Vin Baker Experiment

Vin Baker ha avuto ancora un'altra opportunità , forse l'ultima

Isaiah Thomas ha aggiunto un altro pezzo al suo mosaico-Knickerbockers: Vin Baker, ossia l'ennesima manovra di New York per trovare un pericolo in post basso. Per il giocatore, invece, si tratta di un nuovo tentativo di redenzione da quel tetro male che si chiama alcolismo.

Baker, tagliato dai Boston Celtics per violazione del programma anti-alcol dopo essersi presentato al training camp tirato a lucido e dopo un inizio di stagione più che incoraggiante, era entrato nuovamente nel tunnel della bottiglia ed Isaiah Thomas ha deciso di dargli un'altra possibilità .

Non è un caso, come abbiamo ricordato in precedenti report, che Thomas abbia prima cercato e poi firmato Baker: il GM dei Knicks ha già  perso un fratello per lo stesso problema dell'ex-Buck ed è particolarmente sensibile a queste situazioni.

Per Vin si tratta molto probabilmente dell'ultima occasione per tornare sulla retta via, prima come uomo che non come giocatore: "Dio mi ha dato un'altra possibilità . Non solo l'ultima chance per giocare a basket, ma per essere una persona normale. Sto provando a non commettere gli stessi errori fatti in passato e so che sarà  dura. Lavorerò duro tutti i giorni per far felici la mia famiglia, i miei compagni di squadra ed i miei nuovi tifosi. Sono grato di essere qui".

Sul piano tecnico, ovviamente Baker non è più l'All-Star dei tempi di Milwaukee, ma comunque resta un elemento prezioso uscendo dalla panchina, soprattutto in fase offensiva e, come detto, in post basso, dove i punti latitano cronicamente in casa Knicks da anni.

Passando alle ultime gare, analizziamole brevemente per poi affrontare un discorso più generale in prospettiva futura.

C'eravamo lasciati con New York reduce da sei sconfitte consecutive. Ebbene, il trend negativo termina al ritorno al Garden: 88-77 contro i Philadelphia 76ers.

Stephon Marbury fa la voce grossa con 36 punti, 10 assists e 6 rimbalzi, ma pure Tim Thomas e Nazr Mohammed non sono da meno sfornando due doppie doppie in realizzazioni e carambole catturate: 16 più 12 il primo, 12 e 15 il secondo.

Proprio Thomas si rende protagonista di una giocata che al Garden non si vedeva da una vita, ovvero una schiacciata mostruosa in testa al centro Dalembert: Knicks sotto di tre a sei minuti dalla sirena, Tim ruba palla e la cede a Starbury, si invola nella corsia di destra reclamando la spicchia appena entrato nell'area avversaria. Il Playmaker bluarancio gliela recapita al bacio, terzo tempo di Thomas che decolla schiacciando e subendo pure fallo. Il pubblico impazzisce, Marbury scuote la testa incredulo e da lì New York piazza l'allungo decisivo.

Thomas alla fine si porta a casa la palla della sua prima vittoria da Knickerbockers partendo da titolare.

Assente Dikembe Mutombo per un'operazione ad un muscolo addominale, resterà  fuori preventivamente per due o tre settimane.

La successiva gara è a Toronto ed i Knicks si impongono 109-103 con un grande Mohammed: 20 punti e 18 rimbalzi. Evidentemente il nuovo centro è galvanizzato dal suo inserimento nello starting five e sta viaggiando a 13.2 punti e 11.6 rimbalzi.

Si arriva così ad una striscia positiva di tre vittorie dopo essere andati a dominare in quel di Washington: 99-86.

Marbury viaggia ancora a cifre sensazionali (24 punti, 13 rimbalzi e 5 palle rubate) e si rivede pure Allan Houston con 23 punti, ma la sorpresa della gara è Mike Sweetney: 10 punti e 7 rimbalzi in 23 minuti uscendo dalla panchina. Dove sta la sorpresa? I 7 rimbalzi sono tutti offensivi.

Il ritorno nella Grande Mela è però traumatico: sconfitta 84-87 contro i rilanciati Boston Celtics.

New York è sotto di uno a 18 secondi dal termine, Marbury sbaglia la bomba della vittoria e Ricky Davis chiude la pratica dai liberi.

Si va poi a Philadelphia e, dopo tanti errori, un po' di sfortuna e due supplementari, la squadra di Lenny Wilkens capitola 94-99.

I Knicks sono avanti 76-62 a nove minuti dallo scadere dei tempi regolamentari, ma i Sixers recuperano e Kenny Thomas segna la bomba del pareggio sulla sirena. Poi è ancora il Thomas dei locali a ripareggiare al termine del primo OT. Nel secondo extratime Phila la spunta.

Knicks privi di Tim Thomas (che sta tirando con il 55% dal campo nelle ultime quattro gare) dopo pochi minuti per problemi di stomaco, mentre fa il suo esordio Baker: 14 minuti, 2 punti e 2 rimbalzi.
Ancora buono Sweetney con 7 punti e 10 rimbalzi in 9 minuti. Nonostante la statura bassa per essere un'ala forte, l'ex-Georgetown si sta dimostrando un rimbalzista offensivo di primo livello.

Venendo alla situazione in classifica, resta la grande ammucchiata per gli ultimi posti utili per la post season: passare dal sesto all'undicesimo posto è un attimo. Basta una serie di due vittorie e magari risultati favorevoli su altri campi per scalare la classifica, ma pure per sprofondare fuori dalle prime otto in caso di debacle.

Quel che è certo è che oggi come oggi New York è un team sgangherato che, per come sta giocando (non giudicando quindi sul potenziale), si merita questo limbo, non essendo in grado di confermare i progressi che magari si vedono in una gara in quella successiva. Il tutto senza contare la netta inferiorità  mostrata contro i team dell'ovest, ma questa non è una novità  per praticamente tutto l'est.

Un calendario favorevole da qui alla fine della stagione consente di essere ottimisti sull'approdo ai playoffs, ma francamente l'alternanza di risultati è in fin dei conti comprensibile se consideriamo che, del roster di inizio stagione, sono solo cinque i giocatori superstiti, senza considerare il campo di guida tecnica e manageriale.

L'amalgama, dunque, non può essere fisiologicamente ad un accettabile livello e non ci pare quindi giusto gettare la croce sui nuovi arrivati, rimpiangendo magari Keith Van Horn.

Ci sentiamo invece di dire che i nuovi Knickerbockers di Isaiah Thomas si potranno vedere davvero dalla prossima stagione, magari con l'inserimento di qualche nuovo giocatore in estate.

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