Daniel in post basso contro Bibby: a sorpresa, un mismatch importante
I Dallas Mavericks si arroccano al loro fattore campo, vincono gara3 contro i Sacramento Kings 104-79, e tengono aperta la serie sull' 1-2.
Una sola ragione per il successo dei texani: erano più motivati. Quel misto di sindrome da trasferta e appagamento per i primi due successi, di cui aveva parlato Adelman, ha sicuramente colpito.
Dallas è andata subito in vantaggio, giocando un primo quarto di grande energia. Ha poi chiuso la gara in apertura di ripresa: Marquis Daniels ha segnato 11 dei suoi 22 punti in un parziale di 27-13, 34-17 il computo del quarto.
L'unica reazione plausibile di Sacramento è arrivata all'inizio del secondo quarto: Dallas ha sbagliato i primi9 tiri. I Kings sono tornati sul 33-33. Poi più nulla.
Si è spenta la luce, si è spento Peja Stojakovic, 2-9 complessivo dal campo, un solo tiro in tutto il secondo tempo. Non ha dato contributo Vlade Divac, 1-5 in 18 insipidi minuti, così come Christie, vero ago della bilancia in California. Solo Bibby e Webber, 44 punti in due, 17-33 dal campo, hanno cercato di fare qualcosa.
Coach Adelman, nel dopo partita, era la fotografia dello stato d'animo della sua squadra: "Ce lo siamo meritato", il suo laconico commento. Per approfondire dobbiamo tornare alle dichiarazioni del prepartita. "Abbiamo bisogno - aveva detto l'allenatore - di giocare con energia, prendendo spunto da quello che è successo nel finale di regular season (sconfitte in trasferta consecutive a Phoenix, Denver e Golden State ndr). Non dobbiamo lasciare che i nostri avversari traggano fiducia." In realtà proprio quello che è successo. In più una dichiarazione dettata, pensiamo noi, dalla rabbia: "Li abbiamo fatti diventare i San Antonio Spurs."
Due numeri per capire quanto non siano stati i veri Kings: il tremendo rapporto fra assist, 11, e palle perse, 26. Aggravato dal fatto che i lunghi, che come sappiamo nel sistema di Sacramento hanno un ruolo fondamentale, hanno combinato per 2 assist complessivi. Se a questo aggiungiamo 46 rimbalzi, contro i 56 di Dallas, il quadro è completo. Capiamo come i ragazzi di Cuban abbiano vinto, pur non tirando particolarmente bene (40%). Significativo il parere di Doug Christie al riguardo: "Ci hanno battuto in ogni aspetto del gioco".
Prova corale per Dallas: 4 giocatori hanno segnato 81 punti. Marquis Daniels ne ha messi 22, 10-20 al tiro, con 3 assist e 3 palle rubate. Nel bene o nel male, questo ragazzo sta entrando prepotentemente nella geografia Nba. "Ho solo cercato di essere aggressivo - ha detto alla fine - cercando di prendere i tiri funzionali nel nostro attacco e di metterli." Fa una certa impressione vedere un allenatore della vecchia guardia come Don Nelson, coccolarsi un rookie: "Ha giocato molto bene - è il suo parere - Questa sera gli ho chiesto molto, una prova di maturità che va oltre il fatto di segnare. Ha risposto alla grande." Sulla partita: “Abbiamo giocato - continua Nelson - una gara completa. Mettendo assieme attacco e difesa, come non eravamo riusciti a fare nelle prime due partite."
Michael Finley ha segnato 18 punti. L'ala di Chicago sta tirando male, 6-15. Possibile che questo sistema con tanti tiratori gli stia togliendo gli spazi per i suoi tiri preferiti. Nondimeno Finley ha lottato, ed assieme a Najera, fondamentale con la sua difesa su Webber, ha segnato il tono agonistico della gara. A fine partita, proprio Chris Webber, gliene ha reso merito. "Il bello della competizione - ha detto - è che mette in luce la volontà di ognuno di noi. Se ne facciamo un fatto di volontà , Finley è uno dei primi 5."
Dirk Nowitzky, nella serata in cui è mancato Nash, con problemi di falli, ha aggiunto 21 punti con 8 rimbalzi. "Sapevamo - ha detto il tedesco - che le prime due partite le abbiamo perse con un margine molto stretto. Contavamo di far valere il fattore campo. E di riportare la serie sui binari a noi preferiti. Come non siamo riusciti a fare in gara2. E' solo un inizio. Lunedì (in programma gara4 ndr) dobbiamo completare il nostro lavoro per spostare la pressione su di loro. Non possiamo tornare a Sacramento sotto 3-1."
Molto onesta la chiave di lettura di Antawn Jamison, 20 punti e 9 rimbalzi: "Finora non è successo granchè nella serie. Siamo due squadre con un fattore campo molto rilevante. Ed ha sempre vinto la squadra in casa."
Al di là di questa verità incontestabile, le tendenze di questa serie si fanno sempre più chiare.
Come sappiamo Nelson vuole andare "piccolo", il più piccolo possibile. Finora, al di là dei risultati, ha imposto la sua visione di basket. Prova ne sia il minutaggio, scarso, e il contributo, trascurabile, di Vlade Divac.
Ciò significa che con Bobby Jackson fuori per la stagione e Brad Miller, evidentemente limitato dal problema al gomito, Rick Adelman al momento si può affidare compiutamente a quattro giocatori del quintetto di partenza e due riserve, Peeler e Songaila, che stanno rendendo per quelli che sono i loro compiti specifici. Troppo poco forse per pensare di essere efficaci in ogni gara.
In gara3 Adelman ha messo in partita Gerald Wallace e Jabari Smith, non sappiamo se per reale necessità di provare qualcosa, oppure perché la partita era già andata. Rimane difficile però controbattere una squadra che, pur con tutte le sue incongruenze, pensiamo al ruolo sacrificato e marginale di Antoine Walker, applica sul campo il suo piano partita.
Le grandi squadre si vedono nelle occasione veramente importanti. Gara3 per Sacramento non era fondamentale. Gara4 chiama. I Kings devono rispondere.