Rasheed Wallace comincia a divertirsi ; K-Mart e Jermaine O'Neal hanno un nuovo avversario.
I 21.000 spettatori del Palace di Auburn Hills possono sognare. I Detroit sono tornati la grande potenza di un tempo. Vincendo gara 1 per 108 a 82 hanno infatti piazzato un primo termine di paragone con i mitici Bad Boys dei primi anni ’90.
Era infatti dal 7 maggio del 1991 che i Pistons non piazzavano tre giocatori in doppia in una partita di playoff. Allora ci riuscirono Isiah Thomas, Dennis Rodman and Bill Laimbeer.
Questa volta tocca invece a Rasheed Wallace (17p, 10reb rebounds e 3 stoppate), Ben Wallace (17p e 14reb) e Tayshaun Prince (14p, 11reb e 4 stoppate).
Cosa significa ? Ragazzi questi giocano di squadra. E nei migliori sogni di Larry Brown difendono.
14 FURTI, CALL THE COPS !
Che i Pistons sapessero difendere lo si sapeva benissimo. Ieri però hanno decisamente esagerato, tanto che la stampa amica dei Bucks (98 punti a gara, quarti nella NBA) sperava che almeno non vi fosse l’umiliazione.
Che invece non c’è stata perché tanto Billups con i palleggi behind the back quanto il duo detto The Wall (i due Wallace) hanno chiarito fin da subito che questi Pistons non sanno solo difendere.
I ragazzi di coach Brown hanno recuperato ben 14 palloni, record di squadra della storia dei playoff che, ricordiamo, ha una tradizione difensiva che non è proprio quella dei Dallas Mavericks. Michael Redd, miglior marcatore dei Bucks, è stato tenuto a soli 11 punti. Con queste premesse non si va da nessuna parte per Milwaukee.
“NON SONO L’MVP ?!”
L’hanno fatto arrabbiare. Big Ben Wallace non sarà l’MVP difensivo della stagione nonostante i 12,4 reb e le 3 stoppate a serata. Come l’ha presa ? Beh, non benissimo. Aspettatelo ad una grande prova contro Ron Artest e i Pacers nel proseguo dei playoff.
Intanto il suo omonimo, Rasheed l’ex cattivo ragazzo, sembra rivelarsi la vera chiave di volta del successo di Detroit. Non guardate tanto alle statistiche – per la cronaca, il migliore + stato Rip Hamilton con 21p – ma alla sua energia, al suo asciugamano che sventola in panchina.
Questo è entusiasmo, è voglia di vincere. Quante volte l’avete visto così a Portland ? Nelle prime due settimane in Oregon, giusto !
“WE WANT DARKO”
Povero Milicic. Il ragazzo di Novi Sad, seconda scelta assoluta – ovvero “E’ meglio questo che Melo” – è oggi un pupazzo nelle mani del pubblico. Detroit intera lo sa bene : se gioca lui significa che i Pistons stanno vincendo di 20 e allora meglio vederlo in campo, ogni notte.
I tifosi lo chiamano “The Human Victory Cigar” e lui ieri ha ricambiato i cori che lo volevano in campo con un punto in 3 minuti. Chissà quante sirate a Denver, sento da qui Kiki Vandeweghe che starà dicendo pressappoco così : “Dumars il GM dell’anno ? E Milicic chi lo ha scelto, sua sorella ? Se gli danno quel premio allora l’MVP difensivo è Cris Webber !”.
“CAN YOU FEEL THE FEAR ?”
OK, vada per Milwaukee, ma come la mettete se Detroit va in finale e magari affronta San Antonio ? La paura si sente e la percepisce soprattutto il commisioner Stern. Detroit in finale non è un’eresia, men che meno la sua controparte ad ovest e allora quello che oggi può essere solo un incubo può diventare realtà .
Le più brutte Finals di sempre ? Per ora teniamoci i Bucks e soprattutto cantiamo in coro : “Viva i Mavs, Viva i Kings”. Ma soprattutto “Viva i Mavs contro i Kings !”.
Gara 2 mercoledì ancora nella Motown. Detroit vola e senza ali. Quelli sono i Red Wings. Questi più semplicemente i soffocanti Pistons.