Chi ha la mascherina sul viso ? Rip ??? Servirebbe più a Van Horn (dietro) per camuffarsi….
Adesso ci si mette anche l'attacco. I Pistons vincono la partita più importante della serie 109-92. Perché la partita più importante ? Perché se mai avessero vinto i Bucks, adesso la serie sarebbe sul 2-2, mentre la realtà dice 3-1 Detroit e la logica secondo turno contro i Nets.
TRE PUNTI? VITTORIA NUMERO TRE !
I Pistons hanno segnato 7 triple a fronte di 15 tentativi, con in pratica il 50% di realizzazione. Hanno inoltre seganto punti facili (28 punti sono stati scaturiti dai 16 turnover) e hanno avuto un grandissimo apporto individuale da Rip Hamilton.
L'ex campione NCAA degli"odierni campioni di UConn ha segnato 27 punti, mentre l'altro big scorer, l'avversario Michael Redd, è stato tenuto a soli 12 punti, davvero una miseria per quello che doveva essere la rivelazione di questa serie di playoff, se non di più.
DAMONIAC JONES
Che il play Damon Jones contro i Pistons ci vedesse rosso già lo sapevamo. Ma onestamente in gara 4 ha decisamente esagerato. Ha segnato 17 punti, smazzato 10 assist (record nei playoff per lui) e ha perso una sola palla mentre tutti gli altri compagni cadevano nella rete come stupidi pesciolini.
Con lui si aggiunge la buona prova di Joe Smith, autore di 17 punti e 12 rimbalzi. Ma i Bucks hanno avuto solo buone prove singole (Kukoc ancora positivo con 15 punti dalla panchina per esempio). Detroit invece gioca di squadra, sia in attacco che in difesa, risultando in questo la migliore della lega o forse in parità con Indiana.
TUTTI DA REDD, SENZA GIUSTIFICHE
Il professor Michael Redd ha chiamato a raccolta i suoi alunni. L'appuntamento è per dopo l'allenamento. L'imperativo è unico : "Keep the faith", ovvero continuare a crederci, nonostante il 3-1 in passivo e la difesa più forte della lega.
Ma i Bucks di tutto porteranno a questa riunione tranne che un dato abbstanza interesante : nella sua storia Milwaukee non ha mai vinto da questo svantaggio.
Nella storia della NBA ci sono riuscite solo 7 squadre : Boston (1968) contro Philadelphia; Lakers (1970) contro Phoenix; Washington (1979) contro San Antonio; Boston (1981) contro Philadelphia; Houston (1995) contro Phoenix, Miami (1997) contro New York e"Detroit contro Orlando lo scorso anno.
THE WASHING MACHINE
Il minutaggio di Okur è al centro di tutte le discussioni da bar a Detroit. Finalmente coach Brown ha iniziato a utilizzarlo, seppur in maniera moderata, facendolo giocare l'altra notte per 14 minuti. Il turco, sempre pronto, ha risposto con 8 punti e una'azione che ha infiammato Rasheed Wallace.
Sheed, che è cresciuto sui blacktop di Philadelphia e che di queste azioni dovrebbe intendersene, l'ha subito soprannominata "The washing machine".
Il turco, ovviamante incredulo che il movimento si chiamasse così nella città che fu di Black Jesus Earl Monroe, non ha fatto altro che uno spin move (movimento di rotazione) concluso con una schiacciata.
Ma per Sheed "Okur pumped, spun, dipsey-dooed and dunked", che vuol dire un pò la stessa cosa. Ma non a Philadelphia.
Gara 5 può essere una formalità o l'ultima spiaggia per Milwaukee. Si giocherà domani a Detroit.