Prosegue il momento-no

Ecco il nuovo play dei Boston Celtics: Chucky Atkins da Detroit

Boston Celtics @ Sacramento Kings 111-127
Boston Celtics @ Los Angeles Clippers 100-102

Un'altra settimana negativa.

Nessuno metteva in dubbio che i Celtics non stiano andando molto bene, ma in una stagione da 82 partite più gli eventuali play-off non è impossibile che ci siano dei momenti di calo fisico e tecnico e, di conseguenza, di risultati. Boston era in questa situazione da qualche settimana, ma la pausa coincidente con l'All-Star Weekend poteva far supporre che le cose potessero migliorare.

Purtroppo questi 5 giorni avrebbero potuto essere rinfrancanti, invece nulla è cambiato e la squadra continua a perdere. Il problema non sono le sconfitte in sé, ma come sono scaturite: manca mordente, voglia di buttarsi su ogni palla, voglia di vincere ad ogni costo.

Nel mid-season report ho indicato come causa principale di questi scarsi risultati la perdita dell'identità  e dell'affiatamento in spogliatoio. Se così fosse sarebbe una perdita grave perché il talento puoi trovarlo negli scambi, i tiri puoi migliorarli in allenamento, ma se manca un'identità , questa dev'essere creata col tempo e con la pazienza necessaria, non si crea da un giorno all'altro. Adesso credo che manchi proprio questa.

Dopo la sconfitta contro i Clippers il general manager Danny Ainge si è fermato a parlare per circa 20 minuti con la squadra. Erano presenti tutti i giocatori, assistenti allenatori e lo staff al completo. Solo l'allenatore John Carroll si è aggiunto in un secondo momento dopo aver concluso le interviste con la stampa e le televisioni.

Dichiarazioni ufficiali su cosa si sono detti non ci sono. Ainge, raggiunto al telefono il giorno dopo, inizialmente aveva addirittura negato che ci fosse stato questo incontro. In una successiva conversazione ha ammesso d'aver parlato alla squadra, ma non ha voluto rivelare non solo i particolari, ma neanche l'argomento principale del suo discorso. Ha solo fatto sapere che si è rivolto ai giocatori e dopo molte insistenze ha dichiarato: "dobbiamo giocare meglio, questo è il mio messaggio".

È chiaro che l'argomento fossero le sconfitte ed il livello di gioco molto basso espresso finora. La stampa americana si è buttata a pesce cercando indiscrezioni di tutti i tipi e naturalmente non siamo certi che le informazioni trapelate siano veritiere oppure inventate per riempire gli articoli, quindi è necessario prenderle col beneficio d'inventario.

Si dice che Ainge abbia invitato i giocatori con più esperienza a considerare i Celtics come la loro squadra (chiaro tentativo di creare un'identità  partendo dai giocatori con più anni d'esperienza). Inoltre sembra che Ainge abbia chiesto a Paul Pierce cosa ne pensa del gioco espresso dai Celtics senza ricevere risposta. Poi si dice che Ainge abbia dato fiducia a Jones, Banks ed Hunter. Alla fine la conclusione sarebbe stata di giocare più duramente privilegiando i passaggi ed i contropiedi.

Le fonti hanno riferito che le sue parole hanno avuto un certo impatto sui veterani giudicando le loro espressioni facciali. La conferma di questo si dovrebbe avere già  sabato notte con la partita contro Portland, rinnovata pesantemente (ma non come i Celtics) e quindi anche loro con problemi d'amalgama. In questa partita ci si troverà  di fronte Abdur-Rahim, il giocatore che, secondo i piani di Ainge avrebbe dovuto essere un Celtic, scippato da Portland sul filo di lana.

Ainge ha comunque effettuato lo scambio più volte annunciato nei report precedenti, ma niente di clamoroso. In una trade che ha coinvolto tre squadre ha ricevuto Chucky Atkins, play esperto, Lindsey Hunter, il cui solo pregio è di possedere un contratto con scadenza ravvicinata, una scelta per il prossimo draft dei Detroit Pistons e 3 milioni di dollari. In cambio ha mandato Mike James a Detroit e Chris Mills ad Atlanta.

Il giocatore principale dello scambio è stato Rasheed Wallace passato da Atlanta a Detroit, ala talentuosa ma con una testa che considerare rivedibile è fargli un complimento. I Celtics hanno agevolato lo scambio portando ad Atlanta i contratti necessari in scadenza quest'anno per raggiungere di valore quello di Wallace.

