Sprewell esulta: Wolves avanti!
Finalmente per Kevin Garnett e i Minnesota Timberwolves l'incubo del primo turno playoff è stato definitivamente scacciato e il macigno che gravava sulla testa dei T-Wolves e del loro leader è stato tolto, regalando una sensazione di libertà che probabilmente permetterà ai n.1 dell'Ovest di giocare con meno pressione la sfida di Semifinale di Conference contro i Sacramento Kings.
La pressione, esercitata da questo possibile traguardo rincorso in tutti questi anni, si è vista quando Minnesota ha dilapidato un vantaggio di ben 26 punti a 4 minuti dalla fine del primo tempo, lasciando che Denver rientrasse a meno 12 all'intervallo e addirittura arrivasse sotto solo di sei punti nel terzo quarto, in cui i T-Wolves hanno segnato solamente 17 punti. Coach Saunders ha dichiarato di essersi molto arrabbiato con i suoi negli spogliatoi fra un tempo e l'altro e nessuno può dargli torto vista la posta in palio, ma sapeva di avere tra le mani una squadra che poteva ritrovare in fretta la concentrazione giusta e soprattutto sapeva di poter contare su Kevin Garnett e sulla sua voglia incondizionata di vittoria.
KG si è esibito nell'ennesima incredibile dimostrazione di onnipotenza cestistica, mandando a referto 28 punti a cui ha aggiunto 7 rimbalzi e 8 assist e una maturità dimostrata nei minuti cruciali in cui Denver stava rimontando che fa ben sperare i tifosi per la incandescente serie contro Sacramento.
A dare manforte a Garnett ci hanno pensato a turno gli altri due leaders della squadra, Cassell e Spreewell. L'ex Knicks ha segnato 17 dei suoi 19 punti nel primo tempo, contribuendo al parziale che aveva portato i T-Wolves in largo vantaggio e sicuri di aver chiuso partita e serie. Cassell, dall'altra parte, è ritornato ad essere incisivo in attacco come in gara1, chiudendo con 26 punti con un percorso netto ai liberi di 12/12 che ha tolto la possibilità a Denver di concludere la rimonta iniziata alla fine del primo tempo.
Oltre ai 3 dioscuri a disposizione di coach Saunders, dalla panchina si sono avute eccellenti risposte da un Marc Madsen finora utilizzato col contagocce, ma bravo a farsi trovare subito pronto in questa partita in cui il coach gli ha dato piu' spazio. L'assenza di Sczerbiak, inoltre, ha dato minuti importanti anche a Hoiberg e Martin, che hanno risposto con 11 punti complessivi tutti importanti nella vittoria finale. Ciò che fa un po' preoccupare lo staff tecnico è la completa involuzione di Olowakandi, totalmente fuori partita e fuori dalla serie, che potrebbe essere un bel problema in vista della Semifinale con i Kings, che schierano un parco lunghi molto pericoloso in fase offensiva, e il solo Garnett difficilmente potrà reggerne l'urto.
Denver ha chiuso la serie a testa alta, come detto dal suo coach Bzdelik, consapevole di aver dato tutto per mettere in difficoltà una corazzata come Minnesota, e riuscendo anche in quest'ultima gara a tenere per lunghi tratti l'equilibrio nello scontro con i piu' quotati avversari, pur giocando senza il proprio miglior realizzatore.
Carmelo Anthony, infatti, non ha partecipato a gara5, in quanto fermato da una distorsione al ginocchio rimediata in una brutta caduta subito in gara4, che gli ha impedito di giocare e, quindi, di poter rimediare alla bruttissima figura della gara precedente quando chiuse la partita con un orribile 1/16.
Il suo sostituto John Barry (alla prima apparizione nello starting five nei playoff della sua carriera), certamente non poteva dare il contributo in attacco che garantisce il rookie dei Nuggets, e così il pesso dell'attacco è gravato sulle spalle di Andre Miller e Marcus Camby, autori entrambi di 21 punti, a cui vanno aggiunti i 17 di Lenard e i 19 di un sempre grande Earl Boykins, alla quinta partita consecutiva in doppia cifra.
Purtroppo i Nuggets hanno pagato a caro prezzo la partenza lanciata di Minnesota e, soprattutto, si sono caricati di falli, concedendo agli avversari ben 36 liberi (25 della coppia Cassell-Garnett) contro i soli 10 personali, dovuti anche al fatto che in attacco è stato privilegiato un gioco più perimetrale con molti tiri a medio-lungo raggio.
La stagione di Denver può dirsi comunque ottima, in virtù delle preview che li davano in crescita ma ancora lontani dalla possibilità di diventare protagonisti nella Lega, ed invece le vittorie sono quasi raddoppiate e sono arrivati i playoff, condotti in maniera esemplare, cosa che fa ben sperare la dirigenza in vista della prossima stagione quando il mercato dei free-agents potrà regalare altri importanti innesti ad un team già molto talentuoso.
Minnesota dopo essersi, come detto, liberata del peso della prima vittoria in una serie di post-season, si appresta a giocarsi il biglietto per la Finale di Conference contro i Kings, consapevole della forza degli avversari, che hanno dimostrato contro Dallas di aver ritrovato l'armonia in attacco che li aveva resi favoriti in sede di preview stagionale, e soprattutto un Mike Bibby, ritornato ai livelli di 2 anni fa quando stupì tutti. Il trio Garnett-Cassell-Spreewell può sicuramente essere l'arma in mano a coach Saunders per dare a Minnesota il lasciapassare per il sogno delle Finals, ma dovranno essere i comprimari ad essere decisivi nei momenti importanti della gara, soprattutto in difesa contro la corazzata offensiva di Sacramento.
Sicuramente Kevin Garnett, dopo la prima vittoria in una serie di postseason, non vorrà fermarsi subito e cercherà di arrivare fino alla fine per vincere.