Pagelle di metà  stagione

Alti e bassi nell'NBA : Garnett attuale MVP, e Eddie Griffin talento prestato alle patrie galere

Atlanta Hawks
Se all'inizio dell'annata non c'erano grandi attese evidentemente era perché ad Atlanta erano consapevoli che con questo parco giocatori non sì andava da nessuna parte. Di buono c'è poco anche se va detto che il parco lunghi, se non si guardano i contratti in teoria sarebbe tra i migliori della Eastern Conference con Ratliff, Abdul Rahim e Mohammed, di contro il parco esterni è il più imbarazzante dell' NBA intera con il solito Terry impiegato a dirigere le operazioni in un ruolo palesemente non alla sua portata. Attesi ad una rivoluzione prima della trade line, perchè l'obbiettivo più prossimo è ripercorrere la strada fatta lo scorso hanno da Cleveland per portarsi a casa il figliol prodigo LeBron, il sogno di Atlanta si chiama Dwight Howard, liceale da quelle parti, dato in molti come la primissima scelta a giugno.
Voto: 3

Boston Celtics
Stravolto tutto in meno di sei mesi, dei Celtics che andarono in finale di conference meno di ventiquattro mesi fa, rimane poco o nulla a parte Pierce, Ainge si è reso protagonista di uattro trade una più discutibile dell'altra, il suo obbiettivo dichiarato è lottare per il titolo entro tre anni, ma nell'immediato i Celtics stanno sprofondando ad est, e nemmeno i playoff sono così sicuri come in partenza. In tutto questo marasma è stato fatto fuori anche il cuore dello staff tecnico con O'Brien che si è dimesso da solo e Dick Harter silurato senza motivi chiari. L'attuale allenatore è quanto di più anonimo possa essere, buono solo per qualche domanda di difficoltà  dieci in qualche trivia del futuro. Il presente parla di uno dei primi dieci giocatori della lega circondato da undici punti interrogativi.
Voto: 4

Cleveland Cavaliers
Ritrovarsi in squadra uno come James, che ha diciotto anni fa cose simili a quelle di gente come McGrady o Bryant, è quanto di migliore ci si possa augurare per ricostruire una franchigia. Per il supporting cast, la linea attuale e quella di circondare il talento di Akron, con gente di esperienza, e in questa ottica vanno visti gli arrivi di Battie, Eric Williams e Jeff McInnis, a discapito di potenziali giovani come Darius Miles, Chris Mimh e dell'enigmatico Ricky Davis. Per il resto qui si aspetta solo che James si tiri dietro la baracca e basta. Il record però non è dei migliori anche se ultimamente stanno vincendo di più, però qualche dubbio sulle scelte tecniche di coach Silas è più che legittimo.
Voto 5,5

Chicago Bulls
Ennesima e definitiva dimostrazione che sviluppare una franchigia puntando esclusivamente solo sulle scelte nei draft, non porta da nessuna parte. I Bulls dei tanti giovani promettenti sono di fatto una franchigia in totale smobilitazione, e negli ultimi giorni comincia a farsi avanti anche l'ipotesi della cessione di uno tra Tyson Chandler e Eddy Curry, considerati il futuro della franchigia. A parte i due lunghi la cui stagione è stata si deludente, ma anche troppo infastidita da infortuni, il resto non ha dato niente di meglio. Due le cose positive, il fatto di aver scaricato un gran talento, ma inadatto al ruolo di tutore come Jalen Rose, e l'aver trovato in Kirk Hinrich un playmaker vero dopo i tentativi su Jamal Crawford e lo sfortunato Jay Williams. Attesi ad una tradeline più di quantità  che di qualità .
Voto 3

Dallas Mavericks
Ci sono stati tanti cambiamenti, ma rimangono un vero spettacolo da vedere, forse uno spettacolo fine a se stesso, ma pur sempre uno spettacolo. Nelson aveva annunciato tanto lavoro sulla difesa, cosa che puntualmente non si è vista, l'annoso problema del centro è stato risolto nella maniera più intelligente ossia data la mancanza di talento nel ruolo nella lega, mettendoci uno che del centro ha almeno i centimetri e a cui il talento non manca. Grande sorpresa, peraltro già  svelata nelle Summer League Josh Howard, attaccante di razza, ma anche difensore aggressivo, un panchinaro che entra in campo dando un'energia incredibile, ormai tenerlo fuori dal quintetto comincia ad essere difficile. Come sempre a Dallas però è possibile qualche scossone, ma questo gruppo che con il passare dei giorni trova amalgama e armonia può puntare dritto al titolo, sapendo bene che ad ovest puoi arrivare a vincerlo oppure scottarti già  al primo turno.
Voto 7,5