Dal punto di vista tecnico cambia poco, visto che Atkins è considerato da Ainge leggermente migliore di James, ma questo comporta un'ulteriore distruzione dello scarso feeling nello spogliatoio biancoverde. Questo non vuol dire che nei Celtics ci siano contrasti, ma James era il play titolare in attesa dell'esplosione di Banks e questo non può non causare un'iniziale impoverimento tecnico.

Se poi Atkins si rivelerà , come si spera, un giocatore in grado di prendere le redini del gioco e nel contempo insegnare a Banks tutti i segreti del ruolo, allora l'addizione potrà  essere considerata positiva, ma indubbiamente lo speranze di Ainge di portare a Boston importanti giocatori sono state disattese. In più l'aver favorito una squadra già  abbastanza forte come Detroit poteva essere almeno sfruttata portando a Boston maggiore talento di quello effettivamente arrivato, e questa è stata sicuramente una sua mancanza.

Contro i Clippers non è stato possibile far giocare Atkins, quindi Carroll ha fatto partire Welsch come play e Davis come ala in fianco a Pierce guardia. Una soluzione momentanea dato che Ricky Davis è già  stato promosso in quintetto al posto di Jiri Welsch visti i maggiori apporti in termini di punti che Davis stesso garantisce. Una soluzione prevedibile ma procrastinata nel tempo grazie ad un Welsch molto superiore alle aspettative. Il suo recente calo gli ha fatto perdere il quintetto, ma il giocatore europeo è giovane e con ottime prospettive future se proseguirà  a lavorare ed a migliorare. Adesso Welsch avrà  il ruolo di sesto uomo entrando in campo per far rifiatare sia Pierce che Davis.

La prospettiva d'avere Davis al proprio fianco nel quintetto di partenza ha naturalmente reso felice Pierce: "penso che (Ricky) sia un giocatore meritevole di far parte del quintetto di partenza nell'NBA ed è uno dei migliori marcatori quando gliene si dà  la possibilità ". Gioie e delusioni per Pierce in questo periodo nei Celtics, ma è importante evitare di disaffezionarlo come sta succedendo con altre stelle come Iverson (a Philadelphia) e McGrady (ad Orlando).

Ora i Celtics hanno 3 prime scelte: la propria, quella di Dallas e quella di Detroit, ma stante così le cose solo la propria potrebbe essere interessante, mentre le altre due difficilmente potranno essere più basse della ventesima posizione. Più precisamente in questo momento sono la 23 e la 25 considerando anche l'entrata della nuova franchigia. Boston invece chiamerebbe con la 8. Prende così più importanza il prossimo draft per i Celtics, del quale però si continua a dire che sarà  molto povero di talento escluse le primissime posizioni (si mormora che solo due giovani, Howard ed Okafur, avranno un certo impatto), quindi, a meno di colpi di fortuna, si dovrà  necessariamente andare con delle scommesse.

"Sono felice di poter avere un forte impatto sul draft di quest'anno, sarà  divertente" commenta Ainge. "Abbiamo molte opzioni per scambiare scelte con giocatori oppure salire nelle scelte. Possiamo provare a prendere qualche buon giocatore nel draft ed abbiamo bisogno di fare un buon lavoro, nonché di fortuna". Ne servirà  proprio tanta di fortuna ad Ainge.

Le visite mediche sono state passate da tutti i giocatori coinvolti nello scambio, nonostante un'infiammazione alla gola proprio di Atkins. Proseguendo con le notizie mediche, Raef LaFrentz continua la riabilitazione al ginocchio destro operato. "È un lento, lento processo di guarigione" ha commentato LaFrentz al riguardo "attualmente sto lavorando al potenziamento muscolare delle gambe". Pierce ha lamentato dolori alla schiena durante la fine della partita contro Sacramento, ma è tornato regolarmente in campo contro i Clippers. Che sia il preludio ad un calcolato inserimento di Pierce in lista infortunati?

Forti dell'appoggio del commissioner NBA David Stern "concordiamo con la posizione della squadra e la sosteniamo completamente" i Celtics hanno messo Vin Baker in lista licenziati. Il termine entro il quale una squadra NBA poteva rilevare il suo contratto è scaduto mercoledì e nessuna squadra si è fatta avanti. Questo ha fatto automaticamente decadere il contratto di Baker ed ora Boston ha nel proprio play-roll (monte stipendi) circa metà  del valore del suo stipendio pari a 6,075 milioni di dollari nella stagione 2003-04 e basta, quindi sono stati completamente eliminati i successivi due anni di contratto.

