Senza Anthony e James sarebbe stato Wade il dominatore della stagione.
Come ogni anno, il finale di stagione, porta con se gli inevitabili bilanci per tutti i giocatori della NBA e non fanno eccezione i rookies che, al loro esordio nella Lega, sono stati sovente al centro dell'attenzione per verificare il loro reale valore nel basket Pro.
Qui su Playit, dopo avervi offerto per tutta la stagione dei puntuali Report sulla loro annata, è arrivato il momento di tirare le somme e di andare a vedere cosa hanno combinato i giocatori più attesi, chi si è segnalato maggiormente, chi è uscito fuori dal nulla, ma anche chi ha deluso le aspettative riposte, in sede di draft, dai vari GM.
9.5
LeBron James, Carmelo Anthony
Nulla da eccepire, sono stati loro le stelle di questa stagione, due rookie che hanno mostrato numeri di altissimo livello mettendo in chiaro, da subito, che saranno i futuri dominatori della Lega. Malgrado la giovanissima età hanno saputo imporsi all'attenzione di appassionati ed addetti ai lavori giocando una pallacanestro sublime ed a tratti irreale vista la scarsa esperienza nel basket Pro, ma soprattutto a colpire è stata la maturità con la quale sono riusciti a farsi carico delle proprie squadre trascinandole a stagioni molto al di sopra delle precedenti.
Non hanno ricevuto il meritatissimo 10 anche perché, durante l'arco dell'anno, hanno avuto momenti (più che comprensibili) di pausa, ma soprattutto, specie prima dell'ASG, non hanno mantenuto fede alla loro "grande maturità " con dichiarazioni e comportamenti che non sono piaciuti a molti. Si tratta di un piccolissimo neo, ma che servirà per ripartire, la prossima stagione, alla caccia dell'eccellenza. Per la NBA quella tra Melo e LeBron sarà la "rivalità " del futuro e se il buon giorno si vede dal mattino…
8.5
Dwyane Wade, Kirk Hinrich
Se non ci fosse stato il super-duo si sarebbe parlato molto di più di loro, ma la stagione dei due ragazzi resta eccezionale. Wade è stato, da subito, il faro di Miami integrandosi a meraviglia con Odom e compagni e fugando i dubbi di quanti non credevano avrebbe potuto fare il play con continuità , a ciò va aggiunto il suo enorme talento e la capacità di segnare ed essere importante anche nella NBA.
Per Dwyane grandi numeri in campo ed un ottimo comportamento fuori, per gli Heat la stella di domani in un giocatore a tratti spettacolare ed immarcabile. Kirk Hinrich è arrivato a Chicago i punta di piedi, ma ci ha messo poco a far capire che razza di giocatore fosse: grandissima mano, fondamentali finissimi ed un'etica lavorativa di ferro ne hanno fatto il beniamino di coach Skiles e la nuova pietra angolare nella ricostruzione dei Bulls. Scelto come regista ha saputo integrarsi perfettamente con Crawford giocando da guardia e mettendo a frutto il grande tiro, anche in difesa ha retto bene dimostrando di essere da NBA sui due lati del campo.
8
Chris Bosh
C'erano tanti dubbi sulla sua tenuta fisica e sul suo reale ruolo tra i Pro, ma Chris ha stupito tutti partendo da ala forte e finendo la stagione da pivot. L'ex Georgia Tech si è calato perfettamente negli schemi dei Raptors, ha lavorato sul gioco spalle a canestro ed a rimbalzo mettendo a frutto il talento 5 stelle che madre natura gli ha donato. Ragazzo molto intelligente si è fatto ben volere da coach O'Neill e dai compagni dai quali ha avuto una grande mano ed utili consigli per ambientarsi nella NBA. A Toronto hanno un ottimo elemento per il futuro, ma sarebbe meglio risposarlo in ala dove può diventare decisivo.
7.5
Jarvis Hayes, Josh Howard
Due giocatori che sono andati decisamente oltre le attese. L'esterno dei Wizards ha sostituito degnamente Stackhouse iniziando la stagione alla grandissima e risultando sempre utile e presente quando la squadra ha avuto bisogno di lui. Torello dal grande fisico, bravo in penetrazione ha mostrato un buon tiro (anche da 3) e grande applicazione in difesa. Atteso l'anno prossimo a decisivi miglioramenti per diventare un giocatore Pro a tutto tondo. L'ala di Dallas, dopo l'ottimo quadriennio a Wake Forest, si è presentato ai Mavs forte del suo talento riuscendo a trovare un buono spazio in una delle squadre più forti della Lega.
