Vin Baker, decisivo contro Portland con questo gancio
La matematica non lo dice ancora, ma ormai è certo che New York farà i playoffs: tre partite e mezza di vantaggio sui Cleveland Cavaliers con ancora cinque partite da giocare sono un vantaggio ormai incolmabile per LeBron James e compagni.
Inutile, però, creare falsi entusiasmi perché la post season dei Knicks durerà presumibilmente molto poco ma, per ora, visti i rinnovamenti da fine dicembre ad oggi, va bene così.
Se la stagione finisse oggi, l'avversario dei bluarancio sarebbero i New Jersey Nets, ossia gli avversari sulla carta più abbordabili nel lotto tra i possibili tre che comprende pure gli Indiana Pacers ed i Detroit Piston.
Dicevamo "sulla carta" perché è ovvio che i Nets al completo potrebbero tranquillamente spazzare via la compagine di coach Lenny Wilkens in quattro partite, mentre se le assenze di Jason Kidd e Kenyon Martin dovessero prolungarsi oltre la stagione regolare, i favoriti sarebbero allora i Knicks.
Certo, alla luce dell'umiliazione subita in settimana proprio a domicilio dei Nets privi delle loro due stelle, dare New York per favorita parrebbe un azzardo, ma su una serie al meglio delle sette gare difficilmente Lucious Harris dominerebbe la serie come in settimana ha dominato la sfida.
Come al solito, in ogni caso, andiamo con ordine e parliamo di basket giocato, perché le incognite, come avrete ben capito, sono al soltio tante e non abbiamo la sfera magica per leggere il futuro.
L'ennesima settimana di "alti&bassi" inizia con una scintillante vittoria casalinga per 92-91 contro i Portland Trailblazers, pure loro in lotta per un post ai playoffs.
Gara decisa nel finale grazie anche ad un errore della terna arbitrale che, sull'87-89 a favore degli ospiti, fischia a favore di Stephon Marbury un fallo che manda il giocatore in lunetta per tre liberi anziché due, visto che Steph aveva forse la punta del piede sulla linea dei tre punti. Starbury fa 3/3 per il sorpasso, poi Vin Baker mette il gancio della vittoria a 38 secondi dalla sirena, prima che Damon Stoudemire spari l'airball della disperazione grazie ad una competente difesa di Marbury.
Tim Thomas, al rientro, fa 11/22 dal campo per 26 punti (di cui 11 nell'ultimo quarto). "Tim Thomas è uno vero e sfortunatamente è tornato proprio contro di noi. Metteva palla a terra e segnava. Stasera ha fatto la differenza" Così Maurice Cheeks, allenatore dei Blazers.
Marbury non è comunque da meno e chiude con 23 punti,8 assists e 7 rimbalzi. Baker, dalla panchina, è decisivo pure lui con 8 punti fatti in momenti delicatissimi dell'incontro in cui era necessario mettere la palla nel cesto. "Vin ha giocato come l'olimpionico che è" Dice Marbury alla fine.
Vin aggiunge: "La mia confidenza con il gioco migliora giorno dopo giorno. Voglio la palla in post ogni volta, mentre prima ero più titubante e restio nel farmi coinvolgere dai compagni".
Peccato che tanta esaltazione svanisca quattro giorni dopo al di là del Lincoln Tunnel. New York fa visita ai cugini Nets, come noto primi di Kidd e Martin. I restanti membri del roster però hanno ancora il dente avvelenato per il 79-65 subìto due settimane fa e per le dichiarazioni di alcuni knickerbockers che si augurano di incontrare ai playoffs queti Nets "monchi".
La gara si trasforma in una carneficina sportiva che verrà soprannominata "Il massacro delle Meadowlands": 108-73 per New Jersey, con New York mai in partita. Lucious Harris, umiliato al Garden, sfodera un primo quarto da 6/7 ed i Nets mettono insieme 28 punti, con i Knicks che non si raccapezzano in difesa e stagnano in attacco.
Alla fine New Jersey chiuderà con il 60% al tiro e la sensazione che fossero loro quelli sul parquet in lotta per i playoffs e non i molli Knicks.
Per Marbury e compagni una gara da dimenticare, con i due Thomas inguardabili ed un terzo, Isaiah, accigliato a bordocampo da spettatore. Passi una giornata storta (anche se nella grande mela ce ne sono fin troppe) ma cedere così senza l'onore delle armi, senza lottare, senza mostrare gli attributi, è stato francamente imbarazzante, soprattutto, lo ripetiamo, con le motivazioni che dovrebbero essere a mille.
Fortunatamente, i Cavs stanno dando una mano a questi Knicks continuando a perdere ed il distacco arriva appunto a 3,5 gare proprio il giorno dopo, quando New York si riprende dallo stato comatoso andando a vincere a Philadelphia contro i Sixers privi ancora di Allen Iverson
New York parte forte e costruisce fin da subito un vantaggio importante tendo i Sixers per 8 minuti senza segnare e poi amministra nel secondo tempo.
Finalmente Kurt Thomas torna quello pre-estensione contrattuale e mette a referto 15 punti più 14 rimbalzi. Tim Thomas inizia mettendo i primi 6 punti dei suoi, ma poi chiude con 3/14 dal campo. Scandaloso Shandon Anderson, ennesima gara da titolare ed ennesima figuraccia con un malinconico 0/2. Marbury 20 punti più 12 assists dopo le vacche magre del giorno prima.
Allan Houston, dopo due settimane spese in piscina per l'ennesimo tentativo di riabilitazione al ginocchio, torna al seguito della squadra, ovviamente in borghese. Per la prima volta Zeke ammette che il capitano potrebbe saltare i playoffs, mentre H20 spera ancora: "Non so se sarò pronto. Oggi, per esempio, dico no, ma domani, chissà ?".
Tornano intanto nel roster attivo Frank Williams e Dikembe Mutombo.
I giornali newyorkesi, capaci di parlare di Titolo dopo una vittoria così come in grado di augurarsi almeno una lotteria fortunata dopo una sconfitta, parlano addirittura di puntare al quarto posto, che effettivamente è lì davanti a due sole vittorie" ma in campo ci sono anche gli altri, che vorrebbero dire, nell'ordine, Milwaukee, Miami e New Orleans, senza contare Boston alle spalle per mezza gara.
Posto che gli Hornets sono in caduta libera, ci sarà uno scontro diretto la settimana ventura ma nel nido delle vespe, quindi abbastanza proibitivo Barone o non Barone in campo (al secolo Baron Davis). Non avrebbe senso, dal nostro punto di vista, "rischiare" di arrivare sesti e finire nelle fauci di Detroit, ma il quinto posto vorrebbe dire Bucks o Miami, quindi con un pronostico benevolo se non favorevole.
Come dicevamo all'inizio, la strada in post season non sarà comunque molto lunga, indipendentemente dall'avversario del primo turno. Certo, pure nel 1999 nessuno avrebbe scommesso un cent sui Knicks, ma questo roster, tra l'altro senza Houston, non ha l'amalgama necessaria per fare strada. Come diciamo spesso in queste pagine, però, vedremo"