Richard Jefferson, uno dei protagonisti di Gara 2
Game over. O quasi. Con la vittoria di martedì i Nets si portano sul 2 a 0 e lasciano ben poche speranze di rimonta ai Knicks; troppo grande la differenza di valori tecnici tra le due squadre, il talento è tutto dalla parte di Kidd e compagni e per New York sarà un'impresa titanica anche solo il fatto di provare a rimediare, rimontando il doppio svantaggio fin qui accumulato.
La schiacciata di Kenyon Martin, in faccia a Kurt Thomas, umiliato dal gesto atletico dell'ala in maglia bianca, fotografa alla perfezione quanto successo ieri alla Continental Arena.
Privi di Allan Houston e Tim Thomas i Knicks sono riusciti ad opporre ben poca resistenza allo strapotere dei Nets, veri favoriti a Est per la conquista di un posto al sole, leggi Finale NBA.
Proprio il grande assente commentava così la sconfitta: "Siamo una squadra che è costretta a fare a meno dei suoi migliori realizzatori– dice Houston il cui impiego per Gara 3 appare improbabile - è dura ma l'unica cosa che puoi fare è non mollare, lottare con orgoglio e vedere quello che succede".
Gli fa eco Lenny Wilkens: "Possiamo solo sperare di recuperare Tim Thomas per guadagnare qualcosa in attacco".
Avanti di 19 punti a 4 minuti e 24 secondi dalla fine della partita, il coach Lawrence Frank si permetteva il lusso di far rifiatare il suo play, autore di 15 punti, 8 assists e 6 rimbalzi, lasciando così al palcoscenico ad un Martin davvero in forma, l'incubo principale per la difesa della Grande Mela, un incubo per chi aveva l'ingrato compito di marcarlo; il suo tabellino parla di 22 punti e 16 rimbalzi, a dimostrazione di una gara senza pecche.
E New York? Marbury chiudeva l'incontro con 23 punti a referto più 7 assistenze ( ma soltanto 7 su 20 dal campo) mentre Thomas portava a casa un onesto 18+12.
E dire che gli ospiti erano scesi sul parquet con la chiara intenzione di far dimenticare alla critica e ai propri sostenitori l'opaca prestazione della sfida precedente; in effetti, nei primi minuti si aveva la sensazione che qualcosa fosse cambiato nell'atteggiamento dei giocatori. Il Flying Circus dei padroni di casa faticava a decollare e dopo un tempo erano solo 2 i punti in contropiede dei vicecampioni del mondo, i quali però, dopo un momento di imbarazzo, riprendevano a colpire, stavolta dalla distanza, grazie all'ottima serata al tiro di gente come Jefferson, Kidd e Kittles.
In particolare il primo apriva le danze con 7 punti consecutivi dal perimetro (20 alla fine), seguito a ruota dalle bombe da 3 di Jason e Kerry.
Il tiro da fuori è sempre stato il tallone d'Achille di New Jersey ma nell'occasione nessuno sembrava essersene accorto, tanto erano precisi i cecchini di East Rutherford.
Una partita nella partita è stato poi il confronto tra Dikembe Mutombo e Martin, con Kenyon capace anche di umiliare Mt. Mutombo, schiacciandogli in testa e muovendo poi il ditone come faceva ai bei tempi l'ex centro dei Sixers dopo una stoppata; tutto ciò ovviamente davanti ad un pubblico in delirio che, all'ingresso in campo del congolese, non aveva lesinato "boo" di disapprovazione nei suoi confronti.
Giovedì al Madison Square Garden la serie si potrebbe avviare verso uno "sweep" da parte dei Nets e, ora come ora, sono in molti a crederlo, anche tra gli stessi tifosi newyorchesi, forse già soddisfatti per aver raggiunto la postseason dopo le delusioni del recente passato.
Troppo forte l'avversario per poter sperare di vincere quattro gare su sette, al cospetto di una squadra che in questo momento si diverte quando gioca e non ha nessuna voglia di fermarsi.
Stay tuned!