Boston Red Sox: Preview

Curt Schilling, ce la farà  a tornare il fuoriclasse di un anno e mezzo fa?

I Boston Red Sox puntano alla vittoria delle World Series. E' bene che questo concetto sia messo in chiaro da subito a tutti. La squadra è stata in parte rifondata, pensando ad imitare le strutture vincenti degli ultimi anni: Florida Marlins del 2003 e Chicago White Sox del 2005, ma anche gli stessi Sox del 2004.

L'attacco è stato sensazionale l'anno scorso ma non è bastato. Il monte di lancio ed il bullpen sono stati ricostruiti, ed è stata migliorata sensibilmente la difesa, con l'attacco che dovrebbe subire peggioramenti solo minimi. Il campo emetterà  il suo verdetto, ma il piano di ricostruzione è stato progettato e seguito minuziosamente.

Pitching & Difesa

Il 2005 è stato disastroso sul monte di lancio e la squadra ne ha pagato le conseguenze venendo eliminata ai playoffs dai White Sox, poi vincitori assoluti. Quest'anno quindi si è pensato a rinforzare le braccia, sia in rotazione, sia nel bullpen, con risultati ottimi sulla carta, che dovranno però essere confermati sul campo.

L'asso è difficile da individuare in una rotazione che può contare su 5 fuoriclasse, ma per carisma, classe, carriera e determinazione dovrà  essere ancora una volta Curt Schilling. L'eroe dei playoffs 2004 sembra essere finalmente tornato in forma, dopo un 2005 sacrificato a causa di infortuni che ne hanno limitato, quando non annullato, l'enorme potenziale. Lo staff medico dei Red Sox è ottimista per l'off-season passata allenandosi, e se Curt starà  bene nessun traguardo sarà  precluso.

E' difficile considerarlo il numero 2, ma Josh Beckett, MVP delle World Series 2003, dovrà  rassegnarsi a questa etichetta almeno in partenza. Dopo un 2005 in cui ha dimostrato di aver superato il problema di vesciche alle mani, è chiamato a confermarsi nel 2006 nella divisione più difficile del baseball. Nessun problema per il fuoriclasse del Texas, che spazzerà  via le mazze più insidiose a furia di fastball perfette, sperando che proprio le vesciche non tornino a tormentarlo.

David Wells, l'esperto mancino, l'anno scorso è stato per lunghi periodi il numero 1 incontrastato della rotazione. Il fatto che parta da numero 3 da' l'esatta dimensione alla profondità  della rotazione dei Red Sox. Il suo stile di lancio lascia prevedere un'altra eccellente annata per Boomer, a dispetto dei suoi 43 anni suonati. Continueremo a vedere pochissime basi su ball concesse e tanti innings mangiati.

Tim Wakefield, orfano di Doug Mirabelli, è il numero 4. I suoi numeri saranno come sempre intorno al 4.50 di ERA, un autentico lusso per un partente in fondo alla rotazione. Non sono un problema 200 IP per il knuckleballer, in grado di mettere in crisi lo swing più pulito del battitore più in forma. Quando riesce a controllare la pallina, è più che imprevedibile.

A chiudere la rotazione ci sarà  Matt Clement. Il pitcher ex Cubs l'anno scorso dopo un buon inizio ha avuto un crollo, come spesso gli accade, derivante dalla troppa pressione posta sulle sue spalle. A causa dei numerosi infortuni era diventato il numero 2 della rotazione, mentre quest'anno lanciare da ultimo dovrebbe togliergliene parecchia. Quando è in giornata può spegnere letteralmente gli avversari. Il compito principale del manager Terry Francona sarà  quello di liberargli la mente e farlo lanciare senza pressione e tensione.

E se qualcuno si facesse male? Niente paura, c'è Jonathan Papelbon, serio candidato a Rookie of the Year. Verrà  utilizzato nel bullpen, da rilievo lungo, ed eventualmente otterrà  qualche partenza. E meno male che se n'è andato Arroyo, altrimenti ci sarebbe stata una fila impressionante per un posto in rotazione, senza contare che verso fine stagione potrebbe essere pronto anche Jon Lester, eccezionale prospetto mancino, invidiato da mezza MLB.

Il bullpen è pieno di giocatori interessanti. L'anno scorso Mike Timlin è stato circondato da LOOGY (come Myers) e ROOGY (come Bradford o Harville), ed è stato addirittura riciclato da closer. Quest'anno tornerà  nel suo classico ruolo di setup man, assieme a tanti rinforzi arrivati durante l'off-season. E' arrivato ad esempio Julian Tavarez dai St. Louis Cardinals, lanciatore che ogni tanto concede un fuoricampo quando non dovrebbe, ma in generale molto affidabile ed aggressivo.

