Lakers: pronti ad esplodere

Un pensioroso Phil Jackson, sarà  ancora lui al timone dei giallloviola la prossima stagione ?

Che i Lakers siano una franchigia pronta ad esplodere è sicuro, bisogna solo vedere che tipo di esplosione sarà , se sarà  un'esplosione di gioco e grinta sul campo di gioco che porterà  al quarto anello della recente dinastia, oppure sarà  un'esplosione di polemiche che fa seguito ad una sconfitta nella post season.

In ogni caso i Lakers sono attesi da un momento cruciale della loro storia recente, perchè la prossima post season a seconda del risultato che darà , condizionerà  il futuro prossimo e remoto della franchigia californiana. Le opzioni a disposizione non sono molte, si limitano a due, ossia il rilancio della dinastia Shaq Kobe Jackson in caso di successo, oppure la ricostruzione senza però ad oggi capire quale sia il punto di partenza in caso di sconfitta.

L'attualità 

I Lakers fino ad oggi sono stati totalmente indecifrabili, il primo mese e mezzo quando sono stati tutti in salute ha messo paura a tutti, perchè una squadra in totale rodaggio come loro, soprattutto a livello di spogliatoio, che parte con un 15-3 con in mezzo alcune vittorie convincenti contro le dirette protagoniste, potrebbe chiudere prima di iniziare ogni discorso relativo alla vittoria finale.

Poi però sono arrivati gli infortuni, Malone, Shaq e Kobe, che sostanzialmente li hanno privato di punti di riferimento, in questo periodo i Lakers sono sprofondati con squadre da lotteria, hanno messo il cuore in alcune gare (soprattutto le due con i Nuggets), si sono autodistrutti in molte altre. Ad oggi il più grande punto interrogativo, rimane quello dello scorso anno di questi tempi, ossia riuscirà  una squadra pur zeppa di campioni in meno di un mese a trovare l'intensità  per affrontare un mese e mezzo di battaglie, senza sbagliare nulla?

Lo scorso anno non ci sono riusciti, quest'anno il duo Payton Malone, più la crescita di alcuni giovani come Rush e Luke Walton dovrebbe dare maggiori garanzie, di fatto però ad oggi potrebbero trovarsi arrivando quarti o quinti di fronte ad uno scontro diretto già  al primo turno, probabilmente con Dallas. Shaquille è in forma come non lo si vedeva da almeno due anni, corre salta, è presente a rimbalzo, però secondo alcuni avrebbe perso un po' d'egoismo nei momenti che contano, ma sono parole fini a se stesse.

Bryant alterna prestazioni da n°1 assoluto, ad altre un po' più remissive, Payton dopo una mezza stagione di silenzio ha messo in moto la sua lunga lingua, ma ai Lakers alle parole di troppo sono abituati da tempo, e quindi è rimasto molto deluso nel rendersi conto che le sue esternazioni non facevano ne caldo ne freddo a nessuno.

Buone notizie dai giovani, Rush al secondo anno ha fatto progressi enormi, il suo tiro da tre comincia a far male, soprattutto dimostra un freddezza incredibile nei finali punto a punto, ma la vera sorpresa è Walton giocatore dei mezzi fisici limitati, ma dall'intelligenza cestistica fuori dal comune, ovviamente uno così con Phil Jackson è andato a nozze, e non è da stupirsi del fatto che spesso è in quintetto nei finali scottanti.

L'ultimo infortunio di Kobe non ha fatto altro che complicare ulteriormente le cose, di fatto i Lakers giocheranno ad organico completo solo le ultime due tre settimane di stagione regolare. Il giocatore chiave a questo punto potrebbe diventare Karl Malone, se ritorna in salute e gioca come ha giocato prima dell'infortunio, i Lakers diventano difficilmente sono battibili, in caso contrario troppi sono i dubbi per poterli dare come netti favoriti.

I contratti in scadenza

Lo scorso anno i cugini dei Clippers erano al centro del vortice, con tutta la squadra in scadenza, pessimi risultati, gente che di fatto a metà  stagione stava più tempo al cellulare con il proprio agente che ad allenarsi e così via, ma in fondo erano i Clippers e la cosa lasciava il tempo che trovava, quest'anno sono i Lakers al centro del vortice ma in fin dei conti i contratti in scadenza sono solo due quello di Kobe Bryant e quello di coach Phil Jackson. Payton e Karl Malone hanno l'opzione per uscire dal contratto, ma è chiaro che un loro eventuale abbandono della barca è subordinato a qualcun'altra partenza più importante.