Stern rincara la dose: "vogliamo che questo (episodio) sia in favore della squadra, perché i giocatori devono, per i loro numerosi milioni di dollari, presentarsi in forma per onorare il proprio contratto".

Sul piede di guerra il presidente dell'Associazione Giocatori Billy Hunter: "non lasceremo che questo sia un nuovo precedente, una via per le squadre di cercare di scappare dalle loro responsabilità  riguardo alle garanzie dei contratti all'interno del contratto collettivo dei giocatori". Le posizioni sono chiare e sostanzialmente distanti, come distanti sono le posizioni per l'accordo economico extragiudiziale: 3 milioni di dollari offerti dai Celtics contro i 30 richiesti dai rappresentanti di Baker.

L'arbitrato sarà  curato da Roger Kaplan del Centro d'Arbitrato Nazionale, che si è già  occupato di casi riguardanti il basket, il football americano ed il baseball. Kaplan dovrebbe esaminare il caso entro 30 giorni. Il suo giudizio è inappellabile, si terrà  presso il suo ufficio a New York e durerà  dai 3 ai 4 giorni. Il problema per Baker è che finché non troverà  un accordo con i Celtics non potrà  firmare con nessun'altra squadra, quindi se è la sua intenzione è di giocare ha tutto l'interesse a chiudere velocemente il contenzioso.

L'agente di Baker, Aaron Goodwin ha dichiarato che almeno 6 squadre gli hanno manifestato il loro interesse verso il suo assistito. Quattro di queste sono sicuramente i Knicks, i Pistons, i Lakers e gli Heat.

Ora la situazione salariale di Boston è nettamente migliorata ma, come già  riferito in questa rubrica, non è sufficiente per fare la voce grossa con i free agent la prossima estate. Anzi, l'ultimo scambio ha leggermente peggiorato il pay-roll, quindi il minimo margine che era disponibile in precedenza, ora non ci dovrebbe essere più. Usiamo il condizionale perché il salary cap si conoscerà  solo a fine stagione. Inoltre Boston ha bisogno di grossi nomi, non di giocatori di complemento, e questi potranno arrivare solo con scambi o con fortunose addizioni dal draft.

Degna di nota l'ultima dichiarazione del proprietario del Celtics Wycliffe Grousbeck: "penso che la squadra ha subito 3 duri colpi quest'anno: l'infortunio di LaFrentz, la perdita di Vin e le dimissioni di O'Brien. Le motivazioni che hanno portato Jim a dimettersi sono legate al fatto che l'allenatore non era a suo agio nella filosofia orientata all'attacco che Danny voleva vedere in campo. E Danny non pensava che si potesse vincere un campionato con la difesa di Dick Harter". Grousbeck ha anche fatto notare come la difesa di Harter consumava completamente le energie per l'attacco. Wyc ha anche aggiunto: "l'uscita di Jim è arrivata per ragioni che capisco e rispetto, ma penso che sia stata negativa per la squadra. Ero dispiaciuto perché gli abbiamo dato un'estensione pluriennale al contratto e speravo che potesse stare con noi".

Rapporto dall'All-Star Weekend: la partecipazione dei due giocatori dei Celtics, Pierce alla partita della domenica e Davis alla gara delle schiacciate, non è stata eccezionale. Mentre Pierce ha giocato bene nonostante i pochi minuti concessigli, Davis è stato eliminato al primo turno.

La settimana prossima altre due partite che termineranno la trasferta ad ovest e poi si tornerà  a casa con altre due partite:
sabato a Portland
domenica a Seattle
mercoledì in casa contro Milwaukee
venerdì in casa contro Toronto

Come detto, niente da fare. I Celtics sono indubbiamente in una crisi che va ben oltre il loro valore tecnico, sicuramente non così basso come i recenti risultati possono far credere. Attualmente è aperta una striscia di 4 sconfitte e 10 delle ultime 11.

Le quattro squadre che avranno di fronte i Celtics hanno tutte un record negativo o vicino al 50% e questo può favorire Boston in cerca di qualche vittoria per risollevare almeno il morale, se non la classifica.

Proprio quest'ultima inizia ad essere compromessa visto che l'ottavo posto di Conference è stato preso da Miami. Come è già  stato rilevato in passato, andare ai play-off alle attuali condizioni sarebbe soltanto controproducente, quindi se la squadra riuscirà  a trovare un buon gioco ed un giusto affiatamento allora i play-off avranno una ragion d'essere, altrimenti è meglio non farli e partecipare all'estrazione per le prime scelte del draft.

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