Kobe contro Miller: inarrestabile…
Se si è fatto davvero sul serio, qualcuno deve preoccuparsi. Los Angeles e Sacramento si sono ritrovate, una di fronte all'altra, allo Staples Center. Ad una decina di partite dal termine della regular season; con un gran bisogno di risposte.
I Lakers non hanno vinto. Hanno dominato la partita, dal primo all'ultimo minuto. Il punteggio finale 115-91 dice meno del parziale di 25-1 subito dai Kings nel primo periodo: da 9-6 a 31-10 per i losangeleni che hanno preso 22 rimbalzi in più degli avversari, dominato completamente sotto i tabelloni segnando in area 30 punti più degli avversari. Difficile dire altro. Un dato su tutti: Shaq O'Neal ha segnato i suoi primi punti, portando i Lakers sul 25-10.
Los Angeles Corner
"Non dovete sottovalutare – ha detto Phil Jackson nel dopo partita – il desiderio di questi giocatori di giocare bene assieme. Nell'ultimo periodo non ci siamo espressi su livelli consoni a questo club. Però oggi i nostri uomini di riferimento hanno dato un contributo pesante".
Gary Payton restituito al suo post basso, contro il Bibby che lo aveva dominato nell'ultima occasione, sullo stesso campo, ha segnato 20 punti. Malone ne ha aggiunti 11 ed è stato elogiato dal coach: "Il rientro di Karl in buona salte - ha detto Jackson - è stato fondamentale per tornare a giocare un basket consistente".
Shaq, 17 punti e 16 rimbalzi, in sala stampa non ha nascosto la sua soddisfazione: "Ho visto - ha detto - la gara che aspettavo da tempo. Sarà difficile batterci se rimarremo su questo livello. Kobe è stato spettacolare".
Kobe appunto. La sua lunga giornata, cominciata in Colorado, dove per la prima volta ha incontrato in aula la sua accusatrice, è terminata con 36 punti, 11 su 23 dal campo. Bryant è arrivato al palazzo, un'ora prima della partita. Ha segnato i primi due tiri della partita, galvanizzando il pubblico. Sul 7-6 per Los Angeles è scappato in contropiede, arrivato in area, ha passato la palla dietro la schiena che, in transizione, stava ridicolizzando i lunghi avversari.
"Queste sono le partite - ha detto - che mi fanno ricordare le cose che, da piccolo, mi hanno fatto innamorare di questo sport. Sono un po' stanco dopo questa lunga giornata. Questa è una bella soddisfazione. Ma noi sappiamo quello che dobbiamo fare e andremo avanti"
Sacramento Corner
"E' stato come se loro - ha detto Mike Bibby alla fine - volessero vincere più di noi. Abbiamo preso questo parziale tremendo, non sappiamo perché. Succede".
Parole che inquadrano lo sconcerto di un gruppo che è stato travolto da un tir.
"La loro intensità - ha detto Adelman - è stata la chiave. I ragazzi si sono resi conto di questo fatto. Ne abbiamo parlato alla fine".
Numericamente Webber e Stojakovic sono stati i migliori: 38 punti con 14 su 30 complessivo. Ma la squadra ha tirato col 41% da due, 40% da tre. "Siamo partiti - è l'opinione di Stojakovic - troppo lentamente. L'approccio è stato sbagliato ed abbiamo pagato".
La rivalità ha quindi aggiunto un nuovo atto: i Lakers hanno ottenuto la loro prima vittoria stagionale contro la squadra della capitale della California. Nei giorni precedenti i giocatori avevano speso molte parole, in attesa della sfida: "Non posso dire di apprezzarli - ha detto Fox - nonostante quello che dicono, noi abbiamo vinto il titolo tre volte negli ultimi quattro anni. Loro aspirano a questo risultato".
"Non dobbiamo farci condizionare - risponde Divac - da quello che dicono e dai loro ego. Dobbiamo solo preoccuparci di giocare".
Non ha mollato la presa Phil Jackson, a fine gara: "Questa è una partita - ha detto - che può significare molto. E che peserà molto la prossima volta che li affronteremo ed eventualmente nei playoffs".
Per il coach sono comunque più importanti le implicazioni di questa partita sul cammino di regular season: "Prima della partita - ha spiegato - sapevamo che un nostro eventuale inseguimento al primo posto della Pacific Division doveva passare per due successi contro i Kings. Uno lo abbiamo ottenuto”.
Un mese fa i Kings vinsero allo Staples Center e non nascosero la loro gioia cantando e ballando.
"Personalmente - ha detto Bryant - non mi ha dato fastidio. Non posso parlare per i miei compagni. Credo però sia importante averli battuti perché dobbiamo mantenerli al loro posto”.
Rivalità a parte.
Si è sinistramente rivista la Los Angeles che, prima della serie di infortuni, dominò con bella facilità . Chiedere a San Antonio e Indiana, già asfaltate allo Staples Center.