I Canadiens festeggiano il passaggio del turno.
L'impossibile si è verificato! Quello che nessuno si sarebbe mai immaginato è divenuto realtà ! Per l'ennesima volta, i Boston Bruins sono caduti di fronte ai Montreal Canadiens!
Nell'ultimo articolo riguardo questa serie, avevamo illustrato la situazione al termine del quinto incontro, quando Boston, in vantaggio 3-1, aveva sprecato il primo match-point, perdendo in casa 5-1; quella sconfitta era stata vista come un pericoloso campanello d'allarme per i Bruins, perché gli Habs avevano trovato sia il modo di battere Raycroft sia la sicurezza in porta con Theodore: a parte gara 1, i Canadiens avevano offerto sicuramente il gioco migliore, quindi la vittoria nella quinta partita aveva senza dubbio aumentato le speranze di rimonta.
Andiamo ora ad analizzare insieme Gara 6 e Gara 7, cercando di capire i motivi che hanno condotto Montreal alla vittoria.
La sesta partita è iniziata con Boston molto decisa ed intraprendente, ma soprattutto volenterosa di far dimenticare la deludente prova del Fleet Center: la rete di Sergei Samsonov pareva indirizzare l'esito verso il Massachusetts, ma purtroppo qualche minuto più tardi Darren Langdon spegneva le speranze dei Bruins; nonostante un maggior numero di tiri (11 contro 6), Boston non era riuscita a staccare Montreal.
Nel secondo tempo, gli Habs hanno preso decisamente il controllo della partita, grazie a Koivu e Perreault, autori delle reti del 3-1; poco prima delle due marcature, era tuttavia avvenuto un episodio che aveva spostato l'inerzia a favore dei Canadiens: Mike Komisarek, giovane ma possente difensore di Montreal, aveva stampato alla balaustra Joe Thornton, il leader indiscusso dei Bruins, alzando indiscutibilmente il morale degli Habs.
Nel terzo periodo, Boston ha ridotto le distanze con la seconda rete personale di Samsonov, ma purtroppo Theodore ha chiuso la saracinesca, confermando la buona prestazione di Gara 5; alla disperata ricerca del gol del pareggio, i Bruins hanno utilizzato un ulteriore uomo di movimento, subendo le segnature a porta vuota di Kovalev e Bulis.
Gara 7, come consuetudine, si è rivelata tesa, combattuta e con i due portieri sempre molto accorti: l'equilibrio ha regnato sul ghiaccio per oltre 50 minuti, ma al 10:52 della terza frazione Zednik, lasciato colpevolmente libero, ha battuto Raycroft, ribadendo in rete un rimbalzo seguito ad un tiro di Kovalev. La partita, ormai, era nelle mani di Montreal, che ha chiuso definitivamente i conti grazie alla rete a porta vuota ancora di Zednik.
Finita la serie, sono iniziati i dibattiti in cui si è cercato di capire le cause ed i motivi di una simile rimonta, tenendo presente che Boston era in netto controllo della situazione; soprattutto nella lotta tra i portieri, i Bruins avevano chiaramente preso il vantaggio grazie ad un eccellente Raycroft, che stava sovrastando il più esperto Theodore.
A partire da gara 5, invece, il copione si è invertito: Theodore ha alzato la saracinesca, ripetendo gli exploit di due anni fa, mentre Raycroft ha sentito la tensione della contesa ed ha avuto un calo. Per comprendere al meglio questo repentino cambiamento, è molto utile analizzare il numero di reti segnate dalle due squadre tra gara 1 e gara 4 e tra gara 5 e gara 7: nelle prime quattro sfide, Montreal ha segnato appena 7 reti contro le 11 realizzate da Boston; nel prosieguo della serie, i Canadiens ne hanno totalizzate ben 12, contro le misere 3 dei Bruins. Complessivamente, nelle ultime tre partite, Theodore ha parato 97 tiri su 100.