In più c'è anche da considerare il fatto che Shaq ha chiesto un'estensione del contratto che scade nel 2006, di quattro anni a cifre esorbitanti. E qui finiscono le certezze e si passa a qualcosa di molto vicino a un mix di pretattica degli agenti, mischiato ad un gossip giornalistico, di fatto spesso la cosa è un tutt'uno con gli agenti che usano la stampa per i propri fini, e la stampa che li usa per riempire le pagine dei giornali, insomma un circolo vizioso dove il confine tra realtà  e fantasia spesso non è ben delineato. Analizziamo nel dettaglio le singole situazioni.

Phil Jackson : lui ormai ha le mani quasi piene di anelli, e se non fosse per quel dito sguarnito di argenteria, si sarebbe già  ritirato da tempo nel Montana. Jackson come noto è legato sentimentalmente alla figlia del proprietario dei Lakers Jerry Buss, e quindi la sua è una trattativa diretta, non filtrata dal Genera Manager Mitch Kupchak, però mentre il rinnovo del contratto sembrava in dirittura d'arrivo, Jackson ha pubblicamente dichiarato di aver interrotto le trattative.

Cosa sia successo probabilmente lo sanno lui e il suo suocero, l'ipotesi più probabile a detta di tutti è che l'accordo di fatto sia già  steso, solo che Phil vuole valutare quale sarà  il roster dei nuovi Lakers, ha già  fatto sapere di non voler partecipare ad una ricostruzione totale, ma lui che è sempre stato dalla parte di O'Neal, probabilmente non sarebbe della partita se i Lakers puntassero tutto su Kobe Bryant, facendosi prendere dalla tentazione di cedere Shaq, in sostanza Phil Jackson sarà  della partita il prossimo anno solo se i Lakers saranno da titolo, con Shaq in mezzo, altrimenti il suo ruolo sarà  affidato ad altri, nella fattispecie Byron Scott, che comunque entrerà  a far parte dello staff tecnico dei Lakers. Di sicuro la sua decisione sarà  l'ultima presa in ordine di tempo.

Kobe Bryant : se si prende per buono quello che dice lui si va a finire dritti al manicomio, un giorno dichiara che “i Lakers sono il mio futuro e che non lascerò mai Los Angeles”, il giorno dopo in trasferta a Denver ha affermato che “i Nuggets sono una delle possibilità  che prenderò in esame la prossima estate”, un giorno dichiara che “i Clippers sarebbero in fin dei conti una bella realtà “ e il giorno dopo manda a dire a Shaq che “i Lakers saranno la mia squadra per il prossimo decennio”. Insomma dalle sue parole esce poco o nullla. Di sicuro non esce dalla sua bocca quella che è l'unica concreta alternativa ai Lakers, ossia i Memphis Grizzlies.

Si perchè in fin dei conti e tutti lo sanno queste due sono le ipotesi in ballo, il resto sono notizie che tutti nell'ambiente dell'addetti ai lavori prendono con leggerezza e nulla più. Memphis è un'alternativa attraente, al timone c'è Jerry West suo mentore ai Lakers fino a due anni fa, una squadra in netta crescita, ad oggi è sesta ad ovest ad un soffio da Dallas, un'organizzazione di squadra di prim'ordine a cui manca proprio un giocatore come lui, un leader in campo e fuori, e basta fare 2+2 per capire che gli attuali Memphis Grizzlies con Bryant sarebbero una predentente al titolo già  da oggi, se poi si guarda l'età  dei giocatori a roster la cosa può solo migliorare.

In teoria Memphis avrebbe anche in Stromile Swift l'uomo giusto per accontentare i Lakers in un eventuale Sign & Trade se Kobe puntasse i piedi, insomma quando Kobe si presenterà  al tavolo delle trattative con i Lakers avrà  in mano da presentare un'alternativa eccellente facendo pendere il piatto della bilancia dalla sua parte.

