Minnesota-Denver

Kevin Garnett vuole sfatare il tabu del 1° turno playoff e volare in Finale

Doveva arrivare il Messia sottoforma di Carmelo Anthony per far riapparire il nome dei Denver Nuggets nella griglia dei Playoffs NBA. Dal lontano 1995, quando sempre con la testa di serie n.8, i Nuggets guidati da Dikembe Mutombo sorpresero il mondo andando a vincere la serie di primo turno contro la n.1 di allora, i Seattle Sonics di Payton e Kemp (il Kemp dei tempi migliori). Emblematica la scena con il centro zairese steso per terra quasi in lacrime con il pallone tra le mani.

Da quel momento i Nuggets hanno intrapreso una spirale di cocenti delusioni e annate disastrose, che li ha portati ad essere una delle peggiori squadre NBA. Fino all'anno scorso quando l'approdo come GM di Kiki Vandeweghe e l'assunzione di un coach giovane, ambizioso e molto preparato come Bzdelik, hanno aperto uno spiraglio di luce nel buio, spiraglio che e' diventato fascio splendente quando nell'ultimo Draft, Denver ha potuto scegliere Carmelo Anthony, fresco di titolo universitario e antagonista principale del fenomeno LeBron James.

Denver ha iniziato la stagione in maniera sorprendente, capeggiando addirittura la Division per un periodo in cui tutto girava a meraviglia, sia in attacco che in difesa e il roster era al completo. Sembrava una favola e tutta l'NBA era meravigliata dalle prodezze di Anthony e compagni. Poi dopo l'All Star Game è arrivata la flessione che tutti prevedevano e i Nuggets hanno dovuto sudare le proverbiali sette camice per raggiungere quei playoffs che a gennaio sembravano sicuri. Una lotta fino alla penultima partita contro l'altra sorpresa della Western Conference, gli Utah Jazz e i Portland TrailBlazers, culminata con la splendida vittoria contro i Kings che ha potuto liberare la gioia dei moltissimi fans accorsi al Pepsi Center.

Minnesota, invece, dopo l'ennesimo stop al primo turno playoff dello scorso anno, ha cercato di trovare tra i free-agents chi potesse dare quel tocco in piu' ad una squadra troppo Garnett dipendente. Cosi' sono arrivati Cassell e Spreewell, due campioni navigati, con esperienza di postseason e capaci di togliere pressione dalle spalle di The Revolution.

Alla fine, la politica societaria ha avuto i suoi frutti, e i T-Wolves, guidati da quel grande allenatore che è Flip Saunders, hanno meritatamente chiuso la stagione regolare in vetta alla Western Conference, con Kevin Garnett autentico dominatore della stagione e prossimo (a meno di clamorose truffe) MVP della NBA.

La sfida fra queste due squadre, sulla carta non dovrebbe avere storia, in quanto il talento e la profondità  del roster di Minnie sono troppo superiori a quello dei Nuggets, e soprattutto i miss-match atletici e tecnici presenti possono garantire un margine incolmabile per la banda di coach Bzdelik.

In stagione il confronto ha visto prevalere Minnesota in 3 partite su 4 disputate, anche se solo in una c'è stato un dominio netto di Garnett e compagni, mentre nelle altre gare il divario è stato abbastanza ridotto.

Denver ha dalla sua un talento offensivo che può far paura in gare singole, anche se a differenza dell'anno scorso la difesa, con Anthony e Andre Miller, è calata di tono, e in molte sconfitte la fragilità  nel backourt è stata decisiva. L'unico che può davvero cambiare le sorti della serie difensivamente è Marcus Camby, apparso in forma strepitosa nell'ultimo periodo, e autentico totem dell'area Nuggets, che insieme ad un rinvigorito Nene' potrebbe dar fastidio, soprattutto con raddoppi sistematica, a Kevin Garnett, lasciando a Olowakandi il compito di diventare un fattore.

Minnesota, invece, ha una struttura difensiva che si basa e ruota attorno alla sua stella, capace di difendere su qualsiasi giocatore e raddoppiare in qualsiasi azione. Guidati dal proprio leader, anche gente come Olowakandi e Cassell in alcuni momenti delle partite sembrano dei buoni difensori, mentre il solito Spree viene messo sulle tracce dell'attaccante migliore, e in questo caso molto probabilmente dovrà  cercare di limitare Carmelo Anthony.

La sfida fra Spreewell e Anthony molto probabilmente sarà  uno dei fattori decisivi che potrà  in qualche modo dare delle speranze a Denver. Se Carmelo riuscirà  a battere sistematicamente Latrell e riuscirà  in qualche modo a contenerlo in difesa (anche se non e' detto che Bzdelik lo metta sulle tracce del n.8 dei Wolves), la serie per i Nuggets potrebbe trovare dei vantaggi insperati, e soprattutto in casa, con il calore del pubblico del Colorado, ci potrebbero essere delle sorprese.

L'assenza per infortunio di Troy Hudson, poi, può essere un brutto grattacapo per coach Saunders, in quanto Cassell dovrà  sobbarcarsi numerosi minuti supplementari, che sicuramente peseranno nella gestione dei possessi e nella marcatura di Andre Miller. Sam I Am, ha comunque un bagaglio di esperienza tale nella postseason che saprà  sicuramente gestirsi e trovare la chiave giusta per attaccare, in particolare in post basso dove è un maestro, il playmaker losangelino ex Clippers.

Non bisogna tralasciare, poi, il contributo delle panchine, che in una serie playoffs sono molto spesso decisive. Minnie può far uscire dal pino un talento offensivo come Wally Sczerbiak e mastini come Madsen e Trent e un tiratore come Hoiberg, mentre Denver avrà  la grinta e l'elettricità  di John Barry, ma soprattutto l'imprevedibilità  di Earl Boykins, che potrà  sicuramente dare, insieme a quel gran talento che è Rodney White, una maggiore produzione offensiva, ma anche difensiva, rispetto al pino dei T-Wolves.

Tutti questi discorsi poi, possono essere inutili, se Kevin Garnett vorrà  vincere questa serie, e finalmente togliersi di dosso quella fama di eterno perdente nella postseason che lo attanaglia da quando ha messo piede nella NBA. Sicuramente la sua fame di vittoria sarà  tale che in ogni singola gara giocherà  come se fosse una Finale, e questa è un'assicurazione importante se non decisiva per le sorti della franchigia. Il quasi sicuro titolo di MVP e il modo in cui ha dominato la regular season possono alla lunga far dormire sonni tranquilli a coach Saunders, oltretutto sapendo che quest'anno nei momenti caldi ci sono due giocatori come Cassell e Spree che sanno come decidere una gara.

La serie, perciò, sembra scontata in favore di Minnesota, anche se nelle prime due gare, la pressione potrebbe giocare un brutto scherzo ai Wolves, in quanto Denver giocherà  senza avere niente da perdere ed ha, come detto, il talento per poter vincere una gara singola contro chiunque nella Lega.

Chiudendo con un pronostico secco, prevedo un 4 a 1 per i T-Wolves con un Garnett stratosferico.

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