Kevin Garnett ha sfoderata un'altra splendida prestazione: 30 punti e 20 rimbalzi!
Sam Cassell, nella sua lunga e luminosa carriera NBA, è sempre stato considerato uno che parlava troppo, ma quando le partite diventano importanti, quando la squadra ha bisogno di un leader cui aggrapparsi, l'ex Florida State non si è mai tirato indietro e in moltissime occasioni l'ultima parola è stata la sua.
In gara1 playoff, al Target Center di Minneapolis, Sam I Am sfodera una prestazione da ricordare, eguagliando il suo career-high di 40 punti con un esaltante 16/24 dal campo che conduce Minnesota alla vittoria per 106 a 92. Alcuni puristi del gioco non vedranno di buon occhio quanto prodotto da Cassell, in quanto essendo il play della squadra dovrebbe piu' pensare a gestire il gioco che a finalizzarlo, ma quando questa finalizzazione produce quasi la metà dei punti della tua squadra e ti porta alla vittoria, tutto passa in secondo piano.
La prestazione fantastica del play arrivato in estate dai Bucks, fa passare quasi in secondo piano un'altra magnifica partita del prossimo MVP NBA, Kevin Garnett, che guidato dalla verve del suo compagno, mette a referto 30 punti e 20 rimbalzi, dominando in lungo e in largo sotto i tabelloni, e costringendo Denver a tirare molto dalla distanza senza avere specialisti veri, e la percentuale risulta disastrosa (3/17).
La partita, abbastanza in equilibrio nella prima frazione di gioco, subisce una spallata alquanto poderosa dal duo Cassell-Garnett che, assieme ad un discreto Sczerbiak, confeziona un parzialone di 19 a 4 proprio all'inizio del secondo tempo, che porta i T-Wolves avanti di ben 22 punti. Decisivi oltre ai punti del play e di KG, anche i rimbalzi offensivi conquistati dallo stesso Garnett, da Ervin Johnson e da un combattivo Trenton Hassell, che permettono a Minnie di avere numerose seconde chance, contro una difesa che spesso risultava battibile dal palleggio.
Sul 70 a 48 però Minnesota inizia a pensare troppo alla gara successiva e perde sensibilmente la concentrazione fin lì impeccabile, cominciando a forzare numerose conclusioni (soprattutto con Spreewell) e perdendo troppi palloni, che generano canestri facili per Miller e Anthony. La gara fin lì controllata agevolmente dai n.1 ad Ovest, vede Denver rimontare lentamente, ma inesorabilmente fino ad arrivare agli ultimi 9 minuti sotto solo di 5 punti e con tutta l'inerzia della gara a proprio favore, guidati da un eccezionale Earl Boykins e da un sostanzioso Marcus Camby, molto più produttivo offensivamente che difensivamente in questo incontro.
Il piccolo grande uomo dei Nuggets con 16 punti trascina anche un alterno Carmelo Anthony nella bagarre della rimonta e per i Wolves sembrano risvegliarsi i fantasmi di una postseason che li vede in deficit di ben 22 sconfitte contro le sole 7 vittorie.
Quest'anno però, la squadra di coach Saunders non deve più aggrapparsi unicamente al suo leader Garnett, ma ha varianti di talento ed esperienza che le permettono di avere molte soluzioni per chiudere incontri divenuti di difficile interpretazione. Sam Cassell ritorna da un periodo di appannamento per sfoderare una striscia di 12 punti negli ultimi 9 minuti che rilanciano Minnie e scavano un solco decisivo nelle sorti della prima sfida di questa serie.
Nelle file di Minnesota salta all'occhio che più del 70% dei punti e dei tiri della squadra sono venuti dalla coppia Cassell-Garnett, mentre il solo Spreewell, pur con percentuali molto basse ha raggiunto la doppia cifra nel resto del team. Sczerbiak ha tirato poco, ma è stato protagonista in alcuni frangenti con un paio di canestri che hanno contribuito al primo parziale dei T-Wolves. Sicuramente per il proseguo della serie, ci vorrà il miglior Latrell Spreewell, per dare un'alternativa concreta al duo protagonista di questa vittoria e come lui dovrà essere più incisivo, soprattutto sotto le plance, un abulico Olowakandi.
I Denver Nuggets come dichiarato da più parti a fine gara, hanno pagato l'inesperienza di molti componenti del roster in gare di playoff, hanno subito passivamente il parziale di Minnesota e sostanzialmente hanno giocato molto a strappi, senza dare continuità alla loro manovra e affidandosi troppo (anche se forzati dall'autentico muro creato da Garnett a centro area) al tiro da fuori, senza averne le capacità . Carmelo Anthony, alla sua prima gara di playoff, è andato a corrente alterna, chiudendo con 19 punti (top scorer della squadra insieme a Camby), ma con percentuali basse in particolar modo dalla distanza. Quelli che più hanno deluso sono però Lenard, l'unico insieme a Barry in grando di aprire la scatola col tiro da 3, che ha chiuso con 3/9 dal campo e nessun canestro da oltre l'arco, e ancor più Rodney White, irritante nei 6 minuti trascorsi in campo, nei quali ha tirato 5 volte senza segnare, forzando tutte le conclusioni e venendo punito giustamente da coach Bzdelik.
Denver dovrà cercare di ritrovare alcuni uomini chiave che possono dare profondità alla squadra e permettere di sfruttare la maggior freschezza, contro un roster apparso un po' a corto di uomini come quello di Minnie, e magari provare a cercare con più frequenza Marcus Camby, apparso molto in palla in attacco, dove ha sfruttato la maggior velocità e atleticità contro Ervin Johnson.
Spazio ora a gara2 ancora al Target Center, dove i Nuggets cercheranno di strappare quella vittoria che darebbe speranze di allungare la serie, considerando il tremendo impatto del pubblico del Colorado, mentre in caso di nuova vittoria dei Timberwolves, la sfida avrebbe un padrone abbastanza indiscusso e molto più fiducioso per le gare al Pepsi Center.