Ma cosa potrebbe mai chiedere Kobe ai Lakers, dato per scontato che il massimo salariale per sette anni glielo darebbero di sicuro ? Semplice la testa di Shaq, perchè dopo tre anni di liti e gelosie più o meno pubbliche la diatriba dei due dicono sia arrivata al capolinea, quindi Kobe si presenterà  chiedendo ai Lakers di scegliere tra il centro più dominante della lega che però ha 32 anni e i cui anni migliori potrebbero essere andati e lui che ha 25 anni e che chiede solo di vincere da unico e assoluto protagonista, ricordando ai Lakers che se non lo contentassero in tutto e per tutto, la situazione che lui chiede ai Lakers la troverebbe in maniera identica a Memphis. Ma potrebbe non bastare perchè ormai afferma apertamente di detestare Jackson come uomo (non come coach), quindi potrebbe chiedere anche un nuovo coach più malleabile alle sue esigenze.

Shaquille O'Neal : e voi direte cosa c'entra Shaq in tutto ciò se è sotto contratto fino al 2006? Perché si deve mettere in mezzo proprio quest'anno ? Difficile capirlo, però Shaq ha 32 anni, e magari tra due anni potrebbe non essere più lo Shaq di oggi, quindi avere in mano meno potere per chiedere un contratto che con ogni probabilità  stabilirà  il nuovo record annuo in fatto di milioni di dollari a prescindere dalla durata. In molti, i più maligni sostengono che Shaq si sia messo in mezzo per mettere i Lakers di fronte ad una scelta decisiva tra lui e Bryant, un specie “scegliete lui o me” .

Però il discorso non è così semplice, perchè O'Neal essendo sotto contratto per cambiare aria deve trovare una squadra che sia in grado di ospitare il suo contratto sotto il salary cap e ovviamente nello stesso tempo di garantirgli speranze di vittoria, e qui comunicano i problemi, perchè O'Neal ha sempre sostenuto che l'unica squadra che gli interessava oltre ai Lakers sono i Magic, dove ha passato i primi quattro anni di carriera e soprattutto dove gioca il suo amico Tracy McGrady. Il problema è che ai Magic il salary cap è bloccato dal contratto di Grant Hill, quindi a meno che i Lakers non si prendano il contratto di Hill, o che i Magic non riescano a cederlo, di Shaq ad Orlando non se ne parla nemmeno.

Qualcuno sussurra che Shaq terrebbe con un occhio di riguardo Dallas, ma anche qui non è che la situazione salariale sia migliore, e a meno che i Lakers non si prendano sul groppone Finley e uno tra Jamison e Walker siamo all'impossibilità . Quindi è evidente che Shaq rimarrà  ancora ai Lakers e che la sua discesa in campo è solo una manovra per far si che i Lakers siano ancora la sua squadra e che non diventino per qualche anno ancora quella di Kobe.

Gary Payton e Karl Malone : loro sono venuti qui solo per vincere l'anello solo sfiorato altrove, hanno contratti al minimo salariale e soprattutto entrambi hanno una clausola per uscire dal contratto a fine anno. E' evidente che loro rimarranno ai Lakers solo se questa realtà  continuerà  ad essere questa, un'eventuale partenza di uno dei due Kombo, probabilmente li porterebbe a giocare altrove.

Il futuro

Per ora i Lakers si sono limitati a parlare il minimo indispensabile, affermando che con Kobe non ci sono problemi, che Shaq prima o poi avrà  il rinnovo alle cifre da lui richieste e che Jackson rimarrà  ancora qualche anno. Il tutto è chiaramente subordinato ai risultati dei prossimi playoff, un'eventuale sconfitta si trascinerebbe dietro un'ondata di polemiche, per cui in ogni modo bisognerà  prendere delle decisioni a lungo termine, che potrebbe portare anche a qualche doloroso addio, un'eventuale vittoria, invece potrebbe far si che i Lakers attuali affrontino ancora integri la prossima stagione, con maggiore scioltezza e senza ulteriore pressione, rimandando tutte le spinose decisioni (contratto di Kobe escluso, a meno che non firmi un contratto annuale) all'estate 2005.

Per ora si limitano in previsione a fare la cosa più naturale ossia convincere Kobe Bryant a rimanere ancora un paio di anni all'ombra di O'Neal e poi convincere O'Neal tra un paio di anni a fare da spalla a Kobe Bryant per il resto della sua carriera, ma la senzazione che tutti hanno è che questa estate nella “Main Street” del Lakers si combatterà  il duello finale in pieno stile “Far West” tra i due, senza colt in mano, ma a colpi di agenti e milioni di dollari.

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