Yao Ming, presente e futuro degli Houston Rockets
San Antonio @ Houston 85-82
L.A. Lakers @ Houston 87-102
Washington @ Houston 81-107
Houston @ Dallas 88-97
"Si, abbiamo imparato qualcosa, abbiamo imparato che continuiamo a fare gli stessi errori, nelle partite che contano, contro San Antonio o Dallas, è sempre la stessa cosa!".
Questo è stato l'amaro sfogo dell'ala Jim Jackson al termine dell'ennesima sconfitta patita dai Rockets nel derby texano con i Mavericks.
Guardando la classifica non si riescono a trovare molti motivi per essere tranquilli; i Grizzlies vanno a mille e i Nuggets di Melo sono subito dietro, pronti ad approfittare dei passi falsi di chi li precede mentre chi sta davanti non ha nessuna intenzione di farsi raggiungere. Insomma, i presupposti per un'altra stagione fallimentare ci sono purtroppo tutti e chissà che a livello di mercato non venga finalmente presa la decisione di far cambiare aria ad alcuni "intoccabili" i quali, parere del sottoscritto, a Houston hanno ormai fatto il loro tempo (Francis e Mobley, tanto per fare qualche nome).
Le uniche notizie positive arrivano, manco a dirlo, dalla Grande Muraglia, la quale, reduce da un All Star Game vissuto da protagonista, con una dimostrazione di tecnica e classe cristallina, aveva in precedenza fatto scaldare le mani al pubblico del Toyota Center durante la gara con i Lakers, uscendo tra gli applausi insieme ai propri compagni, al termine di una prestazione da campione, di fronte all'attuale re della zona pitturata, Shaq, ancora il centro più dominante della Lega ma con il fiato del Gigante Buono sul collo.
Il gap tra i due si sta assottigliando sempre di più e se forse è prematuro parlare di imminente passaggio del testimone, è altrettanto innegabile il fatto che da ora in poi anche l'imbattibile O' Neal dovrà guardare a Yao come all'avversario che maggiormente potrà metterlo in difficoltà nei mesi a venire; il periodo di apprendistato sta per terminare e Ming ha già raccolto il guanto di sfida di The Diesel, con l'obiettivo, neanche tanto velato, di prendere un giorno, il posto che ancora spetta di diritto al 34 in maglia gialloviola.
Non è solo una questione di centimetri, in quanto l'NBA ha già avuto in passato dei giocatori della stazza del Cinese; ciò che impressiona è il livello di talento di cui è dotato il ragazzo. Alla morbidezza del tiro, che ricorda in un certo qual modo lo stile di gioco di Rik Smits, Yao aggiunge anche una certa predisposizione a svolgere il lavoro sporco, senza il timore di beccarsi un gomito nella schiena.
"E' grosso e ha un ottimo tiro - dice Shaquille - ma non penso che riuscirà mai e poi mai a giocare uno contro uno con me!". Noi intanto diamo un'occhiata alla carta d'identità dei due giocatori. Uno ha appena 23 anni e già si ritrova ad essere considerato l'anti Shaq per eccellenza, mentre l'altro compirà 32 anni in primavera, all'apice della sua carriera ma anche vicino a superare il punto massimo della sua potenza fisica. Il futuro appartiene senza dubbio al Cinese e le prossime sfide tra Houston e L.A. saranno uno spettacolo nello spettacolo!
Tornando alle note dolenti, c'è da dire che Van Gundy in questo momento deve preoccuparsi più che altro della tenuta mentale della squadra e di una zona playoffs che sta diventando il vero incubo per i tifosi dei Razzi.
"Non vogliamo lottare per il sesto, il settimo o l'ottavo posto, vogliamo giocarcela alla pari con i migliori e per fare ciò dobbiamo assolutamente vincere gare come quella di sabato (contro Dallas), o come quella di martedì (Spurs)". Maurice Taylor sembra avere le idee chiare ma vedendo all'opera il team sorge più di un dubbio circa la reale forza del gruppo e intanto la classifica piange con ancora due mesi scarsi da qui alla fine della regular season"
Stay tuned!