Boston ancora positiva

Ancora un'ottima settimana per Mark Blount, sempre più determinante sotto le plance

Boston Celtics @ Washington Wizards 111-102
Denver Nuggets @ Boston Celtics 100-104
Boston Celtics @ Dallas Mavericks 104-120

Commento settimanale

Un'altra settimana positiva conferma che la striscia negativa che tanto ha allarmato i tifosi biancoverdi era stata falsata dai troppi cambiamenti in poco tempo avvenuti all'interno della franchigia bostoniana.

Nelle tre gare disputate durante l'ultima ottava i Celtics hanno fatto il loro dovere: vinto contro squadre scarse o discrete e perso contro squadre forti. Per quest'anno non si può pretendere di più.

Una volta esploso il fenomeno-Blount, ora Boston non vuole (o non può) più tenerlo nascosto, quindi tenta il tutto per tutto, cercando di far vincere a Mark Blount il titolo di MIP, Most Improved Player, giocatore più migliorato (dalla scorsa stagione). In effetti il giocatore sta avendo un periodo splendido: da quando è arrivato il nuovo allenatore John Carroll sta tenendo il 51% dal campo con 12,4 punti e 9,8 rimbalzi in 34 minuti d'impiego.

Le sue cifre sono ancora migliori da quando è arrivato un play vero qual è Atkins. Nelle 11 gare in cui Atkins è stato in maglia biancoverde, Blount chiama 54% dal campo con 14,3 punti e 12,1 rimbalzi in 36 minuti d'impiego medio. Questa settimana 3 doppie doppie su altrettante partite.

Valorizzare Blount è un atteggiamento pericoloso in vista di un suo rinnovo di contratto la prossima estate, ma il discorso è chiaro: io ti valorizzo e tu come riconoscenza firmi ancora per me. Non sarà  facile, ma i Celtics hanno scelto questa strada che potrà  portare alla sua firma. In caso contrario l'immagine di Boston non potrà  che migliorare verso i free agents della prossima estate.

Da un Blount che sta avendo un ottimo periodo ad un Jiri Welsch che sta facendo molta fatica. Jiri, dopo un inizio di stagione scoppiettante, sta cedendo di fronte alla lunghezza della stagione ed alle maggiori aspettative che sono nate attorno a lui.

Non è bello, ma soprattutto non è facile, convivere con persone che si aspettano sempre di più da te, e tenendo conto che l'anno scorso non giocava quasi mai (6 minuti di media contro i 26 di quest'anno), lui si può considerare un rookie che sta subendo quello che è conosciuto come "rookie wall": stanchezza, difficoltà  a mantenere alto il proprio gioco, ritmi frenetici sono i più diffusi problemi riscontrabili.

Per lui, oltre a tutto questo, c'è un Ricky Davis che sta giocando meglio, ma che per opportunità  tecniche parte dalla panchina. Non è facile soprattutto psicologicamente giocare sapendo che c'è il tuo panchinaro che gioca meglio, ma il giovane giocatore europeo della repubblica ceca è giovane e ha tutto il tempo per migliorare anche sotto questi aspetti. L'importante per la dirigenza è non commettere l'errore d'avere troppa fretta, come è stato fatto il passato.

Abbiamo detto di Chucky Atkins che migliora il gioco di Blount, e non solo il suo. Abbiamo anche detto che da quando c'è lui le cose in cabina di regia sono più fluide. "Chucky è un giocatore che è stato in una squadra vincente e sa cosa fare (per vincere)" dice di lui Carroll. "porta la nostra organizzazione ad un alto livello di competenza, sa come giocare il pick-and-roll, sa quando ed a chi consegnare la palla nel momento giusto, ha una buona influenza e sa correre quando serve".

Si sprecano gli elogi per Atkins, segno che ha lasciato un'impressione migliore di ogni più rosea aspettativa, ma cosa ne pensa lui? Sentiamolo. "Sto imparando un po' e voglio imparare di più, penso che la stagione possa proseguire (qualificandosi per i play-off). Le squadre stanno iniziando a prendermi le misure e se sarà  un problema, si risolverà . Ho ancora una o due altre cose che so che posso fare, e cercherò di farlo con facilità ".

