Kyle Lowry segna contro la difesa di Arizona
Se il primo turno del regional di Minneapolis è stato caratterizzato da upset e partite tiratissime come per gli altri regional, al tirar delle somme del secondo turno troviamo tre delle prime quattro teste di serie, con la quarta (Georgetown) che è tutt'altro che una sorpresa.
La prima testa di serie, Villanova, ha mantenuto il ruolo di favorita, agevolata anche dall'aver giocato le sue partite in casa a Philadelphia. Il primo turno è stato relativamente agevole contro Monmouth (58-45 per i Wildcats), ben altra storia invece nel secondo, quando hanno incontrato gli "altri" Wildcats di Arizona. La stagione di Arizona è stata molto inferiore alle attese, ma in queste due gare i ragazzi di coach Olson hanno giocato, come dichiarato dallo stesso allenatore al loro massimo livello, prima superando nettamente Wisconsin per 94-75 e poi cedendo di misura (82-78) contro Villanova. Arizona è rimasta sempre in svantaggio seppur di misura, arrivando più volte a 1 o 2 punti, ma in ogni occasione 'Nova ha puntualmente risposto.
Migliori marcatori Allan Ray con 25 punti e Randy Foye con 24 da una parte, Marcus Williams con 24 dall'altra, ma la chiave tattica è stato probabilmente il contributo dei due lunghi di Villanova, Will Sheridan (16 punti) e Dante Cunningham (9 rimbalzi), spesso trascurati nel quintetto con quattro guardie ma molto efficaci in questa partita.
Anche la seconda testa di serie Ohio State giocava praticamente in casa: Dayton infatti si trova a solo un'ora di macchina dal campus di Columbus dei Buckeyes. Ma dopo una vittoria non facile al primo turno contro Davidson (70-62), OSU è incappata in Georgetown; per gli Hoyas vittoria netta e senza discussioni per 70-52, con un referto quantomeno curioso con soli 4 giocatori a punti: il centrone di 2,15 Roy Hibbert a quota 20, Jeff Green 19, Astanti Cook 17 e Darrel Owens 14.
Per OSU la stagione è comunque positiva con il titolo della Big Ten in una annata che si presumeva di transizione prima dell'arrivo dell'attesissimo Greg Oden; resta il fatto che la Big Ten non ha nessuna squadra nelle Sweet 16, mentre l'anno scorso due rappresentanti della conference erano giunte alla Final Four.
Gli Hoyas a nostro modesto parere non sono una sorpresa: la testa di serie n.7 assegnata loro era probabilmente dovuta ad un calendario non proprio impegnativo al di fuori della Big East, anche se nobilitato dalla vittoria in gennaio contro Duke. Per coach John Thompson III si tratta della possibilità di emergere finalmente dalla ingombrante ombra del padre, leggenda del college basket (nota a margine: vedere John Thompson e Rollie Massimino in tribuna rispettivamente a Dayton e Philadelphia non poteva non riportare la memoria alle memorabili sfide degli anni '80).
Ad attendere Georgetown c'è Florida, terza testa di serie del regional. Per i Gators il cammino verso Minneapolis è stato più agevole del previsto, con due vittorie convincenti contro South Alabama per 76-50 e Wisconsin-Milwaukee per 80-62. Quest'ultima veniva dalla upset su Oklahoma al primo turno e si presentava come avversaria molto insidiosa, visti gli ottimi risultati degli ultimi anni e lo stile di gioco, con difesa pressing e ritmo alto.
Ma dal punto di vista atletico e dell'agonismo il gruppo di quest'anno di Florida è tra i migliori in circolazione, e i Gators hanno sempre controllato punteggio e ritmo della gara. Grandi protagonisti la guardia Corey Brewer (27 punti e 5 triple) ed il centro Yoakim Noah (17 punti, 7 rimbalzi, 4 stoppate e 6 assist per gradire), figlio dell'ex campione di tennis Yannick e che meriterebbe un articolo a sé stante. Buone le prove anche degli altri due sophomore del quartetto "magico", Al Horford e Taurean Green.
L'ultima squadra che ha timbrato il biglietto per Minneapolis è Boston College. Gli Eagles venivano dalla finale della ACC persa di un niente contro Duke, ma hanno rischiato il rischiabile al primo turno contro Pacific; guidata dall'ala svedese Christian Maraker, 30 punti per un tiratore mortifero se in giornata e che il coach di BC Al Skinner ha dichiarato vorrebbe subito in squadra, Pacific ha costretto gli Eagles a due supplementari, trovandosi anche avanti di 5 a 1'10" dal termine del primo overtime, prima di crollare nel secondo e cedere per 88-76.
Al secondo turno Boston College ha invece superato più agevolmente Montana (allenata dall'ex conoscenza italiana Larry Krystkowiak) per 69-56. Protagonisti per gli Eagles i lunghi, in particolare l'All America Craig Smith (22 punti e 16 rimbalzi) e Jared Dudley (20+7), ma in entrambe le gare determinanti per aprire le difese sono risultati i canestri da fuori degli esterni Louis Hinnant e Tyrese Rice.
Ci troviamo quindi con due college della Big East ed un terzo (BC) che vi ha militato fino alla scorsa stagione, ma soprattutto con due semifinali di regional molto interessanti ed equilibrate. Villanova resta favorita, ma il percorso per Indianapolis è tutt'altro che facile, dato che non sarà agevole superare una squadra dura e fisica come BC ed eventualmente G'Town in finale.