La botta al suolo di Simien ha fatto preoccupare molti…
Il St Louis bracket, va in scena in quattro differenti località : da Columbus a Kansas City, da Milwaukee a Seattle, tutti sembrano guardare a questo bracket come un bracket perlomeno incerto.
E' Kentucky la numero 1, una Kentucky che nell'Ohio si è sbarazzata senza troppi problemi di Florida A&M, qualificatasi al torneo come 64esima squadra, comunque già soddisfatta per esserci arrivata, al torneo. Kentucky, è stata guidata da Fitch (26) e da Hayes (quasi tripla doppia con 12p, 11r e 8a), e ha beneficiato di una netta supremazia sotto i tabelloni, che le hanno consentito di approdare al secondo turno, lanciandosi più che mai verso la parte 'calda' di un torneo che potrebbe assolutamente vederla protagonista. Kentucky segna addirittura 60 punti nel primo tempo, incassandone 52, ma nel secondo periodo decide di entrare in controllo della partita, e di assestare il punteggio su un comodo 96-76. Si, perchè ad esempio il top scorer di Florida A&M, Terrence Morris, ha segnato 24 punti, ma solo 4 nella ripresa, come suggerisce anche Fitch: “Abbiamo fatto un buon lavoro in difesa, ed è quello che ha fatto la differenza“.
Kentucky sembra una squadra che se vuole chiudere il rubinetto avversario può farlo, e se giochi una buona difesa al torneo una chance ce l'hai sempre, a prescindere dall'avversario.
Staremo a vedere se questo si verificherà anche nel secondo turno, dove i Wildcats si troveranno difronte i Blazers di UAB, che nel primo turno hanno battuto 102-100 Whashington. Una buona parte del merito per la vittoria va a Demario Eddins, 26 punti, career-high, autore delle giocate decisive nei minuti finali della partita. Il coach di Alabama-Birmingham, Mike Anderson, è soddisfatto della vittoria, ovviamente, ma ancor di più per come è maturata: di certo vincere, in una partita di college basket, concedendo 100 punti agli avversari, non è proprio consuetudine.
Terzo match del bracket e primo upset. E anche questa volta, come nel caso di Manhattan, è una numero 12 a far fuori una numero 5. A Kansas City infatti Pacific batte i Friars di Providence 66-58 grazie alle due buone partite di Davis e Yango, e regalando all'ateneo la prima vittoria al torneo Ncaa dal lontano 1967. La sconfitta arriva per Providence dopo un brutto finale di stagione, caratterizzato da tre sconfitte in fila. Gli uomini di coach Welsh sapevano che avrebbero dovuto lasciarsi il passato alle spalle per poter avanzare nel torneo, ma non ce l'hanno fatta.
Il secondo turno sarà per Pacific senz'altro più duro del primo. Kansas ha avuto agevolmente ragione di Illinois-Chicago, con Giddens e Langford a farla da padroni, e a fissare il punteggio sul 78-53 finale. Paura, nelle fila dei Jayhawks, quando nel primo tempo Simien è finito a terra, scivolando su un punto bagnato del parquet, incidente che l'ha costretto a rientrare anzitempo negli spogliatoi. Un vero e proprio boato (ricordiamoci che si giocava a Kansas City, al confine con lo stato natio della pallacanestro), ha accolto il suo ritorno sul campo ad inizio ripresa. Per la gara contro Pacific, Simien ha già dato la sua piena disponibilità .
A Milwaukee, Boston College elimina Utah, in una partita di cui ha sostanzialmente avuto sempre il controllo, fatta eccezione per un paio di minuti nella ripresa, quando Utah era riuscita a riagganciare gli Eagles. Boston College ha tirato col 53% dal campo, Utah solo col 38%, ed è forse stata questa la chiave della partita; una partita che ha comunque visto gli Eagles dominare fisicamente gli avversari. Da segnalare la prova di Smith, autore di 19 punti e 8 rimbalzi.
Nell'altro incontro disputato nel Wisconsin, Georgia Tech riesce, abbastanza faticosamente, a interrompere sul nascere il cammino al torneo di Northern Iowa, nonostante una serata quantomeno anonima di Jarrett Jack, l'uomo che aveva portato gli Yellow Jackets ad assicurarsi il numero 3 di questo seeding. Jack ha prodotto solamente 6 punti, 1-4 al tiro, perdendo 3 palloni. Ci sono pertanto volute delle solide prestazioni di Schenscher, Elder, McHenry e Bynum per assicurarsi il 65-60 finale, che spedisce GT al round successivo, dove Boston College rappresenterà un avversario di ben altra caratura.
Arriviamo all'upset che ha caratterizzato il primo round di questo bracket, ovvero quello regalatoci da Nevada ai danni di Michigan State. Quattro giocatori in doppia cifra per Nevada (Snyder 19 punti), ma soprattutto una grande quantità di liberi realizzati con una percentuale dell'86%. Nevada era andata sotto anche di sedici punti nelle fasi iniziali della gara, poi come ha messo in luce Snyder in conferenza stampa, “è stata solo una questione di tempo, prima che ci ambientassimo con i nostri avversari”. La grande rimonta di Nevada si è concretizzata definitivamente a 3:32 dalla fine della partita, grazie al solito Snyder. Una gara davvero maiuscola la sua, che ha fatto in modo di allungare il weekend di permanenza in quel di Seattle alla sua squadra.
Chiudiamo in fine con Gonzaga, che ha pensato bene di rifilare 29 punti di scarto alla Valparaiso di Homer Drew (76-47). Bene soprattutto Violette (13+10) e Turiaf (15). Elogi alla front line dei Bulldogs arrivano anche dagli avversari. Così parla Kenny Harris di Valpo: “Sono tosti a centro area, il loro gioco dentro è dominante. Possono prendere posizione, oppure puntare l'uomo. Hanno molte opzioni“.
Non ha convinto invece Stepp, che si è prodotto appena in un misero 1-9 al tiro da tre e 2-11 in totale, distribuendo comunque 9 assist. Stepp peraltro, dopo aver visto le statistiche in sala stampa e avendole commentato con un fischio ironico verso se stesso, ha ripreso la sua roba da training, ed è ritornato in palestra per rimettere a posto, o almeno cercare, il suo tiro. Sono segni importanti, per un giocatore di fondamentale importanza per gli Zags.
Questi gli abbinamenti per il secondo round:
Kentucky – UAB
Pacific – Kansas
Boston College – Georgia Tech
Nevada – Gonzaga