Un meritato riposo attende ora i Pacers…
Ora sarà tutto più chiaro e facile da gestire: dopo una stagione faticosa e intensa, chiusa peraltro col miglior record di tutta la Lega, gli Indiana Pacers potranno respirare in vista del secondo turno dei playoff, e si presenteranno a sfidare la vincente tra i Miami Heat e i New Orleans Hornets nelle condizioni migliori.
Indiana oltre ad aver una delle panchine piu lunghe della Nba, avrà anche circa una settimana in cui potrà appunto assottigliare e chiarire i propri punti deboli studiando le caratteristiche dei prossimi avversari.
Carlisle si starà chiedendo se sia meglio affrontare i discepoli di Pat Riley, che presentano un gioco perimetrale con una sorprendente eccleticità negli esterni ma leggeri sotto canestro o i più solidi Hornets, una squadra più simile come caratteristiche ai Pacers.
Nella notte i giallo-blu di Indianapolis hanno violato ancora una volta il Fleet center, chiudendo così la serie coi Boston Celtics sul 4-0, un risultato scontato che non ha regalato emozioni durante la serie. Indiana si è dimostrata ancora una volta solida e cinica, sfruttando al massimo i suoi due All-Star, Jermaine O'neall e Ron Artest, autori in due di 40 punti, la classe del veterano Miller e l'atletismo di Harrington, visto anche in gara 4 a lungo sul parquet.
Boston ha risposto con le poche frecce di cui disponeva in faretra, con il solito Paul Pierce, che per onorare l'ultima partita dell'anno in maglia Celtics ha chiuso con 27 punti e 11 rimbalzi, e con Mark Blount, che ha scritto a referto un'ottima prestazione con 21 punti e 13 rimbalzi. Assolutamente deficitari gli altri elementi del quintetto, con Atkins, Welsh e McCarty autori in tutto di soli 8 punti, e le cui motivazioni non erano certamente altissime.
Indiana, come in gara 3, ha affondato la propria lama in un parziale tra il secondo e il terzo quarto che l'hanno proiettata anche su un vantaggio di più 20, ma la differenza tra la testa di serie numero uno e l'ottava era stata dichiarata già in partenza.
Come detto ora Indiana avrà modo di gustarsi la qualificazione, ma conoscendo Rick Carlisle difficilmente permetterà un qualsiasi calo di concentrazione da parte dei suoi, testimoniato anche qualche settimana fa, dal simpatico siparietto apertosi con Kenny Anderson: il play newyorkese, se pur poco utilizzato in questa seconda parte di stagione, aveva infatti chiesto al proprio coach il permesso di saltare una partita per poter assistere alle Final four di San Antonio a cui si erano qualificati gli Yellow Jackets di Georgia Tech, ateneo di provenienza dello stesso Anderson, ma la risposta dello staff tecnico è stata un secco no, segno che Carlisle vuole evitare ogni tipo di distrazione ai suoi; non gli si può dar torto, con un potenziale cosi i Pacers sono sempre più la favorita numero uno per la conquista della Eastern conference.