Prove generali per il 2005

Tutta la cattiveria agonistica di Brandon Hunter: lanciato in quintetto, risponde con 16 rimbalzi

Boston Celtics @ Portland Trail Blazers 84-105
Boston Celtics @ Seattle Supersonics 87-108
Milwaukee Bucks @ Boston Celtics 106-104
Toronto Raptors @ Boston Celtics 75-88

Ennesima settimana negativa.

Tre sconfitte ed una sola vittoria nella scorsa ottava portano il bilancio parziale a 13 sconfitte e 2 sole vittorie con una striscia di 7 sconfitte consecutive interrotta solo venerdì notte. Chiunque direbbe che i Boston Celtics siano in profonda crisi l'uscita dalla quale sarà  difficile e travagliata.

Obiettivamente la situazione è difficile, ma non traumatica come questo bilancio può far pensare. Motivo? Semplice, il coach John Carroll ha deciso di dare un bel repulisti alla squadra modificando abbastanza radicalmente le gerarchie dei giocatori. E ci sono novità  positive.

L'ultimo scambio ha portato sostanzialmente solo Chucky Atkins (ed una prima scelta), infatti Boston ha rinunciato ai diritti sulla guardia Lindsey Hunter giustificato dal fatto che il suo ruolo è già  ben coperto dai giocatori attualmente in roster: decisione ineccepibile. Dopo questo scambio Carroll aveva pensato di mettere in quintetto base Ricky Davis e far partire dalla panchina Jiri Welsch, forte del fatto che Davis stesso aveva offerto nelle partite precedenti prestazioni interessanti.

L'ultima trasferta ad ovest ed i successivi giorni di riposo ha dato modo a Carroll di riflettere sulla situazione attuale ed alla successiva partita in casa contro Milwaukee ha rivoluzionato il quintetto base. Oltre all'ovviamente inamovibile Pierce ed il confermato Blount come centro, Carroll ha rimesso in quintetto base Welsch, ha panchinato Banks dopo che Atkins ha potuto iniziare a giocare (ha dovuto attendere qualche gara a causa della rimozione di un nodulo vicino alla clavicola destra che ha richiesto alcuni punti di sutura), ma soprattutto ha promosso nello starting five Brandon Hunter.

56° chiamata all'ultimo draft, Hunter è riuscito a strappare un contratto di due anni quasi al minimo salariale grazie alle sue prestazioni alle Summer Leagues promosse dall'NBA per far esperienza e far giocare i giocatori interessanti per le franchigie.

6'7" (2,01 metri) di statura, 260 libbre (quasi 120 chili) di peso, è il classico "undersized", nato per giocare ala grande ma troppo piccolo per quel ruolo. Un po' come l'all-of-famer Charles Barkley, al quale s'ispira. Compensa la sua scarsa altezza con una carica incredibile e gioca una partita come se dal risultato finale dipendesse la sua vita.

Hunter ha così scalzato il più quotato Chris Mihm dal quintetto base. Non che Mihm abbia giocato male, ma Hunter in due gare ha collezionato 14 punti di media, 12,5 rimbalzi e più del 50% dal campo. In particolare nell'ultima gara ha preso ben 16 rimbalzi e ha collezionato la sua prima doppia doppia. Non c'è che dire, una scelta azzeccata.

Pierce ha detto di lui: "sono molto meravigliato dal fatto che ci abbiamo messo così tanto per scoprirlo" facendo anche notare come questo ragazzo è una bestia che si avventa su ogni rimbalzo. Proprio come il suo idolo Barkley.

Anche Atkins si è fatto notare, iniziando a smazzare assist come non si vedeva da molti anni a Boston: 8 la prima gara e 5 la seconda conditi da 11,5 punti di media.

Pensare che questa sia la panacea di tutti i mali dei Celtics sarebbe un grave errore, ma qualcosa su cui lavorare c'è, questo è fuori di dubbio. Ainge ha bisogno come il pane di buone notizie come queste, visto che al Fleet Center i cartelli con la scritta "trade Ainge" (scambiate Ainge) sono ormai una costante. Per criticare l'eccessiva facilità  con cui Ainge attua gli scambi, un simpatico cartello dice: "Please, don't trade us" (per piacere non scambiateci, riferito al pubblico).

