Carlos Boozer, non male come chiamata n.35 !
Quando durante l'estate precedente alla stagione 2002-2003 mi misi a spulciare la rete curioso di sapere cosa i principali analisti pensassero di Carlos Boozer, appena scelto alla 35esima chiamata dai Cavaliers, mi rimase particolarmente impresso un paragone, quello con Maurice Taylor, attualmente ai servigi di Yao, che di quel draft fu invece il protagonista assoluto.
Si parlava di un giocatore forte, anzi, diciamocelo, una roccia, con discrete mani, abbastanza agile ma non veloce, non esplosivo, con qualche problemuccio al di fuori dell'area colorata ed un rimbalzista mediocre.
Bé, dubito fortemente che un giocatore con tali caratteristiche sarebbe stato additato da LeBron James come l'ala forte che vorrà accanto a sé lungo tutto il corso della propria carriera"
E' evidente allora che i vari analisti, senza voler fare di ogni erba un fascio, si erano persi qualcosa per strada"
Dopo un anno da rookie chiuso con le più che rispettabili cifre di 10 punti e 7.5 rimbalzi in 25 minuti di utilizzo, ma con l'etichetta di buon giocatore ma niente di più, un anno durante il quale l'immagine forse rimasta più impressa nel grande pubblico, complice anche la non grandissima copertura televisiva dei Cavs pre-LeBron, è stata la pallonata in testa ricevuta da Jason Richardson durante l'All Star Saturday, Carlos ha deciso che non sarebbe stato uno dei tanti.
Ed è per questo che l'ex Duke ha deciso di affrontare l'estate con le stesse intenzioni che animano gli spiriti dei grandi, primo fra tutti il suo idolo, il giocatore che Carlos più ammira ed al quale spera un giorno di poter esser paragonato, Karl Malone (altro che Maurice Taylor, senza offesa per i fan").
E così, dopo 2 settimane di vacanza, alcuni importanti impegni come un camp per ragazzi israeliani e palestinesi, e dopo aver partecipato a 2 summer leagues, è arrivato il momento di mettersi a lavorare con il preparatore dei Cavs : ogni mattina 20 minuti di corsa, 90 minuti in sala pesi e 2 ore di tecnica in palestra, mentre al pomeriggio lavoro di un'ora sulla velocità e partitella finale tra amici.
I risultati? Più di 15 punti a partita, conditi da 11,4 rimbalzi - 5° nella lega - per un totale di 29 "doppie doppie" " altro? Un efficiency ranking (un particolare calcolo matematico che tiene conto di tutte le statistiche, e che gli amanti del fantabasket ben conosceranno) pari a 21.93, che lo pone all'11° posto nella speciale classifica, davanti a giocatori come Jermaine O'Neal, Kobe Bryant, Jason kidd e tanti altri.
In altre parole""solo" una delle migliori ali forti della lega, le cui cifre crescono col passare del tempo con una regolarità impressionante, passando dai 12 e 10 di novembre ai 16 e 11 di gennaio, mentre le cifre riguardanti le prime 5 partite di Marzo parlano di circa 18 punti e 12 rimbalzi a partita : una progressione che dimostra chiaramente come il ragazzo stia costantemente migliorandosi e sia ben lungi dall'aver raggiunto i suoi limiti.
Carlos attribuisce il merito dei suoi miglioramenti, oltre che al duro lavoro estivo, a coach Silas:
"Mi ha insegnato la tecnica per andare al rimbalzo. Come far perdere l'equilibrio al tuo avversario spingendolo nella parte bassa del corpo".
Ma di una cosa si può star sicuri: non sono le cifre che interessano a Boozer.
"Vogliamo fare i playoff, non so quante vittorie ci vorranno. Vogliamo solo fare i playoff e diventare la squadra da battere ad Est.
Penso che abbiamo una possibilità , dobbiamo solo continuare a giocare come stiamo facendo, soprattutto dobbiamo difendere duro. In attacco abbiamo i nostri alti e bassi, la palla può entrare o meno, ma se giochiamo una buona difesa, una chance l'abbiamo!".
E proprio a conferma di tali parole i Cavs si sono ritrovati nelle ultime ore con l'ottavo posto ad Est, anche se la concorrenza è tanta, visto che squadre come Miami e Philadelphia potrebbero ancora riservare qualche sorpresa.
Tuttavia, la sensazione più diffusa è un'altra: l'idea che forse non quest'anno, ma sicuramente nei prossimi 10-15 anni - salvo imprevisti - la coppia James - Boozer potrebbe diventare una delle più temute dell'intera lega, in grado di dare del filo da torcere anche ai vari Kidd-Martin, Artest-O'Neal, per limitarci alle principali candidate per la finale ad Est.
Sì, perché la ragione della fin qui discreta stagione dei Cavaliers non può individuarsi unicamente nell'arrivo del "predestinato", ma anche negli enormi miglioramenti compiuti da Boozer: dimenticate la non grande velocità , la non esplosività , la mediocrità al rimbalzo (un dato su tutti, le 15 partite con 15 rimbalzi o più) che alcuni analisti gli avevano attribuito, basta dare un'occhiata al primo tempo della partita tra rookie e sophomore durante l'ultimo All Star Game (ok il secondo tempo lasciamolo perdere") e contare il numero di volte che il nostro si è ritrovato appeso al ferro, spesso dopo essersi fatto i 28 metri ad una velocità che è difficile vedere in un giocatore della sua stazza, visto che si parla di uomo di 120 Kg per circa 2,06 m.
Ma è anche l'atteggiamento di Boozer a destare una buonissima impressione in molti degli addetti ai lavori: grande è stato ad esempio l'entusiasmo con cui Carlos ha accolto le ultime mosse del management, quali la trade che ha portato a Cleveland Eric Williams, Tony Battie e Kedrick Brown (ricordate quando, non molti mesi fa, Bimbo Coles, appena tagliato, disse che si trattava di gente capace di accoltellarti alle spalle?):
"Penso che la trade ci abbia enormemente rinforzato. Tony ed Eric sono due veterani, entrambi sono stati più volte ai playoff e ci portano esperienza e grande difesa. Nello spogliatoio c'è una atmosfera da vera e propria squadra, e questo è ciò di cui avevamo bisogno".
Carlos si rende anche conto del fatto che uno come LeBron capita ogni 10 anni, ed è bene tenerselo stretto:
"Penso che stia giocando in un modo terrificante. Ha superato ogni più rosea aspettativa. E' molto di più di un semplice rookie, è capace di segnare punti importanti nei momenti cruciali, e spesso ci ha portato avanti nel 4° periodo. Sono veramente impressionato da quello che sta facendo. Fin dal primo momento non ho mai avuto dubbi che la squadra fosse sua ".
In altre parole, un atteggiamento speculare a quello dell'ultimo giocatore spedito altrove dai Cavs, Ricky Davis.
E non c'è alcun dubbio che solo circondando LeBron di giocatori "alla Boozer" potranno raggiungersi i più alti obbiettivi, per la felicità dei cittadini dell'Ohio, speranzosi di non sentir più un giorno parlare di Cleveland come di "the mistake on the lake", ma anche di tutti coloro che stanno cominciando a provare sempre più simpatia per King James, Carlos Boozer e tutti gli altri Cavs.