Spurs vicini alla meta

Tony Parker, ancora grande protagonista con 18 punti e 6 assist

Ci hanno provato i Memphis Grizzlies: ci hanno provato i ragazzi di Hubie Brown, fresco di premio di Allenatore dell'Anno e celebrato ad inizio gara da una “Piramide” in delirio; ci hanno provato gli esordienti ragazzi del Tennessee a sbloccarsi in questa Gara-3 contro i San Antonio Spurs che conducevano la serie per 2-0.

Ci si aspettava grande entusiasmo dal pubblico di Memphis, per la prima volta onorato spettatore di una serie playoff, e chiamato anche ad essere il “sesto uomo” dei Grizzlies sul parquet contribuendo a riequilibrare i conti con i campioni del mondo uscenti.

Ed il pubblico del Tennessee ha risposto puntuale alla neanche tanto velata richiesta d'aiuto di Gasol e compagni riempiendo la “Piramide” e facendo sentire dal primo all'ultimo minuto il calore di 19351 voci.

Voci che però non sono bastate agli idoli di casa, usciti sconfitti dopo 48 minuti di grande equilibrio con il punteggio di 95-93.

La partita si presentava come la probabile ultima chiamata per Memphis, che sotto 0-3 avrebbe avuto ben poche possibilità  di tentare una rimonta soprattutto ai danni di una squadra solida come San Antonio.

Grande aggressività  sin dalla palla a due per gli uomini di Brown quindi e obbiettivo principale quello di correre finalmente al ritmo gradito da J-Wil.

Nessuna novità  nei quintetti d'avvio e partenza sprint, come era logico attendersi, per i Grizzlies.

Subito un parziale di 22-12 ispirato dall'ottimo avvio di Pau Gasol (18 a fine serata con 8 su 10) e dalla ritrovata vena realizzativa di un Mike Miller totalmente assente nelle prime 2 gare.

I campioni del mondo però, dopo aver lasciato “sfogare” i giovani avversari, cominciavano una lenta rimonta che soprattutto grazie all'assoluto controllo dei tabelloni ed in particolare di quello dei Grizzlies culminava in un controparziale di 17-6 che veniva chiuso a pochi secondi dalla fine del primo quarto da un tiro da 3 dall'angolo di Hidayet Turkoglu.

Alla ripresa del gioco i cambi programmati di Brown davano finalmente gli effetti sperati, scuotendo di nuovo la partita e permettendo ai Grizzlies di riportarsi avanti anche di 10 punti.

Con l'energia offensiva di Bonzi Wells e la verticalità  di Stromile Swift al centro dell'area Memphis riusciva a costruire buoni tiri, cosa che era raramente riuscita nelle partite all'SBC Center, e andava negli spogliatoi a metà  gara avanti 57-50 con una percentuale dal campo fino a quel momento del 58%.

Ad inizio terzo quarto San Antonio rientrava ancora una volta in partita grazie agli uno contro uno di Tim Duncan, una sicurezza in post basso ed a rimbalzo, e alla intraprendenza offensiva di Tony Parker e Manu Ginobili, che guadagnandosi anche qualche fallo di esperienza riportavano gli Spurs in parità  (74-74).

Nel quarto periodo la partita proseguiva sui binari dell'equilibrio con Memphis che pur soffrendo tremendamente a rimbalzo (48-31 alla fine per gli Spurs) e attaccando spesso con azioni confuse riusciva a tamponare il tentativo di allungo finale degli Spurs ed entrava negli ultimi 2 minuti punto a punto.

In un momento così delicato per San Antonio il go-to-guy era ovviamente Tim Duncan, che con 1'37″ sul cronometro dell'ultimo periodo firmava di sinistro il sorpasso Spurs, 92-91.

Memphis sbagliava i tiri del controsorpasso ma gli errori in lunetta, ormai una consuetitudine, di Bruce Bowen e Manu Ginobili regalavano un'ulteriore chance ai Grizzlies per portare a casa la loro prima partita di playoff.

Sul 91-94 però Gasol sceglieva, anche perché invogliato dalla difesa, una rapida onclusione da 2 punti, che dopo il fallo e l'1 su 2 ai liberi di Ginobili apparivano come una scelta più che condivisibile.

Ultima azione con Memphis sotto di 2 e Mike Miller che tirava per la vittoria dagli 8 metri in corsa.

“Voglio essere sincero con voi”, racconta Miller ai giornalisti a fine gara, “ho creduto che quel tiro fosse buono, che sarebbe finito dentro magari anche con un po' di fortuna. In allenamento è quasi automatico che vada a segno”.

Ed invece con grande delusione di Miller e di tutto il palazzetto il jump-shot della guardia ex-Rookie of the Year è finito lungo e così sono sfumate in un paio di secondi le ambizioni di prima affermazione in post-season per i Grizzlies e forse anche quelle di passaggio del turno.

Importantissimo successo quindi per San Antonio che si porta così sul 3-0, ed avrà  la possibilità  di chiudere con lo sweep già  domenica sempre a Memphis.

“E' stata una vittoria soffertissima e perciò ancora più gratificante”, commenta Gregg Popovich, “adesso dobbiamo cercare di non allungare oltremodo la serie; domenica sarà  ancora più difficile perché i Grizzlies non giocheranno come una squadra sotto 0-3, ve lo garantisco: ci sono troppi grandi giocatori in quella formazione perché questo possa accadere”.

Soddisfazione quindi ma anche complimenti all'avversario uscito sconfitto da una partita finamente molto combattuta, nella quale i Grizzlies hanno giocato per almeno 24 minuti ai loro livelli di stagione regolare, ma che li ha visti andare sotto in maniera decisiva a rimbalzo (Duncan e Horry in doppia cifra) e risentire notevolmente della sostanziale assenza dal gioco di James Posey.

Per l'ala di Memphis un'altra partita sotto par, proprio nell'incontro in cui ci si attendeva la sua rinascita; incontro che lo ha visto giocare per 31 minuti con poche iniziative (solo 6 tiri) e ovviamente pochi punti (5 con 4 rimbalzi).

Migliori realizzatori della serata i già  citati Tim Duncan e Pau Gasol, rispettivamente con 22 e 18 punti, e la coppia Tony Parker-Hedo Turkoglu, silenziosa ma estremamente efficace (36 punti con 12 su 20).

Adesso si va a Gara-4 con una situazione disperata per i Grizzlies, che però cercheranno in tutti i modi di vincere almeno una partita, presumibilmente l'ultima in casa, della serie e dimostrare con ormai poca pressione di non essere un gruppo da sweep.

Appuntamento quindi a The Pyramid per quella che potrebbe essere anche l'ultima partita in assoluto dei Memphis Grizzlies in quest'impianto, che dall'anno prossimo verrà  sostituito per le partite della franchigia NBA dal nuovissimo FedEx Center.

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