Denver Nuggets
La sorpresa dell'anno, gran bel gioco a punteggi alti, e un record abbondantemente sopra il 50% che al momento consentirebbe di giocare i playoff, cosa nemmeno lontanamente preventivata per questa stagione. Nucleo giovanissimo, ma già  smaliziato al punto giusto, un super talento destinato ad essere un giocatore da primo quintetto NBA in meno di cinque anni come Melo Anthony, che ha 19 anni gioca ad un livello molto superiore di quello a cui giocavano Kobe e TMac alla sua età . Ma non solo, il playmaker più sottovalutato della lega come Andre Miller, un autentico fenomeno come Boykins, uno dei lunghi più promettenti della lega come Nené, diversi comprimari di esperienza e soprattutto una situazione salariale da sogno. C'è di più ossia un allenatore giovanissimo che ad oggi potrebbe essere benissimo il “coach of the year”, John Bzdelik, allievo di Riley, che già  lo scorso anno aveva fatto vedere idee chiare e una difesa super con un gruppo di scarsissimo talento. Attesi ad un mercato da protagonisti la prossima estate.
Voto 8,5

Detroit Pistons
La creatura di Joe Dumars si mantiene a livelli altissimi nella Eastern Conference, il che di per se potrebbe anche voler dire poco. Però il neo coach Larry Brown per ora ha avuto il grande merito di non far rimpiangere l'ex Carlisle, molto amato dai giocatori, e sfruttando il suo lavoro come base ha ulteriormente rinforzato il giocattolo. Rimangono una squadra povera di punti nelle mani, ma poi alla fine qualche sconfinamento sopra i cento se lo sono permessi. Sono perennemente sotto le critiche per il fatto di non aver scelto Anthony e di aver scelto Milicic per ora inesistente, ma è inutile continuare a parlarne. In ottica playoff sono un enigma, ad est sognare non costa nulla, ma il titolo è impensabile. Certo è che se Brown riuscisse nel suo sogno di portare Iverson a Detroit la storia potrebbe cambiare.
Voto 7

Golden State Warriors
Situazione difficile da decifrare, lo scorso anno sfiorarono i playoff, poi hanno smembrato la squadra in vista di una situazione salariale più flessibile, il nuovo roster alla fine ha giocato anche bene in alcune occasioni, però è evidente che non rimarrà  così a lungo. Van Exel c'entra poco o nulla, Dampier è in scadenza e molto ambito, ma anche sopra i 30 anni, insieme potrebbe essere un bel pacchetto di scambio. Manca molto il duo Boykins Sura che lo scorso anno giocava i quarti periodi benissimo, il rookie Pietrus ha confermato tutti i dubbi su di lui, Troy Murphy sta praticamente perdendo l'annata per vari infortuni, al momento l'unica certezza è Jason Richardson, e una situazione salariale che il prossimo hanno sarebbe eccellente, ma poi con tutti quei soldi siamo sicuri che convincono qualche pezzo da novanta a giocare per loro, oppure si garantiscono un'altro lustro di anonimato ?
Voto 4,5

Houston Rockets
I Rockets in estate si sono assicurati i servigi di uno degli allenatori più ambiti della lega Jeff Van Gundy nella speranza che l'odiosa situazione della distribuzione dei tiri tra gli esterni e Yao Ming trovasse una soluzione, invece per ora il duo Francis – Mobley continua ad ignorare Yao in mezzo all'area. La situazione sta andando a mio parere verso il collasso, al punto che ormai Steve Francis nonostante sia in quintetto alla partita delle stelle, comincia ad essere ipotizzato come merce di scambio, perché avere un'arma totale in netta crescita come Yao, che quando è servito a dovere viaggia con il 60% abbondante al tiro, e non sfruttarlo è da folli, e se Francis non capirà  alla svelta che aria tira presto lo vedremo con un'altra maglia. Per il resto però va detto che il lavoro di Van Gundy ha portato ad un'eccellente lavoro difensivo, ben rispecchiato in un record ampiamente positivo, solo che nella Midwest Division se per due tre partite scivoli in fondo, quindi paradossalmente i playoff ad oggi non sono per nulla sicuri.
Voto 6