Un altro lanciatore solido, capace di giocare molto e di mantenere un'ERA abbondantemente sotto il 4.00 è Rudy Seanez. In più c'è David Riske, neo arrivo da Cleveland, capace anche di chiudere qualora serva, ed in grado di eliminare con uguale facilità  sia battitori mancini che destri.

Il closer è nuovamente Keith Foulke. I Red Sox sperano che le operazioni multiple gli permettano un recupero completo, facendolo tornare quello del 2004. Se così non dovesse essere, il buco sarebbe meno grande di quanto sembri. Il closer del futuro, Craig Hansen, con la sua terrificante combinazione di fastball e slider, è meno lontano di quanto sembri, e potrebbe finire la stagione come presenza fissa nel bullpen. Papelbon stesso potrebbe chiudere, ed in più c'è un battaglione di giovani pronto ed è difficile credere che neanche uno di loro riesca a trovare spazio adeguato. I nomi sono quelli di Lenny DiNardo, Cla Meredith, Jermaine Van Buren e Manny Delcarmen. Con un Foulke sano gli ultimi innings sarebbero chiusi in cassaforte, ma anche un mancato ritorno di Keith sarebbe meno grave di quanto si creda.

Nel 2005 la debolezza è stata il monte di lancio, capace di perdere partite in cui l'attacco realizzava parecchi punti. In particolare il bullpen è stato un disastro. In tutto questo ci si è messa anche la sfortuna, che ha colpito con un numero impressionante di infortuni. Quest'anno i Red Sox si sono cautelati ed hanno migliorato la rotazione, rivoluzionando ed attrezzando il bullpen. Facile prevedere un calo verticale nei punti subiti.

La difesa è stata migliorata in maniera esponenziale nell'infield, e se i lanciatori avranno successo a mantenere la pallina per terra, saranno pochissimi i punti ad entrare. Ci sono tre potenziali vincitori di Gold Glove, col quarto giocatore (Youkilis) che è un netto miglioramento rispetto all'anno scorso (Millar).

Nel 2005 i numerosi errori hanno penalizzato oltremodo la squadra mentre quest'anno non succederà . "Pitching wins games" si dice in America, ed i Red Sox hanno migliorato esponenzialmente il monte, aiutandolo in ogni modo possibile provvedendo a fornire una delle migliori difese in circolazione. Di certo dovrà  crearsi la chimica giusta, in particolare tra i middle infielders, ma a livello individuale (l'unico valutabile fino ad inizio stagione) difficilmente avrebbero potuto far meglio.

Lineup

Nel 2005 la grande forza di Boston è stata la capacità  di produrre punti. Se ne sono andati Millar, Mueller, Renteria e Damon, e sono stati rimpiazzati rispettivamente da Youkilis, Lowell, Gonzalez e Crisp.

Kevin Youkilis in prima è un nettissimo miglioramento. La sua difesa è abbondantemente migliore rispetto a quella di Millar, ed è anche più forte in battuta. Il suo valore aggiunto in ogni caso è la capacità  di mettersi in base. La sua OBP nella MLB, seppur su un numero ridotto di AB è di .376 (addirittura .400 nel solo 2005). Il suo .444 di OBP nelle minors fa comunque capire come quel numero non sia un caso.

In terza base ci sarà  Mike Lowell. Ha battuto solo .236 l'anno scorso, ma precedentemente non era mai sceso sotto il .276. Giocare a Fenway Park lo aiuterà  senza dubbio. Ha anche una potenza superiore a quella di Bill Mueller, ed offre la miglior difesa della lega assieme a Scott Rolen nell'hot corner. Difficile lamentarsi.

Come interbase se n'è andato il disastroso Renteria, rimpiazzato da Alex Gonzalez. L'ex campione del mondo coi Marlins ha molta potenza, ma batte con bassa BA. Poco male, perchè compensa abbondantemente con una difesa sopra la media. Di sicuro nessuno rimpiangerà  Renteria, e l'unico compito del nuovo shortstop è quello di evitare di commettere errori grossolani, battendo intorno a .260 nella posizione numero 9. Può farcela, e non ci sorprenderemmo se aggiungesse una quindicina di fuoricampo.

Coco Crisp, neo arrivo dagli Indians, è un miglioramento rispetto a Johnny Damon, sebbene possa non sembrare ad un'occhiata superficiale. A parte i costi (Crisp prende meno di un quarto dello stipendio) e dell'età  (Damon è più anziano di sei anni) c'è il fatto che Crisp sia più veloce, abbia un braccio migliore in difesa e soprattutto sia già  adesso un giocatore migliore in attacco rispetto a Damon. Crisp ha più potenza e batte solo lievemente meno in termini di BA (raggiungendo comunque .300 l'anno scorso).

