel ranking Nba ai Lakers, causa una sconfitta contro una Golden State che alla stagione non aveva più nulla da chiedere?
Ora sembra di veder giocare i Kings di inizio stagione: probabilmente è tornata la convinzione nei propri mezzi, data anche dal fatto che la serie contro Dallas è stata vinta, riuscendo a difendere bene (non certo il punto forte dei Kings) per tre volte nei tiri allo scadere dei Mavs che avrebbero cambiato la serie.
Sacramento è entrata nelle semifinali con un ritorno di fiamma verso le proprie convinzioni e la fotografia di tutto ciò è stata gara1.
T'WOLVES: WHAT'S WRONG?
Il primo problema che viene alla luce chiaro e limpido è il seguente: Minnesota ha perso il fattore campo, sabato giocherà gara 2 contro una squadra che sta volando sulle ali dell'entusiasmo e che cercherà di approfittarne. La morale è che i Wolves si trovano di fronte alla gara più importante dell'anno, non possono fallire, perché, in caso di sconfitta, andrebbero a Sacramento 0-2 e, lo sanno tutti, non è proprio semplice vincere all'Arco Arena. La pressione sarà tutta su di loro sabato, soprattutto su Garnett, indiziato numero uno (nonostante i 18 rimbalzi e i 7 assist) nella lista degli accusati per la sconfitta di martedì.
Un altro problema che si pone è quello di Spreewell: in gara 1 si è visto uno Spree evanescente, completamente fuori dal gioco e che ha continuato a sparare pallottole a sangue nonostante i risultati precedenti non fossero dei migliori. Per lui alla fine 2/14 al tiro, con 1/7 dall'arco dei tre punti, statistica che, se paragonata al 14/25 nella serie con Denver, fa capire come l'ex Knicks non sia ancora entrato nella serie.
Da notare anche che Saunders ha potuto usufruire di una straordinaria produzione offensiva di Cassell (che una certa dimestichezza con le gare 1 sembra avercela), ma soprattutto di quella di Trenton Hassel, che oltre a costringere Peja Stojakovic a un misero bottino di 14 punti, ha firmato 17 sul tabellino dei marcatori.
Statistica che balza agli occhi degli addetti è il numero dei tiri liberi: i Kings hanno tirato 35 tiri liberi al contrario della carestia dei Wolves, presentatisi sulla linea della carità solamente 12 volte. Questo rimanda immediatamente alla maggiore grinta e cattiveria sportiva di Sacramento, ma anche al discorso arbitri: sembra strano che una star come Kevin Garnett si possa presentare solamente 4 volte sulla linea del tiro libero; in stagione, Minnesota è 35-2 quando tira più tiri liberi degli avversari, statistica che nei playoff conta moltissimo.
C'è addirittura chi ha collegato i 12 tiri liberi di Cassell e compagni alla cravatta viola (come il colore dei Kings) del commissioner della Nba, David Stern ..only in U.S.A!!!
P.S. Per informazioni riguardanti un tale Michael Olowokandi, rivolgersi a "chi l'ha visto", versione americana!
SACRAMENTO, LIFE IS BEAUTIFUL
Eh già , tutto sembra bello e luminoso agli occhi dei Kings, che sembrano essersi ritrovati nel momento del bisogno.
A chi imputava la sconfitta dei Wolves alle prove insoddisfacenti di Garnett e Spreewell in attacco, coach Adelman ha risposto così:"Può essere stata una chiave dell'incontro, ma non l'unica: inoltre non credo derivi tutto da una loro serata storta: siamo stati bravi a contenerli. Mi imbufalisco quando sento dire che questo è il motivo della nostra vittoria: nessuno tiene conto della serata no al tiro di Peja Stojakovic. La chiave dell'incontro è data dalla performance di Bibby: raramente si vede giocare qualcuno cosi"
Mike Bibby, da Arizona: è stato lui il vero fattore di questa gara, segnando 33 punti, prendendo 7 rimbalzi e smazzando 7 assist. Dopo il primo tempo orribile di gara-1 contro Dallas, Bibby si è totalmente ripreso e sta conducendo i Kings come due stagioni fa: l'ago della bilancia della squadra di Adelman è lui; l'anno scorso ha perso la sfida con Nash e Sacramento è uscita al secondo turno, quest'anno si è portato in groppa i suoi compagni, con in testa un motto:the sky's the limit
Se volessimo trovare l'ago nel pagliaio, ecco due piccoli problemini per i Kings:
– Doug Christie soffre ancora per la fascite plantare al piede sinistro che non lo abbandona da metà stagione: mercoledì i Kings non si sono allenati e l'ex Lakers si è potuto riposare; improbabile una sua assenza in gara 2.Lo stesso Adelman ha dichiarato di voler farlo giocare piu di gara-1, quando Doug è stato in panchina ne abbiamo risentito parecchio, è il nostro miglior difensore e non voglio privarmi di lui.
In gara 1 ha giocato 38 minuti, mentre nel primo turno ha giocato una media di 42, 2 minuti per gara.
– Nella rotazione a sette decisa dal coach dei Kings per la prima gara della serie, è stato protagonista di una prova incolore Anthony Peeler, ex dei T'Wolves protagonista in tutte e sei le uscite al primo turno dei Wolves negli anni passati. Peeler ha giocato male, tirando 1/6 dal campo e perdendo 2 palloni in 21 minuti di utilizzo: "Ero nervoso, ho giocato contro sei anni della mia vita e non riuscivo a segnare: spero di cambiare il mio atteggiamento in gara 2"
Gara 2 in programma sabato sera al Target Center di Minneapolis: Spree vs. Webber, amici dai tempi di Golden State, Bibby vs. Cassell, Garnett desideroso di rivincita"due tre argomenti per la seconda partita ci sarebbero in linea di massima"
STAY TUNED!