Boston gioca contro Dallas e non si può non parlare di Antoine Walker. Dopo averlo analizzato alcuni mesi fa al suo primo ritorno a Boston da avversario, adesso i Celtics sono andati a fargli visita nella sua nuova città  ed è giusto riparlarne. Nella gara d'andata ha giocato male, ma in questa gara di ritorno ha giocato molto bene riscattandosi agli occhi dei tifosi bostoniani.

È un Walker cambiato, più tranquillo e ben integrato nella sua nuova realtà . False o perlomeno esagerate sono state, a prima vista, le voci che lo davano molto scontento ed in declino tecnico. Gli amici che ha lasciato a Boston, Pierce, Blount e soprattutto McCarty, sono stati invitati a pranzo da Walker. Inoltre 'Toine non ha usato parole di fuoco nei confronti della dirigenza come quando è tornato a Boston, ma piuttosto dai suoi discorsi era chiaro che aveva compreso la realtà  attuale NBA, con un pizzico di rassegnazione.

"Se mi avessero detto l'anno scorso che coach O'Brien sarebbe andato via e cinque o sei ragazzi non sarebbero più stati nella squadra, non gli avrei mai creduto", poi Walker continua "è la natura dell'NBA attuale, ti piacerebbe molto avere squadre in cui poterci stare insieme per alcuni anni, questa è l'unica cosa che si ha: alcuni anni insieme. Sai che potrà  finire un giorno, devi esserne cosciente ed andare avanti".

Walker conclude con una leggera frecciatina, non ha resistito a lanciarla: "Boston non è più la stessa con molto personale cambiato. Essi non hanno la stessa aura". Così è la vita 'Toine, come si può decidere se sei amico o nemico della stampa. E se sei nemico di quella bostoniana, allora devi anche subire certi appellativi. Infatti in occasione della gara contro i Mavericks sono spuntate nuove parole, come il "tiro Walkeriano", quello che tocca appena il ferro, oppure il "trattamento di palla Walkeriano", indicativo di quando un giocatore a caso (indovinate chi?) perde molti palloni. Sotto questo punto di vista Boston sembra molto di più una città  europea che un'americana.

Vicenda Baker

Un nuovo capitolo si è aggiunto e non è di certo l'ultimo. Come un romanzo che si rispetti ci sono dei colpi di scena, poi delle pause che non fanno altro che preparare la sfida finale. Questa settimana è stata l'inizio di questa pausa che si protrarrà  fino alla pronuncia del giudice che concluderà  l'arbitrato, a meno di sorprese dopo la sentenza.

Vin Baker in questi giorni si sta ambientando nella sua nuova franchigia, quella di New York, ma non dimentica chi gli è stato vicino: i soliti Pierce e McCarty. Per lui è stata dura abbandonare la città  che l'ha visto crescere e per la quale ambiva giocare fin da ragazzino. Adesso invece ha una nuova possibilità  di giocare e far vedere che può ancora stare nell'NBA.

Nel frattempo i legali dei Celtics continuano a cercare e costruire la loro difesa. Nello specifico stanno cercando non solo di non pagare lo stipendio rimanente del contratto di Baker, ma addirittura di farsi restituire i soldi pagati nella scorsa stagione. Il ragionamento è semplice: secondo loro Baker ai tempi dello scambio con Seattle del luglio 2002 ha ingannato i Celtics sul suo alcolismo, cercando di coprire la sua dipendenza dall'alcool.

Nel frattempo il capo dell'arbitrato Roger Kaplan ha programmato quattro giorni di audizioni il prossimo mese di aprile, la prima delle quali sarà  il 12 di quel mese, ma entrambe le parti prevedono che la sentenza vada ben oltre queste date, infatti le previsioni più diffuse dicono nella prima metà  di giugno.

La quiete prima della tempesta, che si prevede molto forte, lunga e battente.

Lista infortunati

Ricky Davis ha avuto una slogatura della caviglia sinistra durante la gara contro Indiana nella settimana scorsa, ma è riuscito a non saltare alcuna gara.