Tiratore micidiale, dotato di buoni movimenti e tanta grinta Josh si è messo al servizio di coach Nelson integrandosi a meraviglia con i compagni. La sua ascesa è stata frenata da qualche infortunio di troppo, ma il materiale c'è ed anche per lui la prossima sarà l'annata decisiva.
7+
Udonis Haslem, Boris Diaw-Riffiod, Kyle Korver
Tre giocatori inattesi da molti, ma che si sono conquistati spazio e rispetto sul campo. L'ex di Florida University ha trovato a Miami terreno fertile tanta fiducia che gli hanno permesso di giocare la sua migliore pallacanestro e di imporsi, grazie all'atletismo ed ai muscoli, quale uno dei migliori giovani rimbalzasti. Il francese, complice l'annataccia di Atlanta, ha avuto minuti e spazio offendo in cambio grinta e tanto lavoro sporco uniti ad un debordante atletismo ed un'alto QI cestistico. Per Boris c'è ancora da affinare la parte tecnica del suo gioco, ma la strada intrapresa è quella giusta. Grande l'annata del tiratore di Creighton che ha saputo ritagliarsi uno spazio nel caos di Phila guadagnandosi la stima di Iverson e compagni ed un invito all'ASG nella gara del tiro pesante. Nella NBA c'è sempre bisogno di buoni tiratori.
7
Chris Kaman
Sul pivot dei Clips giravano i soliti stereotipi sui lunghi bianchi e sui loro difetti congeniti, ma Chris ha mostrato che, oltre alle buone mani ed ai movimenti puliti, c'è una discreta mobilità , un buon fiuto per i rimbalzi ed una grande etica lavorativa oltre ad un pizzico di cattiveria che non guasta. Un diesel che deve ancora carburare al top.
7-
TJ Ford, Raul Lopez, Keith Bogans
Il regista di Milwaukee ha avuto un esordio con luci ed ombre tra i Pro mostrando ottime doti di passaggio con una discreta abilità nel gestire il gioco, ma scarsa capacità offensiva (soprattutto poco tiro). Atteso alla riprova. Buono l'esordio del play spagnolo dei Jazz che ha esibito un'ottima visione di gioco e discrete mani, ancora indietro in difesa e nella fisicità del gioco. Per l'ex Kentucky una stagione più che positiva nel marasma di Orlando, Keith ha avuto un rendimento costante con ottimi picchi di rendimento mostrando di essere un elemento più che adatto a giocare nella NBA e se migliorerà il tiro si costruirà una lunga carriera nella NBA.
6.5
Marquis Daniels, Steve Blake, Sasha Pavlovic, Ronald Dupree, Darius Songaila, Brandon Hunter
6
David West, Linton Johnson, Zaza Pachulia, Marcus Banks, Maurice Williams, Zoran Planinic, Jason Kapono, Luke Walton, Zarko Cabarkapa, Willie Green, Travis Hansen
6-
Luke Ridnour
Ci si attendeva qualcosa di più dall'ex regista dei Ducks di Oregon complici anche gli infortuni avuti da alcune guardie dei Sonics che, sulla carta, gli avrebbero dovuto offrire molto più spazio. Il buon Luke ha giochicchiato benino, ma non ha fatto certo “impressione” se si pensa che è stato scelto al margine della lotteria.
5.5
Mickael Pietrus, Brian Cook
Il francesino ha trovato grosse difficoltà ai Warriors, ma soprattutto non è apparso ancora pronto per questa Lega. Insufficiente l'annata dell'ex Illinois che, visto il grande talento e le assenze nei Lakers, avrebbe potuto fare molto meglio.
5
Mike Sweetney
Dove è finito il giocatore che a G-Town faceva impazzire le difese e dominava sotto i tabelloni??? Va bene l'annata strana dei Knicks, ma quello visto (si fa per dire) quest'anno al Garden non è un giocatore da NBA.
4
Reece Gaines
A Louisville sembrava un'ira di Dio, ad Orlando non è ai riuscito a trovare spazio venendo scavalcato da Bogans e Stevenson nella rotazione e finendo prima ai margini, poi fuori dal roster. Per lui un'estate di lavoro prima della sentenza finale.
3
Darko Milicic
La questione del serbo è stata precedentemtne approfondita, rimane però l'annata no
DNP
Troy Bell, Dahntay Jones, Travis Outlaw, Ndudi Ebi, Macej Lampe