Indiana Pacers
Finalmente ci siamo, e gia dallo spazio di questa rubrica era stato abbondantemente pronosticato, perché Indiana ha da cinque anni abbondanti ha nettamente il miglior roster della Eastern Conference. Poi dopo la finale del 2000 sono passati sotto le mani del ciclone Thomas, che ha rallentato in maniera clamorosa la crescita di questo gruppo, il ritorno del figliol prodigo Carlisle ha ridato fiducia e serenità  all'ambiente, i risultati sono la semplice conseguenza di questo cambio di gestione. Indiana è nettamente la squadra più forte ad est, e cosa fondamentale a differenza di tutti gli altri in grado di tener botta alle super squadre dell'ovest, come dimostrato contro gli Spurs tirati ai supplementari in Texas e sconfitti a domicilio nettamente. Jermaine O'Neal è uno dei primi cinque giocatori della lega, Artest senza sentirsi gasare come cattivo, è diventato un All Star, nettamente il miglior difensore della lega, Al Harrington è in lotta per il sesto uomo dell'anno.
Voto 8

Los Angeles Clippers
L'anno primo dopo la diaspora, non è per i Clippers una stagione tutta da buttare, innanzitutto l'arrivo di un coach vero ha dato un verso alla squadra arrivando ad un record nettamente migliore di quello dello scorso anno quando c'erano in più Olowokandi, Odom e Andre Miller. Magette si è rivelato un investimento incredibile se si pensa che il suo contratto è quasi la metà  di quello di Brand, lo stesso Brand sta dando tanta concretezza sotto le plance, una bella sorpresa si sta rivelando il rookie Kaman, ragazzo bianco, con modi look e stile di gioco di 40 anni fa, che però per il futuro potrebbe essere un bel punto di partenza. Manca clamorosamente un play perché ne Jaric ne Dooling ne Overton riescono a dare i ritmi giusti. Il problema è che giocando ad ovest tutto ciò non basta. Fino a qui sembrerebbe tutto bello, però siamo ai Clippers e le note negative non possono mancare, ossia Quentin Richardson, ma non per il rendimento in campo semplicemente eccellente, ma per il fatto che essendo nell'ultimo anno di contratto ha già  fatto sapere di non essere interessato a rimanere, chiedendo di essere ceduto subito, cosa che peraltro chiede dalla partenza di Miles, probabile che venga ceduto sulla tradeline, i ben informati lo indicano come un futuro Celtics.
Voto 6,5

Los Angeles Lakers
Giudicare i Lakers di questi tre mesi è impossibile, fino a che non ci sono stati gli infortuni sono stati quasi perfetti, un record di 15-3 impressionante, ma soprattutto la volontà  da parte di tutti di giocare di squadra, lasciando da parte le proprie statistiche, un Karl Malone da sballo che quando si metteva in post alto con Shaq dall'altra parte in post basso era diventato un'arma tattica incredibile, una sorta di secondo playmaker d'area. Poi sono cominciati gli infortuni, prima Malone poi Shaq, poi Grant e poi Kobe prima alla spalla e poi ad un dito in un incidente domestico, da allora faticano a stare sul 50%. Nonostante tutto anche in questo periodo di diaspora ci sono state cose positive, un Medvedenko da “scherzi a parte”, qualche gran numero di Kareem Rush, un Gary Payton che si è preso tutti sulle spalle, ma anche la volontà  in questi momenti da parte di Kobe quando era in campo di non strafare e non giocare da solo. In molti dicono che la faccenda degli infortuni alla fine potrebbe essere un vantaggio perchè arriveranno più freschi ai playoff.I veri Lakers li rivedremo se tutto va bene a metà  marzo quando rientrerà  Malone, a livello tattico il primo mese ci ha detto che grandi problemi non ci dovrebbero essere. I Lakars del primo mese sono quasi imbattibili, gli altri ingiudicabili. Il tempo ci dirà  la verità  su di loro.
Voto: 7

