Il tema del giorno a Orlando

McGrady comincia ad essere stanco della situazione ad Orlando…

Ci avevano spiegato che Tracy Mc Grady aveva deciso di tornare in Florida per giocare a casa. Che, per questo motivo, Orlando era la sue destinazione naturale. Durante la scorsa stagione ci hanno allietato con la storia della sua bellissima villa, tanto grande da permettergli di spostarsi a dormire in un'altra ala, se la figlia appena nata piange, provvista addirittura del "posto barca" per il suo amico Mike Miller.

Le cose però nella vita cambiano: Miller è a Memphis. Peggio ancora, per i Magic, c'è chi dice che l'ex Toronto si stia davvero stufando. In primis della casa, che pare non dare più al caso suo. E poi della squadra.

Di certo Mc Grady ha 42 buone ragioni per non essere contento. Queste sono le sconfitte ottenute sinora da Orlando in campionato. Le vittorie sono solo 16. Abbiamo già  analizzato le ragioni, il modo in cui la squadra sta vivendo. L'importante è oggi capire quale sia la prospettiva.

Proprio in questi giorni, l'Orlando Sentinel chiede ai suoi lettori, nel sondaggio via internet, se secondo loro Mc Grady se ne andrà  a Los Angeles a giocare con l'altro traditore, Shaquille O'Neal.Le voci, prima sussurrate, di scambi da fantabasket che coinvolgerebbero Bryant, si sono fatte più insistenti durante il week end delle stelle. Perché i giocatori si sono scambiati reciproci attestati di stima, hanno spesso dettato, e perché nominare i Lakers, ad Orlando, smuove il ventre molle di tutti i tifosi.

In realtà  Tracy sta vivendo un momento di frustrazione: per i risultati e per il panorama, i giocatori con i quali si trova a dividere il campo. Chiaramente non quelli che si sarebbe aspettato.

Questo suo stato d'animo è venuto fuori del tutto nel corso della partita vinta contro Denver nella quale il giocatore è stato espulso per aver calciato il pallone di gara in 50esima fila. Tracy si era appena arrabbiato con l'arbitro, colpevole di non aver chiamato un fallo di Hendersen.

Dopo la partita è stato più incisivo del solito: "Ero convinto - ha detto - di aver subito fallo e trovavo pazzesco che non l'arbitro non dicesse nulla. Ho dovuto sfogare la mia frustrazione."

Ovviamente, siccome siamo in America, l'evento è stato trasformato in un'occasione di marketing: i tifosi che hanno recuperato la palla, hanno incontrato il giocatore. Il pallone era particolarmente importante, perché in quella gara Mc Grady ha toccato quota 10.000 punti nella Nba. Tanti quanti i dollari di multa assestati al giocatore che beffardo ha commentato "Credo di potermela permettere."

Scherzi e cattivo gusto a parte: il momento emozionale del giocatore condiziona anche il momento tecnico. Nelle ultime tre partite, Denver, Detroit e Portland, la sua percentuale dal campo recita 19 su 66. Mc Grady ha deluso anche in sala stampa, evitando di rilasciare dichiarazioni al termine della partita, persa al supplementare, con Portland.

In assenza di parole voci proliferano. Diverse squadre stanno liberando spazio sotto il cap. Mc Grady alla fine della stagione potrebbe liberarsi. I giornalisti fanno la somma ed il loro lavoro, muovendo le acque.
Toccherebbe alla dirigenza spazzare le nubi, parlando dei programmi per il futuro. Ammesso che ci siano.

Lo scambio che ha portato in Florida Deshawn Stevenson non è che l'ultimo episodio in cui la franchigia ha smentito se stessa, cedendo quel Gordan Giricek, preso da appena un anno.

L'ingresso di Stevenson in squadra è stato persino positivo: ha portato energia, entusiasmo, come è naturale, visto che arriva da un ambiente nel quale c'è un diverso senso della competizione. Più difficile capire che cosa invece ci si aspetta dal veterano Sean Rooks.

Al momento i Magic assomigliano tanto ad un asilo: tanti giovani, nessuna certezza per la rifondazione. Drew Gooden ad esempio. Il giocatore recentemente ha chiesto più minuti al suo coach, sostenendo di essere tranquillamente in grado di andare a 20 punti e 10 assist di media.

Serafica la risposta del coach: "Se li meriterà  - ha detto Johnny Davis - nessuno glieli negherà ".

Ed effettivamente proprio Gooden è fra quelli che sembrano aver preso il peggio da questa stagione disastrosa. Spesso è apparso senz'anima, facendo riaffiorare il dubbio che lo accompagnerà  sino a quando non dimostrerà  qualcosa: come mai Jerry West, dopo aver puntato su di lui con la quarta scelta assoluta, ha deciso di scambiarlo dopo cinque mesi.

In ultimo, uno dei pochi a salvarsi, Keith Bogans, ha raggiunto chiaramente la riserva, da buon rookie: dopo un periodo di quindici partite in cui è stato in doppia cifra nei punti, è sceso sotto i sette, con un contributo assolutamente trascurabile.

Dei veterani non parliamo: De Clerck, Strickland, lo stesso Howard sono comparse. Non lasceranno traccia e di sicuro la ricostruzione non ripartirà  da loro. Tanto che Howard, ad esempio, è andato ad un passo dall'essere scambiato. L'ultimo fattore di incertezza riguarda la proprietà : da più parti si dice che Rick De Vos non sia più così legato alla squadra.

Difficile capire se sia la delusione per come le cose sono andate negli ultimi anni, oppure se ci sono ragioni più importanti. Lo stesso De Vos comunque ha reso noto che di aver avuto colloqui in merito. Addirittura con Michael Jordan: "Ci siamo sentiti - ha detto il proprietario dei Magic - e mi ha parlato di un suo interessamento alla nostra franchigia. Non tanto in prima persona. Non credo che voglia metterci i suoi soldi. Deve aver messo assieme una gruppo di imprenditori".

Tutte queste situazioni di sicuro non fanno il bene della squadra. Mc Grady ne è la pietra angolare. Fino a prova contraria. Ma di sicuro si sta chiedendo se valga la pena di continuare a far parte di questo progetto. I Magic, dal canto loro, devono stare attenti e cominciare a guardarsi attorno. Per non essere impreparati, cominciare a pensare ad un futuro senza il loro giocatore simbolo, ed eventualmente limitare i danni.

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