Kenyon Martin, un gigante al Madison Square Garden!
Quattordici W di fila contro squadre della Eastern Conference.
Basta questo dato per spiegare come sulla costa atlantica da tre anni a questa parte ci sia un team al di sopra di tutti gli altri, capace di zittire a suon di vittorie e prove convincenti gli avversari di turno. Si, sono loro i grandi favoriti per la conquista di un posto al sole e con Indiana (sweep anche per i Pacers) sarà un testa a testa entusiasmante.
Ieri sera al Madison Square Garden un gigante in maglia blu ha camminato sul parquet, il suo nome è Kenyon Martin: 36 punti e 13 rimbalzi, grazie ad una letale combinazione di tecnica e forza atletica, davanti ad un pubblico ormai rassegnato ad essere "spazzato" e su cui è calato il sipario; New York è ufficialmente in vacanza e Marbury, 31 per lui ma ancora scarse percentuali dal campo (11 su 26) esce da questi playoffs a testa bassa, forse addirittura ridimensionato viste le non brillanti prove offerte e soprattutto l'incapacità di caricarsi il resto della squadra sulle spalle in un momento delicato, quando ai Knicks è venuto a mancare il giocatore simbolo, Allan Houston, zero presenze per lui nella serie.
Adesso nella Grande Mela sarà tempo di processi e molti si chiederanno se Stephon sia o meno l'uomo giusto su cui puntare per costruire qualcosa, se con qualche ritocco si potrà sognare o se invece, ancora una volta, sarà tutto maledettamente difficile e il team dovrà rassegnarsi a fare da spettatore alle imprese di chi gli sta intorno anche per il prossimo futuro.
Dall'altra parte del fiume ci si gode invece un successo strameritato, ottenuto senza neanche faticare oltre misura.
"Beh, tutte quelle chiacchere durante la regular season, su quanto fossero forti, sul fatto che nei playoffs ci avrebbero fatto vedere chissà cosa e via dicendo, si sono rivelate essere, come sono solito dire, l'oro degli stolti e ora avete visto come è andata a finire".
Se Kidd filosofeggia Martin è invece più diretto: "Hanno disputato un'ottima serie ma noi da qualche stagione vogliamo dimostrare chi è il numero 1 e la vittoria di oggi non fa altro che facilitarci il compito!".
Il morale è alle stelle ad East Rutherford e il gruppo che a metà stagione pareva essersi frammentato sotto una pioggia di polemiche, infortuni, gente che andava e veniva e chi più ne ha più ne metta si è riunito proprio nel momento decisivo, dando a critica, tifosi e diretti interessati (leggi Indiana, Detroit) la sensazione che il team capace di raggiungere per due anni consecutivi la Finale sia sempre lì, convinto dei propri mezzi e lanciato verso una riconferma a livelli di eccellenza.
Troppo debole New York per dare un giudizio definitivo sui Nets ma se il buongiorno si vede dal mattino, alla Continental Arena ci sarà ancora tempo prima delle pulizie di fine stagione!
Detto questo, diamo uno sguardo all'immediato futuro per vedere chi potrà frapporsi tra New Jersey e la terza Finale.
Il prossimo turno avrà di certo un tasso di difficoltà maggiore e, con tutta probabilità , saranno i Pistons di Big Ben e Sheed a tentare di interrompere la striscia di vittorie dei vice campioni del mondo.
Nei prossimi giorni conosceremo il nome dell'avversario di Kidd e compagni: sarà Bad Boys vs Flying Circus?
Stay tuned!