Anche Welsch ha avuto problemi alla caviglia ed i giorni di riposo tra la gara a Washington e quella contro Denver sono stati provvidenziali. Poiché non sono stati sufficienti per tornare in piena efficienza, le due sole gare in calendario la settimana prossima gli permetteranno di recuperare completamente dall'infortunio.

Curiosità 

Inauguriamo questo spazio con alcune interessanti curiosità . Iniziamo con il fatto che nel giorno di San Patrizio (17 marzo) quando giocano in casa, i Celtics hanno vinto 12 volte e persa solo 1. Non è che Boston possa giocare almeno 3 o 4 partite ogni anno quel giorno?

Ancora: il 17 marzo il general manager Danny Ainge ha celebrato il suo 45esimo compleanno. Auguri e buon lavoro.

Una curiosità  che interesserà  molto di più i tifosi biancoverdi che hanno la fortuna di andare a vedere i nostri beniamini dal vivo, riguarda i prezzi dei biglietti. Criticata un anno fa perché i prezzi erano stati alzati, la dirigenza ha comunicato lo scorso giorno di San Patrizio che i prezzi per la prossima stagione rimarranno gli stessi od addirittura caleranno.

Andando nel particolare, solo 350 posti su una capienza di oltre 18.000 persone avrà  un rialzo dei prezzi. Quindi le sezioni 1 e 12 vedranno i prezzi alzarsi da 140 a 170 dollari, mentre alcune sezioni più economiche si porteranno da 70 a 85 dollari. La dirigenza ha assicurato che tutti gli altri posti vedranno i prezzi invariati o diminuiti. Inoltre i Celtics rimangono una delle prime cinque franchigie ad avere più posti a sedere con un prezzo inferiore a 10 dollari, allo Fleet Center sono circa 1800. In Italia diremo che questi posti sono situati in piccionaia.

"Il nostro obiettivo è quello di ricompensare i nostri tifosi di tutte le età  con un grande spettacolo di basket" ha detto il vice presidente delle vendite e lo sviluppo aziendale Rick Gotham.

Il giorno prima del "St.Patrick's day" Carroll si presenta ai giornalisti e prima di ogni domanda annuncia che "abbiamo avuto un allenamento agitato". Subito chiarisce che Blount e Davis sono stati allontanati dall'allenamento a causa di un alterco tra i due. Carroll non si è sbottonato ulteriormente se non che i due sono stati invitati a recarsi alle proprie case e che nessuno sarà  multato o perderà  partite di campionato.

Un giocatore che desidera rimanere nell'anonimato ha riferito che i due non sono venuti alle mani, limitandosi, si fa per dire, a rimproverarsi verbalmente. Il giorno dopo Carroll ha detto che quello che è successo è stata solo una distrazione e che è stato meglio essere in 10 all'allenamento invece che in 12. Ulteriori notizie non sono trapelate.

È comunque chiaro che Blount non aveva preso bene lo scambio che ha portato Williams e Battie a Cleveland in cambio proprio di Davis, e probabilmente lo stesso Davis non è uno che subisce in silenzio. Speriamo che questo sia solo un caso isolato.

Appuntamenti e classifiche

Solo due appuntamenti per la settimana prossima:
sabato a San Antonio
venerdì in casa contro New Jersey

Solo due partite, ma entrambe decisamente ostiche. Dopo la breve trasferta in Texas ci sarà  tutto il tempo per recuperare le forze, fare qualche allenamento e preparare per bene la sfida contro New Jersey.

Nonostante la buona settimana, Boston non è ancora riuscita a raggiungere la zona-play-off, infatti Cleveland, Miami e New York non perdono un colpo e non vogliono farsi superare per nessuno motivo. Al contrario, Toronto e soprattutto Philadelphia hanno molte più difficoltà  a mantenere il passo e stanno compromettendo la loro qualificazione ai play-off. Decisive saranno la prossima dozzina di partite.

Una cosa ormai è chiara: Boston in questa stagione vuole giocare più di 82 partite, infatti Pierce in settimana ha ribadito che "abbiamo avuto un incontro (in febbraio) dove abbiamo deciso che vogliamo essere una squadra da play-off, e tutti noi abbiamo detto che tutto viene dalla nostra difesa".

A risentirci.

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