Memphis Grizzlies
Grandissima stagione, il lavoro di un coach un pò stagionato, ma con idee chiare e tanta disciplina sia in campo che fuori ha dato i suoi frutti. A Memphis da un paio di anni di talento ce ne era tanto, ma mancava il collante che lo teneva insieme. Adesso giocano come una squadra vera, senza personalismi e con la consapevolezza che quello che ti sostituisce e li per far vincere la squadra, e non per rubarti la gloria. In questo contesto il neo arrivato Bonzi Wells, noto piantagrane ai tempi di Portland, ha ritrovato una serenità  incredibile, al punto che ha accettato con tranquillità  il ruolo di primo cambio degli esterni. Poche note dolenti, i due rookie Bell e Jones non si sono mai visti, e Swift continua nei suoi alti e bassi, per il resto nulla a dire, il tempo inoltre può solo fargli meglio. Abbondantemente in corsa per i playoff.
Voto 7,5

Miami Heat
Dopo un inizio disastroso, dovuto in parte allo shock dell'abbandono di Riley a metà  training camp si sono ritrovati, ad Oggi, complici le disastrose situazioni di Boston e Philadelphia, in lotta per l'ottavo posto ad est. Il tutto nonostante molti infortuni: Caron Butler al suo secondo anno al rientro da un lungo stop non riesce proprio a ritrovare il ritmo giusto, Dwane Wade ha avuto problemi vari, ma quando è stato in campo ha giocato da grande giocatore, adattandosi più che decentemente al ruolo di play, magari non un regista puro, ma comunque uno in grado di condurre la squadra in maniera eccellente, per di più difende come pochi nel ruolo ed è una presenza incredibile a rimbalzo. Altra sorpresa il Newyorkese Rafer Alston, spesso snobbato, ma molto a suo agio nel cambio di playmaker. Anche Lamar Odom si è adattato bene al ruolo di ala grande, anche se contro molte squadre dell'Ovest ha bisogno accanto a lui di un giocatore fisico come Haslem. Il periodo nero dovrebbe essere superato, se Butler si ritrova e Wade continua a progredire i playoff potrebbero arrivare davvero.
Voto 6

Milwuakee Bucks
La grande sorpresa della stagione. Ad inizio anno erano pronosticati intorno alle venti vittorie, e nessuno si sarebbe scandalizzato di tutto ciò visto che la franchigia è in vendita e per questo in un anno è stato smantellato il “Big Tree” Glenn Robinson, Ray Allen, Sam Cassell, più Gary Payton. Poi però un po come successe ad Orlando l'anno della “sporca dozzina” in squadra si ritrovano tanti giocatori super motivati, un coach alla prima esperienza, ma con un carattere di ferro è il gioco è fatto, ad oggi sono quarti ad est, giocano benone, nonostante una situazione sotto canestro che definire precaria è un eufemismo. Michael Redd ha tirato fuori una stagione da fenomeno, e lo vedremo alla partita delle stelle. Unica delusione Tim Thomas atteso da molti all'anno della svolta e invece rimasto come sempre in un livello mediocre rispetto alle sue potenzialità .
Voto 8

Minnesota Timberwolves
Finalmente ! Dopo anni di Garnett circondato dal nulla, a Minneapolis possono veramente dire di avere una squadra, gli arrivi di Sprewell e Cassell hanno dato la svolta. Che a Minneapolis ci fosse un allenatore bravo si sapeva, ma che Saunders riuscisse a focalizzare tutte le personalità  alla causa comune è una sorpresa davvero, e se gente come Spreewell e Sam giocano per la squadra sono dolori, si perché poi a Minneapolis ci sarebbe anche il vero e unico MVP di questa stagione, al secolo Kevin Garnett uomo che rischia ad oggi di fare una strage di premi e riconoscimenti, perché oltre ad essere l'MVP, è in lotta con Artest per il premio di difensore dell'anno, in vetta alla classifica dei rimbalzisti. Il tutto in attesa del recupero di due giocatori importanti come Hudson appena rientrato e Sczrebiack atteso dopo l'All Star Game. La squadra dell'anno senz'altro. Adesso devono solo lottare con l'incubo del primo turno, se lo sfondano secondo me sono i favoriti insieme ai Lakers per l'anello.
Voto 10