Nel 2005 Coco ha giocato in un campo terribile per i battitori, mentre Damon ha giocato in un hitters' paradise. E nonostante ciò, senza dover "aggiustare" le cifre rispetto allo stadio, Crisp ha avuto un'OPS maggiore. Tenere Damon sarebbe stato ottimo a cifre adeguate, considerata la sua spalla ballerina ma anche il carisma del giocatore e la sua capacità  di attivare il lineup da leadoff, ma Crisp è molto più di un rimpiazzo: è il degno erede. Una volta che avrà  trovato il ritmo, a Fenway non si ricorderanno più il nome del neo pinstriper.

In seconda base è arrivato Mark Loretta, eccellente difensore e capace di battere .314, .335 e .280 (con problemi fisici) negli ultimi 3 anni a Petco Park. Se per qualche motivo dovesse andare male, c'è ancora Tony Graffanino.

Inutile anche solo mettere in discussione i fuoriclasse Manny Ramirez e Big Papi David Ortiz. Il primo continuerà  a fornire la peggior difesa delle majors all'esterno sinistro, battendo però i soliti 40 fuoricampo conditi da 140 RBI. Il secondo invece continuerà  a vincere incontri con un singolo giro di mazza al momento giusto. E' il miglior giocatore del mondo al piatto e lo mostrerà  anche nel 2006.

Jason Varitek continuerà  a fornire una produzione offensiva eccellente per un catcher, unita alla sua leadership da autentico capitano dietro al piatto. Josh Bard dovrà  prendere la knuckleball e da lui non ci si aspetta molto, se non che dia a Varitek un giorno di riposo ogni 5 di lavoro.

Trot Nixon torna come esterno destro. Il suo complemento sarà  Wily Mo Pena atleta dotato di una potenza pazzesca al piatto e che affronterà  i lanciatori mancini, noto punto debole di Trot. L'accoppiata fornirà  una produzione globalmente molto buona.

In panchina ci sono gli affidabili Alex Cora, difensore formidabile che gioca da middle infielder, J.T. Snow, riserva di Youkilis in prima (e possibile cambio difensivo) ed anche Adam Stern, esterno che però avrebbe bisogno di un altro po' di tempo nelle minors.

Il lineup forse produrrà  un po' meno dell'anno scorso, ma non in maniera significativa.

Giocatore Chiave

Inevitabilmente dobbiamo indicare Curt Schilling. Il suo ritorno in forma, libero da infortuni, esalterebbe la squadra e la trascinerebbe verso i traguardi più importanti. E' uno dei lanciatori migliori degli ultimi anni e la sua importanza non può essere descritta con semplici parole. Lui e Foulke hanno formato l'asse vincente nel 2004, ma è lui col suo carisma, ad essere nettamente il più importante.

Partenze

Bronson Arroyo (RHP, CIN), Chad Bradford (RHP, NYM), Johnny Damon (OF, NYY), Jesus Delgado (RHP, FLA), Harvey Garcia (RHP, FLA), Chad Harville (RHP, TB), Matt Mantei (RHP, DET), Kevin Millar (1B/OF, BAL), Wade Miller (RHP, CHC), Doug Mirabelli (C, SD), Bill Mueller (3B, LAD), John Olerud (1B, Ritirato), Mike Myers (LHP, NYY), Matt Perisho (LHP, NYM), Hanley Ramirez (SS, FLA), Edgar Renteria (SS, ATL), Anibal Sanchez (RHP, FLA), Kelly Shoppach (C, CLE), Mike Stanton (LHP, WAS).

Arrivi

Josh Bard (C, CLE), Josh Beckett (RHP, FLA), Coco Crisp (OF, CLE), Alex Gonzalez (SS, FLA), Mark Loretta (2B, SD), Mike Lowell (3B, FLA), Wily Mo Pena (OF, CIN), David Riske (RHP, CLE), Rudy Seanez (RHP, SD), J.T. Snow (1B, SF), Julian Tavarez (RHP, STL), Jermaine Van Buren (RHP, CHC).

Giudizio Finale

I Red Sox hanno cambiato molto, ma intelligentemente. Alla fine è rimasto il GM Theo Epstein, supportato dagli eccellenti Hoyer e Cherington, e la squadra consegnata nelle mani di Tito Francona è una corazzata dal potenziale spaventoso.

Gli Yankees partiranno col favore dei pronostici mediatici, dovuti anche all'incredibile monte stipendi. I Boston Red Sox però hanno costruito la squadra con oculatezza, rinforzandosi dove occorreva, seguendo gli esempi di squadre vincenti. Non ci sorprenderemmo di vederli giocare ancora una volta da protagonisti ad ottobre.

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