Per i cambiamenti in quintetto Carroll ha delle spiegazioni chiare: "penso che Jiri giochi bene senza il pallone, infatti non ha bisogno sempre della palla in mano per giocare bene. Dovrebbe essere meglio per noi che parta in quintetto base. Per Ricky invece va bene che parta dalla panchina ed entri quando Paul è fuori". Idee chiarissime, vedremo se saranno corrette. Poi prosegue: "per Brandon invece non sapevo molto su di lui, e cosa poteva accadere di peggio (intende le sconfitte, n.d.r.)? Potevamo metterlo in campo per 5 o 6 minuti e vedere cosa accadeva". Il ragionamento è chiaro: si lavora per la prossima stagione verificando le potenzialità  dei giocatori in roster.

Il general manager Danny Ainge in settimana ha rilasciato un'intervista esclusiva con rivelazioni interessanti sul suo lavoro ed il futuro della franchigia. L'intervista è lunga, quindi cercherò di riassumere gli aspetti salienti. La prima cosa importante che ha detto è che i Boston Celtics non sono più considerati come accadeva 15-20 anni fa.

In seguito a suoi colloqui con agenti e giocatori ha capito che i free agents non sono molto attirati a venire a giocare a Boston per vari motivi: il modo in cui i Celtics giocavano prima del suo arrivo, il maltempo ed il freddo del New England, l'eccessiva pressione di tifosi e media e per finire due giocatori (Pierce e Walker) che vogliono sempre la palla. "Quella era la triste realtà  che ho scoperto l'estate scorsa. Così, non potendo far nulla per il maltempo e per la pressione dei media, ho cercato di fare qualcosa per il nostro stile di gioco. Dobbiamo creare un sistema di cui i giocatori NBA vogliano diventare parte".

Per questo ha scambiato Walker, quello che dei due migliori aveva meno talento, poi ha fatto arrivare Banks e Davis, due che amano far viaggiare velocemente la palla. "La realtà  è che io sono convinto che si possa vincere spingendo la palla. I 16 titoli vinti, di cui i giocatori d'oggi importa poco o nulla, sono stati vinti così ed è provato che si può correre anche nei play-off. Si, devi essere capace di produrre anche nel gioco a metà  campo, devi difendere e prendere rimbalzi, è logico, ma devi anche essere capace di correre per segnare canestri facili".

Adesso risultano più chiare le motivazioni che hanno portato Ainge ad effettuare quegli scambi. In rete gli appassionati si sono divisi a metà  e sono sorte molte discussioni sul fatto che Ainge abbia fatto bene oppure male. In questa sede non vogliamo schierarci dalla parte dei suoi sostenitori o dei suoi detrattori, ma una cosa gliela dobbiamo: Ainge ha un progetto, cosa che mancava da molti anni a Boston. Se poi il suo progetto sarà  vittorioso o fallimentare è troppo presto per dirlo. Lui ha chiesto 3 anni, va bene, diamoglieli e vedremo cosa riuscirà  a fare. Ma si ricordi, signor Ainge, che i tifosi dei Celtics non si accontentano nulla meno del titolo NBA.

Dopo le sconfitte subite in settimana Paul Pierce si è ripetutamente lamentato. Lo ha fatto lamentando mancanza d'organizzazione e di continuità , soprattutto in difesa. "Le cose cambiano, il personale cambia, gli allenatori cambiano, nuovi concetti, è difficile lavorare quando hai una squadra giovane, otto o nove differenti giocatori e cerchi di cambiare le cose a metà  della stagione". A chi gli ha chiesto di entrare nel merito della questione, Pierce dimostra la sua personalità  sostanzialmente mite "lo sapete, non fatemi dire cose che non vorrei dire adesso. Veramente".

Pierce inoltre è sempre convinto che i play-off vanno fatti e da un vincente come lui non si ci deve aspettare nulla di meno. C'è stato un chiarimento in settimana tra lui e Carroll e le parole di Pierce subito dopo l'incontro sono confortanti: "ho avuto la possibilità  di dirgli cosa non va, c'erano cose che ho preferito non dire ed altre che non vedevo l'ora di dirle. Adesso mi sento molto meglio".