Indubbiamente, gli Habs avevano offerto delle buone prestazioni anche nelle sconfitte, tuttavia, nessuno si poteva immaginare un simile capovolgimento di fronte: tuttavia, quando in gara 5 Koivu, Kovalev e compagni hanno finalmente trovato il modo di battere Raycroft, la speranza di Montreal si è riaccesa, mentre i Bruins hanno iniziato a dubitare. Oltre ai meriti di Theodore, va segnalata anche la superba prestazione della difesa, che ha protetto in maniera perfetta il proprio portiere.
Probabilmente, i Bruins si sono sentiti sicuri di se stessi, convinti di aver già passato il turno, e hanno giocato il quinto incontro senza troppo impegno, permettendo a Montreal di rientrare; indubbiamente i Canadiens vanno lodati per non essere crollati psicologicamente (soprattutto dopo la rocambolesca quarta partita), tuttavia i Bruins hanno dimostrato tutta la loro immaturità .
A fine serie, si sono scagliate numerose critiche nei confronti di Joe Thornton, il cui apporto è stato praticamente nullo, visto gli 0 punti realizzati e le numerose penalità fischiate nei suoi confronti; tuttavia, il Capitano deve essere lodato per il suo impegno e la sua dedizione, poiché pur infortunato ha giocato tutti e sette gli incontri, e soprattutto non ha voluto presentare scuse improbabili sulla sconfitta.
Certo è che per Boston si tratta della terza eliminazione consecutiva al primo turno, un risultato davvero deludente; ma mentre la sconfitta dello scorso anno contro i Devils futuri campioni poteva essere accettata con serenità , le due battute d'arresto con Montreal sono davvero dure da digerire e non solo per via della rivalità : come nel 2002 (in cui Boston chiuse la regular season al primo posto nella Eastern Conference), i Bruins erano considerati chiaramente favoriti sugli Habs, che quindi non avrebbero dovuto opporre molta resistenza.
Notes:
– Prima del 2004, Boston si era trovata in vantaggio 3-1 per 18 volte, riuscendo sempre a superare il turno.
– Prima del 2004, Montreal si era trovata in svantaggio 1-3 per 12 volte, venendo sempre eliminata.
– Vincendo la serie, Montreal ha conquistato il 23esimo successo (su 30 sfide) nei confronti di Boston nei playoff.
– Negli ultimi 10 anni, i Bruins sono riusciti a vincere appena una serie di playoff.
Three Stars:
3) Richard Zednik. 3 gol, 3 assist per un totale di 6 punti complessivi, ma in particolare le due reti decisive in gara 7.
2) Alexei Kovalev. Al termine di gara 4, Kovalev era visto come il capro espiatorio dei problemi di Montreal: quell'ingenuità nel 2° overtime era assolutamente inaccettabile per un giocatore esperto. Invece, il giocatore russo si è fatto perdonare nei successivi incontri, tanto che le 5 reti complessive (cui vanno aggiunti 3 assist) sono il miglior risultato degli interi playoff (assieme a Jarome Iginla e Joe Nieuwendyk).
1) Saku Koivu. Il Capitano finlandese si è dimostrato un vero leader, guidando i suoi Canadiens ad una splendida rimonta; inoltre con 2 gol e 8 assist (per un totale di 10 punti), Koivu è stato il miglior marcatore dell'intero primo turno di post-season.
Statistiche
Montreal
Reti segnate: 19
Reti subite: 14
Power Play: 3 su 30 (10%)
Penalty Killing: 2 su 25 (92%)
Miglior marcatore: Saku Koivu - 10 punti (8+2)
Miglior goleador: Alexei Kovalev - 5 gol
Miglior assistman: Saku Koivu - 8 assist
Giocatore più punito: Sheldon Souray - 12 minuti
Boston
Reti segnate: 14
Reti subite: 19
Power Play: 2 su 25 (8%)
Penalty Killing: 3 su 30 (90%)
Miglior marcatore: Sergei Samsonov - 7 punti (2+5)
Miglior goleador: Michael Nylander - 3 gol
Miglior assistman: Sergei Samsonov - 5 assist
Giocatori più puniti: Martin Lapointe e Joe Thornton - 14 minuti