New Jersey Nets
I Nets sono sempre i Nets, così succede che il coach che negli ultimi due anni li ha portati in finale sia stato silurato a stagione in corso. Detta così sembrerebbe una bestialità , ma la verità  è diversa e si sa tutti, Scott aveva un paio di “avvoltoi sulla spagliera” come il suo miglior giocatore Jason Kidd e il suo ex assistente, oggi coach di Washington Eddie Jordan. Alla fine dopo tre mesi di brutto basket, dove i Nets sono sopravvissuti solo grazie alla sconfortante situazione della Atlantic Division, Scott è stato cacciato, al suo posto l'assistente meno pubblicizzato della scorsa stagione tale Lawrence Franck, che però pare sia molto gradito all'ambiente, Kidd in testa, abbia voglia di sfruttare maggiormente i lunghi. I risultati sono dalla sua parte, una bella striscia di vittorie, il problema è che i Nets oggi sembrano un attimo indietro rispetto al trio Pacers Hornets Pistons, ma un Jason Kidd in squadra può stravolgere ogni equilibrio, quindi sognare la terza finale non ha nulla di strano.
Voto 6,5

New Orleans Hornets
Partiti a mille all'ora trascinati da un Baron Davis incredibile si sono pian piano spenti, non per causa loro, ma semplicemente per una interminabile lista di infortuni che a stravolto il loro roster, Mashburn è appena rientrato Wesley è fuori, Davis lotta con problemi fisici di ogni genere, dalla schiena ai ginocchi, alle caviglie, in più la rotazione dei lunghi è molto deficitaria e si ferma ai due titolari Magloire e Brown, perché i cambi sono Lynch che è un'ala piccola per Brown e Traylor per Magloire. Se riusciranno a recuperare tutti gli infortunati come sembra, saranno la variabile impazzita dei playoff, potrebbero andare in finale, ma anche uscire al primo turno, sempre che Baron Davis però ritrovi il feeling con il canestro del mese di novembre, perché le percentuali da dicembre in poi non lasciano speranze.
Voto 7

New York Knicks
Riassumere in poche righe la stagione dei Knicks è impossibile. Tutti sappiamo dell'arrivo di Thomas che è riuscito nell'impresa di portare a casa Marboury e del licenziamento di Chaney a favore di Lenny Wilkens. L'ambiente pare essersi svegliato da un torpore che durava da anni e in meno di un mese e mezzo i playoff da sogno sono diventati quasi una certezza. Adesso viene il più, perché il roster di NY in teoria potrebbe essere da prime quattro dell'est già  da ora, ma se i risultati sono arrivati in un modo o nell'altro il gioco per ora latita. Aspettano con ansia il 19 di febbraio per dare l'ultimo tocco al roster, con il grande vantaggio di fregarsene alla grande della luxury tax, e quindi in teoria di ingaggiare un giocatore per quello che vale senza pensare a quello che costa, ovviamente sottostando alle rigide regole salariali, da li in poi a capo basso verso i playoff.
Voto 7

Orlando Magic
Definire deludente la stagione dei Magic non rende bene l'idea, meglio definirla disastrosa. Si perché se in squadra ai un giocatore da primo quintetto della lega e sei la peggior squadra della lega stessa, e segno che manca praticamente tutto eccezion fatta per il giocatore in questione che è McGrady. L'ambiente è collassato all'improvviso quando tutti davano i Magic per una delle prime quattro squadre dell'est, ma i sintomi forse non erano difficili da individuare. Orlando ha vissuto le ultime due stagione in attesa di Duncan che non è arrivato, poi un paio di mosse di mercato sbagliate hanno dato la botta finale, ossia la mancata conferma del padrone dello spogliatoio Darrell Armstrong, che altrove sta giocando forse la sua miglior stagione, e l'enigma Juwan Howard, grande giocatore che credevano ed est potesse giocare da centro, ma che alla fine centro non ci sta proprio, quindi ritorno al ruolo originario di ala grande, dove però c'era in rampa di lancio Drew Gooden, altro giocatore con buone mani, ma anche tra i primi cinque peggior difensori della lega. Allo stato attuale, la dirigenza aspetta solo il draft, tutti i giocatori vogliono andarsene McGrady compreso, un coach inesperto peraltro già  confermato per il prossimo anno, un proprietario che è tentato dal trasferire la franchigia. Probabilmente la fortuna che gli ha sorriso molto negli anni '90 con due prime scelte consecutive Shaq e Webber (che ad oggi basterebbero ed avanzerebbero per vincere 60 partite l'anno ed andare in finale in tranquillità ), adesso gli sta voltando le spalle (vedi infortunio di Grant Hill), ma oltre alla fortuna ci sono stati una serie infinita di errori il cui ultimo potrebbe essere quello di non resistere alla tentazione di cedere McGrady.
Voto 2