Aggiornamenti sul caso-Baker: assodato che i Celtics non vogliono più vedere Baker neanche in cartolina, se il giocatore vuole proseguire a giocare dovrà  farlo in un'altra squadra, ma prima bisogna chiudere l'arbitrato per il quale ora si prevede un pronunciamento definitivo ben oltre il mese prospettato su queste righe una settimana fa.

Per questo motivo i legali di Baker hanno chiesto un'udienza urgente entro 30 giorni al collegio arbitrale capitanato da Roger Kaplan e stanno valutando se chiedere che possa firmare per un'altra squadra prima del pronunciamento di Kaplan.

Un aspetto da non dimenticare è che se Baker vincesse l'arbitrato, il suo contratto sarebbe ripristinato e quindi i Celtics dovrebbero pagargli tutti i 30 milioni di dollari rimanenti, ma, cosa ben più grave, sarebbero costretti a pagare la luxury-tax, perdendo anche il beneficio di ricevere i soldi da chi ha pagato la tassa stessa.

Lo scorso 9 febbraio i Celtics hanno fatto visita ai Cleveland Cavaliers e Ricky Davis non è stato accolto bene dai tifosi della sua ex-squadra. Per evidenziare il disgusto che tutta la città  di Cleveland aveva verso il giocatore, durante un time-out la mascotte locale ha pulito il pavimento con la maglia che aveva Davis da loro fino a poco tempo prima. Questo gesto è stato considerato offensivo nei confronti di Davis e l'NBA ha punito i Cavs multandoli di 5000 dollari.

Informazioni dall'infermeria: Pierce in settimana ha avuto dei dolori all'anca che non gli hanno permesso di partecipare attivamente agli allenamenti. Questo non gli ha impedito di giocare tutte le partite. Problemi anche per Michael Stewart con un forte mal di gola.

Una settimana dopo che Carroll è stato promosso a capo allenatore si è visto aumentare lo stipendio. Non si conosce l'ammontare dello stesso, ma si parla di un livello adeguato alla media dei più bassi stipendi dei capi-allenatori NBA in attività . In ogni caso un ottimo aumento rispetto al suo salario da assistente.

Fiocco rosa in casa Celtics: l'assistente allenatore Frank Vogel ha chiesto alcuni giorni di ferie per assistere la moglie Jenifer che durante la settimana ha partorito una bambina alla quale è stato dato il nome Alexa Marie. Auguri alla coppia!

La settimana prossima il calendario NBA propone tre gare con altrettante squadre di bassa classifica della Atlantic Division:
domenica a Toronto
lunedì in casa contro Orlando
venerdì in casa contro Washington

Tre partite semplici che in condizioni normali non sarebbe per nulla impossibile vincerle tutte. Adesso invece i cantieri nei Celtics sono aperti e si sa che qualche tegola può cascare senza che nessuno possa prevederlo.

Poiché non è possibile fare previsioni in questo periodo, diamo direttamente un'occhiata alla classifica. Prima di tutto le squadre peggiori, difficilmente raggiungibili in un'ottica di scelta alta nel draft, sono cinque, di cui ben due (Orlando e Washington) affronteranno i Celtics la settimana prossima. Oltre a queste squadre ce ne sono altre che possono ambire alla qualificazione ai play-off tra cui c'è anche Boston.

Inoltre se consideriamo che le squadre che possono considerarsi relativamente sicure dei play-off sono solo cinque nella Eastern Conference, è evidente che i Celtics, nonostante il periodo decisamente negativo che stanno attraversando, sono ancora pienamente in grado di qualificarsi.

Il problema, come detto la settimana scorsa, è capire se i play-off verranno giocati da protagonisti, oppure sarà  solo una fugace apparizione senza aver offerto niente. Nel primo caso farli sarebbe positivo, nel secondo invece sarebbe opportuno non qualificarsi e partecipare alla lotteria per il draft.

A risentirci.

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