Il crollo del barone è l'emblema della stagione degli Hornets
Quando a 40 secondi dalla fine, sul +6 Heat, il rinato Steve Smith si è trovato a dover eseguire piedi per terra quel tiro grazie al quale aveva costruito una carriera Nba, i 20286 tifosi dell'American Airlines Arena sono rabbrividiti.
Ma come?Ci giochiamo una gara 7 in casa, andiamo anche a + 16 e ci facciamo recuperare da una squadra con la mente proiettata già all'estate e guidata nella rimonta da uno che nella serie ha 1.8 punti di media? Da uno che ha un record di zero vinte e cinque perse nelle gare-sette della sua vita?No, non è possibile!
Questi devono essere stati i loro pensieri, mentre delle freddissime, ghiacciate gocce di sudore scollinavano sulle loro schiene: e invece Smith, autore fino a quel momento di una partita incredibile (25 punti) ha sbagliato il tiro più facile della serata, e così si è potuto sancire l'esito dell'unica serie del primo turno ancora indecisa.
I Miami Heat volano alle semifinali di Conference, grazie alla vittoria per 85-77 nella settima sfida; affronteranno ora gli Indiana Pacers, unica squadra Nba sopra le 60 W, reduce da uno stop di dodici giorni dopo lo sweep rifilato ai Celtics.
Ma la squadra di Van Gundy ha dovuto sudare le classiche sette camicie per aver ragione di New Orleans: gara7 ha fotografato la chiave della serie, con gli Heat più veloci e atletici posti di fronte a una squadra in totale emergenza, senza la sua seconda stella Mashburn e con la prima stella costretta prima a prestazioni straordinarie in precarie condizioni fisiche, ma costretto ad arrendersi nel giorno più importante dell'anno.
Eh già : Baron Davis ha dovuto abbandonare la nave nel secondo quarto, dopo aver subito uno sfondamento da Lamar Odom, ricadutogli sulla caviglia. Il Barone non ha smesso un attimo di incitare i suoi, ma è chiaro che sarebbe servito maggiormente sul parquet: la stagione finisce nuovamente male per questo campione, vittima, forse un po' troppo, della sua conformazione fisica.(Ricordiamoci che a inizio stagione, quando si trovava in forma smagliante, era annoverato tra i probabili Mvp della stagione.)
Miami ha vinto la serie approfittando delle due assenze illustri degli Hornets, ma certamente i suoi meriti superano le sfortune dell'avversario: Van Gundy è stato capace di amalgamare giocatori diversissimi tra loro nel corso di una stagione iniziata con 0 W e 7 L, ma soprattutto di creare una squadra dove chiunque si sente importante per i vari equilibri in campo. Ne nascono cosi partite dove il protagonista è Wade (gara 1 e 3), oppure Brian Grant, o lo stesso Lamar Odom, senza dimenticare l'immenso Caron Butler. Abbiamo una squadra!
LA PARTITA
La partita è iniziata benissimo per Miami, capace di sfruttare la sua arma forte per portarsi sull'8-2 dopo due minuti in seguito a una schiacciata di Lamar Odom in campo aperto. Il primo quarto si chiudeva sul 25-18 con Wade autore di un cross-over immaginifico ai danni di un Davis a mezzo servizio, per usare un eufemismo.
Nel secondo parziale il solo Steve Smith riusciva a mantenere a galla New Orleans, danneggiata dalla serata no di Wesley (1/10 al tiro) e Magloire (6 punti in 31 minuti di utilizzo); uno dei tanti ex di turno, Smith ha iniziato a macinare punti, soprattutto dalla linea dei tre punti, mentre Floyd si intestardiva nel far giocare un Darrell Armstrong evanescente.
Le due squadre sono andate all'intervallo sul 41-31 Miami; tornati in campo, gli Heat spingevano sull'accelleratore, arrivando a + 16 grazie alla grinta ed efficacia di Grant (16+9), ma soprattutto a Butler, che prendeva in mano le redini dell'incontro e metteva la partita in mani apparentemente sicure.
A 6' dalla fine, sul punteggio di 76-64, entrava in scena lo Smith-show: tiri da tre punti, jump shot come ai tempi di Portland, arcobaleni in mezzo all'area.Nel frattempo Floyd, non si sa per quale motivo, si decideva finalmente a inserire in campo Shammond Williams..per lui 8 punti in sette minuti di gioco!Grazie agli errori di Miami, forse impaurita a un passo dal grande traguardo, si arrivava all'azione del tiro da tre punti di Smith commentata all'inizio".bye bye Hornets and Go Miami!
FOCUS ON MIAMI
Grandissima la soddisfazione in casa Heat per il superamento del turno, sogno proibito e forse mai immaginato quando Pat Riley tolse baracca e burattini per designare come suo successore Stan Van Gundy.
Gara 7 è stato un suo successo personale su Floyd, ha macinato il collega sotto ogni punto di vista.
-Il contropiede è la nostra arma migliore?Usiamolo!
-Potrebbero dominare sotto canestro, con Magloire e Brown che possono sfruttare la differenza di centimetri a loro favore? Arginiamoli!
-Vogliamo vincere?Difendiamo e costringiamoli a perder palla
Questi i tre punti sui quali il fratello di Jeff Van Gundy aveva costruito il piano per gara 7: per i parziali, rispettivamente, 18-5 in campo aperto, 38-28 in the paint, 20 palle perse degli Hornets"è solo l'inizio per Stan?
Butler-Odom-Grant: il trio protagonista della sfida di ieri notte ha lavorato per 53 punti, 27 rimbalzi e 7 palle recuperate"niente male per due giocatori alla prima esperienza playoff e per uno a cui in molti avevano affibiato l'appellativo di giocatore finito.
Ha deluso Eddie Jones, che ha tirato 3-13 dal campo..ma, Tranquillo e Buffa docet, quando si vince, tutto passa in secondo piano"Indiana, we're coming
FOCUS ON NEW ORLEANS
Gli Hornets chiudono i battenti, frustrati dal non essere stati capaci di vincere una partita che sia una nelle sei gare stagionali giocate a Miami; abbandonano la stagione, volgendo lo sguardo verso un futuro non proprio roseo.
Al termine di gara 7, il vicepresidente e general manager Bob Bass si è dimesso, affermando che è tempo di lasciare il passo a qualcun altro; frase di circostanza, che si cela dietro alla paura che la prossima possa essere l'ultima stagione Nba degli Hornets, il cui viaggio da Charlotte verso New Orleans non ha dato i risultati sperati.
Con ogni probabilità a Tim Floyd sarà dato il benservito, decisione comprensibile considerata la conduzione dell serie dell'ex coach di Iowa; verrà assunto un coach che piaccia a Davis e sarà obbligatorio ringiovanire la squadra.
Sul piede di partenza molti giocatori , su di tutti Jamal Magliore, che ha visto le se quotazioni scendere, e di molto, dopo la sua prova in gara 7
CONCLUSIONE
La serie è finita, andate tutti in pace!
E grazie a Hornets e Heat per aver inaugurato la mia carriera di playoff Nba da redattore con una serie stupenda!