Philadelphia Sixers
L'anno zero dopo Larry Brown sta andando nel peggiore dei modi, ma prima di parlare dei motivi strettamente tecnici va precisato che la colpa è stata soprattutto del fatto che spesso era più affollata l'infermeria dello spogliatoio. Molti tanti troppi infortuni, tra cui ovviamente Allen Iverson che merita come sempre un commento a parte: Iverson sta disputando forse la peggior stagione degli ultimi cinque anni, sia chiaro il suo immenso cuore e il suo agonismo sono sempre li, però temo seriamente che cominci ad avverarsi l'ipotesi di un paio di anni fa che prevedeva per Iverson una carriera nell'NBA breve a causa del suo stile di gioco che prevede scontri con colossi pesi il doppio di lui, e il fatto di andare in campo imbottito di antidolorifici e antinfiammatori pur di giocare infortunato. La lista dei suoi problemi
fisici è lunga un chilometro, e nonostante uno stop al rientro le cose non vanno meglio. La stagione di Phila è tutta qui, con tutto il rispetto per gli altri, il resto conta poco o nulla.
Voto 4

Phoenix Suns
La domanda che ad oggi si pongono in molti è : era davvero necessaria questa rivoluzione (che potrebbe non essere finita visto che alcuni vogliono anche Marion in partenza) dato che lo scorso anno avevano rischiato di far fuori i futuri campioni del mondo nel primo turno di playoff ? Il mio parere è seccamente no. Magari serviva un cambio di allenatore, ma se la stagione dei Suns non è andata come previsto nei primi due mesi è stato un caso, in più c'era la giustificazione dell'infortunio di Amare Stoudemire. Adesso ripartiranno proprio da lui e da un gruppo di giovani tutti da verificare ad alti livelli come Barbosa e Joe Johnson, alcuni europei da crescere come Lampe Carpakaba e Vujanic il prossimo anno, una marea di scelte nei prossimi due draft, e la speranza che magari uno tra McGrady e Bryant vada da loro, ma sperare che uno dei primi dieci giocatori da Free Agents venga a casa tua spesso porta a cocenti delusioni, domandare ai Magic la scorsa estate con Duncan e ai Knicks nel 2001 con Webber.
Voto 3

Portland TrailBlazers
Altra squadra in pieno restiling, innanzitutto l'esplosione di Zach Randolph di cui avevamo avuto un'anteprima lo scorso anno nella serie contro Dallas, poi una serie di mosse sul mercato tecnicamente discutibile come la cessione di Wells, che però daranno a Portland nel 2005 una situazione salariale eccellente. Gli affari sono lontani dall'essere conclusi, anche perché c'è da giocare il jolly Rasheed Wallace, noto piantagrane ma ambito come non mai da una miriade di franchigie disposte a tutto pur di farlo giocare per due mesi da loro in attesa che scada il suo principesco contratto. Per il resto Portland è un supermarket aperto 24 ore al giorno, di gioco vero se ne parla poco, di sicuro sono la squadra più debole in trasferta dell'intera lega.
Voto 5

Sacramento Kings
La squadra più bella da vedere della lega, gioco, spettacolo vittorie il tutto senza il loro miglior giocatore Webber fuori per un infortunio dagli scorsi playoff. La sorpresa dell'anno si chiama Brad Miller, dato per tutti come una bufala ad inizio estate quando passo da Indiana a Sacramento, ma poi rivelatosi come un'arma incredibile, al punto che è stato riconvocato all'All Star Game di Los Angeles. Manca un po di profondità  in panchina rispetto allo scorso anno. Ci sarebbe poi il rientro di Webber, in molti malignano che il suo rientro sarà  un problema tecnico per i Kings, ma tutti gli allenatori vorrebbero avere questo problema, ovviamente Brad Miller rientrerà  in panchina, ma non è detto che il suo minutaggio scenda, perché Divac verrà  amministrato di più e magari Adelman si toglierà  anche lo sfizio di giocare con Webber ala piccola come sogna da tempo. In corsa per l'anello, io credo che il loro turno era lo scorso anno, se però Bibby torna a giocare come due anni fa, sono i favoriti con Minnesota e i Lakers.
Voto 9

