Più critiche che elogi per il Francis di questa stagione
Steve Francis o Yao Ming? Chi sarà il giocatore su cui puntare nei prossimi anni, l'uomo immagine per gli Houston Rockets, il campione in grado di far pendere l'ago della bilancia verso vittorie e gloria, leggi quel titolo NBA il cui ricordo in Texas sponda bianco-rossa è ancora legato in maniera indissolubile alle imprese cestistiche di Hakeem The Dream?
I tifosi, o almeno gran parte di essi, sembrano aver già deciso, decidendo di buttare giù dalla torre delle preferenze il play numero 3, accusato, e non a torto, di essere un giocatore tanto bravo quanto scarsamente utile all'economia della squadra allenata da Van Gundy.
L'accusa che più di ogni altra viene rivolta a Francis riguarda il suo egoismo, la sua incapacità di coinvolgere nel modo migliore i compagni, dedicandosi più che agli interessi del team nel suo insieme a giocate in grado di far impazzire il pubblico ma molto meno il tabellone de punteggio e, di conseguenza, proprio tale modo di porsi in campo ha scatenato la critica che a Houston da qualche mese a questa parte si è scatenata contro il giocatore, reo di essere la causa di molti, se non di tutti i problemi in casa Rockets.
Nelle ultime settimane la squadra sembra aver cambiato passo e pare che finalmente, dopo un lungo digiuno, i tifosi potranno nuovamente gustare la portata principale, i playoffs che da queste parti non si vedevano da un bel pezzo; complice anche il momento positivo, sulle prime pagine dei giornali della città compare sempre più frequentemente il faccione ingenuo di Yao, mentre all'ex prima stella non resta che affrontare la realtà : se fino a due stagioni fa era lui il faro, la guida del team, adesso e molto probabilmente in futuro tale ruolo spetterà alla Grande Muraglia, il cui livello di gioco e di esperienza cresce di giorno in giorno.
Se c'è un settore invece in cui Steve ancora oggi non teme rivali è quello degli ingaggi: gli oltre 9 milioni di dollari che il talento del Maryland si porta a casa fanno sembrare i 4 di Ming una miseria e per i prossimi anni la cifra è destinata a crescere ancora!
Ma la dirigenza avrà ancora voglia di puntare su di lui? Voci di possibili trade si sono rincorse nelle settimane precedenti la dead.line del mercato ma alla fine non si è fatto nulla e Francis non si è mosso dallo stato dei rodei e degli speroni.
Certo è che neanche il diretto interessato ce la mette tutta per cercare di riguadagnare la fiducia perduta e l'episodio legato alla sua mancata partenza con il resto dei compagni per la trasferta a Phoenix, nato dalla volontà di Steve (nonostante le smentite del diretto interessato) di assistere al Superbowl, dimostra una scarsa professionalità da parte di uno sportivo strapagato.
Ecco, il vero problema è questo, le mani sono quelle di un'artista ma la testa è spesso da un'altra parte e ciò non consente a un pur ottimo atleta (vedi schiacciata all'All Star Game di L.A.) di essere considerato un grande campione.
La "fuga" per gustarsi dal vivo una delle più emozionanti finali di football degli ultimi anni ha avuto grande risalto sui giornali della città e i critici hanno messo letteralmente in croce il play, paventando anche l'ipotesi della cessione poi non concretizzatasi, a dimostrazione del fatto che forse la misura è colma. Intendiamoci, non stiamo parlando dell'Iverson di Houston in quanto a "incidenti di percorso" al di fuori del parquet ma i tifosi, i quali è giusto ricordarlo, pagano il biglietto e nelle ultime stagioni hanno avuto ben pochi motivi per sorridere, meriterebbero maggiore rispetto.
Infine, contrariamente a Tomjanovich, Van Gundy ha fatto subito capire che il fulcro del gioco offensivo sarebbe stato il Gigante Buono. La domanda è questa: avrà voglia Francis di adeguarsi al modulo tattico del coach e giocare quindi per Ming?
I prossimi mesi forniranno la risposta all'interrogativo!
Stay tuned!