Stavolta è stato Spree a dare manforte ad un KG sempre più MVP
Quando in estate Kevin McHale ha pensato di affiancare a Kevin Garnett due leader come Sam Cassell e Latrell Spreewell, aveva sognato di vedere due partite come gara1 e gara2 della serie con Denver.
Due gare in cui il comun denominatore è KG, una garanzia di spettacolo e concretezza, mentre a turno, prima Cassell e poi Spreewell, si sono alternati per affiancare il 21 e dare ai T-Wolves un vantaggio di 2 a 0 nella serie e una buona dose di fiducia per le trasferte nel Colorado.
Se Sam I Am nella prima partita aveva sciorinato basket per tutto l'incontro chiudendo con 40 punti, nella seconda Spree, apparso sottotono nella gara di domenica, è esploso in tutto il suo talento, mandando a referto 31 punti con 7/8 nelle triple e una difesa super su Carmelo Anthony, costretto a forzare ogni singola giocata e tolto dal gioco d'attacco dei Nuggets per molti minuti, come sottolineano i soli 11 tiri tentati dal rookie meraviglia di Denver.
Soprattutto nel primo quarto l'ex Knicks ha condotto una sfida personale contro Voshon Lenard, in 12 minuti molto old style, con attacchi sempre a segno e un risultato parziale di 28 a 27 Minnie, con Lenard già a 15 punti. Da quel momento però la gara è girata e i T-Wolves hanno chiuso la serratura a chiave e lasciato ai Nuggets la miseria di 9 punti nel secondo periodo, con un parziale che ha portato i n.1 dell'Ovest ad un vantaggio di 14 punti a fine primo tempo, risultato poi decisivo a fine gara.
Se Spreewell da una parte ha condotto una gara magistrale al tiro e in difesa, Garnett ha dominato in lungo e in largo le due aree pitturate, dando un'impressione di onnipotenza tecnica e atletica al cospetto dei lunghi di Denver, gente come Camby e Nene, apparsi impotenti, soprattutto nella metà campo difensiva dei Wolves contro la voglia di rimbalzo del futuro MVP. KG ha scollinato ancora sopra i 20 rimbalzi catturati, ma a questo ci ha aggiunto 22 punti e 10 assist, chiudendo cosi' la sua seconda tripla-doppia nei playoff ed entrando nel ristretto numero di giocatori che ha finito una gara di post-season con una tripla-doppia ai 20+20+10.
A fine gara il Bigliettone era alquanto scontento delle sue percentuali (9/27), ma Saunders ha replicato dicendo che anche nelle partite in cui in attacco fatica, Garnett riesce sempre ad essere un fattore decisivo con la sua capacità di eccellere in ogni statistica del gioco.
Denver ha faticato non poco in attacco, chiudendo con percentuali discutibili, ma soprattutto non ha saputo far girare bene la palla contro la difesa asfissiante di Minnie, cercando invano molte soluzioni personali, invece di provare a superare la difesa con un gioco piu' di squadra. A fine gara infatti coach Bzdelik ha sottolineato il fatto che i suoi abbiano chiuso gara2 con solo 14 assist totali (5 in meno della coppia Cassell-Garnett) e del fatto che Carmelo Anthony sia stato troppo remissivo nella fase offensiva e oltretutto per lunghi tratti completamente fuori dalla partita, come sottolineano le 7 palle perse dell'ex Syracuse.
Se a questo si aggiunge la partita molto tranquilla di Andre Miller, poco cercato e poco attivo nella fase d'attacco, e la serata pessima di Camby, che ha chiuso con 2 soli punti e 1/9 dal campo, e soprattutto solo 4 rimbalzi, si può capire come i Nuggets abbiano avuto poche chance di violare il Target Center in gara2.
L'unica nota positiva per Denver è il fatto di essere riusciti a tenere Cassell molto lontano dalle cifre di gara1, riuscendo spesso a chiudergli il varco per la giocata dalla media, in cui l'ex Bucks è un maestro. Cassell ha chiuso con solo 12 punti contro i 40 di gara1 e 6/17 dal campo, ma ha anche fornito 9 assist preziosi e cavalcato con saggezza la serata on fire di Spreewell.
Nella vittoria di Minnesota da sottolineare anche la partita molto solida di Wally Sczerbiak, sempre piu' calato nella sua dimensione di sesto uomo, chiusa con 11 punti e solo 2 tiri sbagliati. La sua prestazione ha contribuito a dare respiro ai 3 dioscuri dei Wolves e pareggiato la sfida personale con la stella del pino di Denver, il piccolo grande folletto Earl Boykins, ancora in doppia cifra come in gara1 e, ormai, seconda vera opzione offensiva per coach Bzdelik, soprattutto nei momenti di difficoltà della sua squadra.
Ora la serie si sposta nel Colorado, al rumorosissimo Pepsi Center, dove sicuramente il pubblico darà una spinta in più ai Nuggets e in particolar modo al loro idolo Carmelo Anthony, chiamati al difficile compito di fermare la corazzata Minnesota e riaprire una serie che ora come ora sembra quasi segnata in favore dei Wolves di coach Saunders, che come unico grattacapo ha quello di riuscire a gestire bene l'ego dei suoi 3 leader, per portare finalmente Minnie e Garnett al 2° turno playoff.