San Antonio Spurs
Squadra enigmatica se ce ne è una. Tanti cambiamenti rispetto a quella che ha vinto il titolo a giugno, uno per tutti l'abbandono di David Robinson. I nuovi Spurs sono una squadra ancora indefinita, partiti male, hanno infilato poi una lunga serie di vittorie per poi ritornare in un momento incerto. I nuovi arrivi pian piano si stanno inserendo, Duncan poi fa pentole e coperchi, ma si stanno avviando verso un'estate difficile, con scelte non facili da fare come la conferma di Ginobili ad un caro prezzo. Con Duncan si punta dritto al titolo, ma la sterilità  offensiva vista spesso fino ad ora potrebbe non bastare per sconfiggere le altre contendenti dell'Ovest.
Voto 6,5

Seattle Sonics
In piena lotta per l'ultimo posto di playoff, nonostante una stagione con molti infortuni. Ray Allen è appena rientrato con un rendimento incredibile, il rookie Nick Collison destinato al ruolo di ala grande titolare si è infortunato in preseason e salterà  l'intera stagione. La forza di questa squadra è il collettivo e spesso dal gioco di squadra sono nati star temporanee con Ronald Murray. Manca un centro vero, Radmanovic ci prova ma è dura. Anche l'altro rookie Luke Ridnour è stato impiegato poco o nulla, ma se Brent Barry come sembra sarà  ceduto a breve le chiavi della squadra saranno in mano sua. Indecifrabile invece il ruolo di Rashard Lewis, giocatore di alto livello sicuramente che però da un paio di anni è atteso all'ultimo tuffo che però non arriva.
Voto 6,5

Toronto Raptors
I Raptors a oggi sono pienamente in lotta per i playoff, e questo fa un po sensazione soprattutto se analizziamo un roster che dopo lo scambio con i Bulls non ha un lungo vero. In mezzo gioca e bene il rookie Chris Bosh, che però è un'ala grande per di più venti chili sotto peso, in ala grande Donyell Marshall gran bel attaccante, ma difensore al limite del disastroso, in panchina il nulla Baxter e Moiso. La differenza dunque la fanno da fuori con Carter pienamente recuperato fisicamente, ma non ancora ai vertici ai quale era atteso, e il neo acquisto Jalen Rose che si è integrato bene nel sistema di Toronto. Il resto della squadra va e viene, compreso Alvin Williams che non riesce proprio a ad infilare due partite decenti di fila. Una sorpresa, ma ed est si sa ci sta di tutto.
Voto 6

Utah Jazz
Utah è attualmente l'ultima della Midwest division, ma siamo onesti è anche sopra il 50% di vittorie, cosa tutt'altro che preventivata. Vale il discorso fatto per i Bucks ossia siamo all'anno zero,per di più qui tutto è fatto in base a precisi obbiettivi salariali. Poi però in squadra ti ritrovi un Kirilenko da All Star, Harpring che ormai è li vicino (chissà  cosa ne pensano ad Orlando e Philadelphia che lo hanno liquidato senza pensarci), Arroyo che a forza di allenarsi con Stockton ha dimostrato di aver imparato per bene il mestiere. Il tutto ha un segreto di pulcinella ossia Jerry Sloan, senza dubbio il miglior allenatore dell'anno. Fino a che la salute li ha assstiti sono stati in corsa per i playoff.
Voto 7,5

Washington Wizards
Squadra zeppa di tanti giovani in cerca di spazio per maturare, il problema è che tutti insieme difficilmente cresceranno nonostante l'arrivo di un grande coach come Eddie Jordan. Partiamo dalle note liete, Jarvis Hayes ha confermato tutto quello di buono che si diceva su di lui (cioè che sa attaccare), salvo cancellare tutto quello di brutto che si diceva (cioè che non sa difendere), Larry Hughes impiegato finalmente nel suo ruolo di guardia è tornato a livelli più che buoni, note liete anche da Dixon. Passiamo ai tasti dolenti, il solito Kwane Brown, ancora indescrivibile salvo alcuni lampi nelle ultime settimane, Brandan Haywood in piena involuzione tecnica ma soprattutto Gilbert Arenas che in pochi mesi a dato ragione a chi diceva che uno con quella mentalità  non meritava quel contratto. Hanno tempo per crescere, ma sono dieci anni che questi svezzano campioni che vanno poi a giocare altrove.
Voto 5

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