Melo finalmente decisivo per i suoi con una doppia-doppia
Dopo 10 anni di attesa il pubblico di Denver aveva la possibilità di vedere una gara playoff e l'attesa per gara3 tra Minnesota e i Nuggets, con i T-Wolves in vantaggio 2 a 0 e la possibilità di chiudere virtualmente la serie, era spasmodica. In 19.000 hanno risposto all'appello di coach Bzdelik per sostenere il team e quei fortunati e rumorosi tifosi hanno potuto vedere una partita che rimarrà salda nella memoria di molti nella città del Colorado.
Denver domina gara3, praticamente dalla prima palla a due, con un risultato finale abbastanza eloquente di +21, andando a "umiliare" Minnesota proprio dove KG e compagni costruiscono le loro vittorie.
Emblematici i numeri di fine gara che sottolineano come Denver abbia banchettato in area dei campioni della Central Division, nella casa di Garnett, con un saldo a rimbalzo che dice 53 a 37 per i padroni di casa, con 20 rimbalzi offensivi, che hanno generato un 60 a 26 nell'area pitturata, 18 a 8 nelle seconde chance di tiro. Il predominio a rimbalzo ha avuto ripercussioni chiare anche sul totale dei tiri tentati dalle due squadre, con Denver che a sfiorato i 100 tiri (95) e Minnie con ben 18 conclusioni in meno.
Carmelo Anthony, punzecchiato dal proprio coach dopo gara2, ha risposto da vero campione, chiudendo con 24 punti e 10 rimbalzi e difendendo anche discretamente nella propria metà campo, mentre Camby e Nene, massacrati da Garnett nell'ultima gara del Target Center, hanno avuto la classica partita d'orgoglio, con l'ex Knicks che ha timbrato una doppia doppia con ben 8 rimbalzi offensivi e il brasiliano che ha scollinato in doppia cifra con solo un errore dal campo.
Anche Andre Miller, fino a questo momento molto quieto, ha sfoderato una partita tutta grinta e solidità , sfiorando i 20 punti, ma soprattutto giocando a tutto campo, con 5 rimbalzi d'attacco e 6 assist, che aggiunti all'ennesima grande prova di Earl Boykins (terza partita consecutiva in doppia cifra), hanno dato un contributo decisivo nei momenti in cui Minnesota ha cercato di rientrare, e in particolare messo in difficoltà Sam Cassell difensivamente, costringendolo a straordinari che nella metà campo offensiva poi si sono sentiti.
Sam I Am, dopo il quarantello di gara1 è parso, come in gara2, in difficoltà contro i continui raddoppi ordinati da Bzdelik, che non gli hanno permesso di costruire quei tiri che in gara1 aveva messo con regolarità , ma soprattutto non ha trovato le chiavi del gioco per far girare la squadra al meglio.
Gli altri dioscuri di coach Saunders (apparso molto contrariato per la prova dei suoi, soprattutto dei gregari, a fine gara), Spreewell e Garnett hanno segnato molto (25 e 24 rispettivamente), ma non hanno dato la sensazione di poter essere decisivi, pagando il primo in difesa contro Melo e il secondo a rimbalzo, dato che dopo i 22 di gara1 e i 20 di gara2, si è fermato a soli 11, dando la possibilità a Camby e Nene di concedere molte doppie chance ai Nuggets.
E' sembrata per i T-Wolves una partita stregata, in cui niente girava per il verso giusto, in cui tutto ciò che di meglio sa fare la n.1 dell'Ovest è stato clamorosamente rovesciato dalla splendida prova di Denver, guidati da un pubblico ai limiti del livello sonoro e costantemente in delirio per le azioni degli azzurro-cielo.
Nel contesto della gara, sono stati decisivi due momenti precisi, caratterizzati da parziali monstre in favore dei padroni di casa. Il primo subito in avvio, frutto del 61% dal campo contro il 3/17 dei T-Wolves, che ha portato i Nuggets avanti 23 a 6, e il secondo a cavallo degli ultimi due periodi, quando Minnie si era avvicinata a -8, con un 11 a 0 che ha portato il vantaggio vicino ai 20 punti e ha permesso a Melo e compagni di gestire l'ultimo periodo, senza far più avvicinare l'avversario sotto la doppia cifra.
Questa sconfitta può far preoccupare coach Saunders in vista della prossima gara che si giocherà sempre nel rumorosissimo Pepsi Center, ma potrebbe anche contribuire a creare quella rabbia positiva nei suoi, vogliosi di replicare ad una simile batosta e poter quindi chiudere in casa in gara5. In fin dei conti è stata una battuta d'arresto talmente rilevante e con statistiche del tutto eccezionali che pare difficile possano essere replicate, e in un finale punto a punto, l'esperienza e la classe degli uomini a disposizione di Saunders possono fare la differenza.
Denver sicuramente galvanizzata da questa prova, può giocare gara4 consapevole di giocarsela senza nessuna pressione e avendo conquistato un minimo di inerzia sulla serie. Un eventuale pareggio porterebbe nelle menti dei T-Wolves mille nubi di ricordi tragici dei playoff passati, contribuendo ad annullare quel gap di esperienza e talento dimostrato nelle precedenti gare. Decisivo sarà l'approccio alla partita di Carmelo Anthony e l'apporto in zona pitturata dei lunghi dei Nuggets contro Garnett, lasciato spesso solo al suo destino da Ervin Johnson e soprattutto da Olowakandi, autentico fantasma del parquet.
Sicuramente KG non vorrà concedere più nulla nel suo fortino, aumenterà all'infinito il proprio impegno sui due lati per riuscire a vincere gara4 e poter chiudere finalmente la prima serie vincente della sua carriera.