Trevor Hoffman, un closer vincente
Molti cambiamenti, soprattutto in ruoli importanti sul diamante, ma anche al di fuori di esso. Tutti aspettano al varco il GM dei Padres, Kevin Towers, colui che l'anno scorso si ritrovò in mano una squadra vincente senza saperlo, ma che ora ha cercato di rimescolare le carte operando in maniera drastica su ciò che era considerato il piccolo tallone d'Achille di San Diego, ovvero riuscire ad avere una squadra di battitori dalla mazza “pesante”, capaci di rigirare le partite più dure e che appaiono più compromesse.
Towers ha portato al Petco Park gente di un certo curriculum come Vinny Castilla e Mike Piazza, e rifirmando Brian Giles. La sensazione è che nonostante gli arrivi eccellenti (ma non sempre vincenti") manchi ancora qualcosa, magari quella giusta “chimica” che molto spesso porta vittorie e stagioni inaspettate, proprio come l'ultima dei Padres.
Pitching & Difesa
Il ritorno di Trevor Hoffman, dopo una trattativa che si è rivelata più complicata del previsto per l'offerta arrivata da Cleveland, è stato fondamentale, dato che è senza dubbio il giocatore più importante nell'economia dei Padres con le sue 436 salvezze in carriera.
Quei numeri saranno di grande esempio anche a Scott Linebrink, oggi il setup man, che ha dichiarato di essere pronto a diventare il “closer” del futuro, anche se chiaramente dovrà aspettare ancora qualche anno per arricchire il proprio bagaglio tecnico e mentale per affrontare certe situazioni.
Nel parco rilievi i Padres hanno deciso di cedere Otsuka e lasciare liberi Rudy Seanez e Chris Hammond per far posto a Clay Hensley , sempre che riesca a guadagnarsi un posto credibile nel bullpen. Le possibili sorprese potrebbero arrivare da Brian Sikorski, lanciatore che ha giocato nel campionato giapponese nelle ultime 5 stagioni.
Jake Peavy è l'asso assoluto sul monte di lancio di San Diego, sempre che qualche acciacco di troppo non ne limiti la presenza in campo, dopo le 13 vittorie della scorsa stagione. Dietro di lui quel Chris Young per il quale i Padres hanno messo in piedi uno scambio con Texas che ha coinvolto 6 giocatori, fra cui il partente Adam Eaton e il rilievo Akinori Otsuka. Chan Ho Park dovrà almeno portare a casa 12 vittorie per giustificare i 15 milioni di dollari che si metterà in tasca quest'anno.
Chiede spazio Shawn Estes, uno che potrà trovarsi a suo agio nei larghi spazi del ballpark di San Diego, mentre il quinto posto in rotazione dovrebbe appartenere al veterano Woody Williams.
Lineup
Le notti dell'inverno californiano non avranno fatto dormire sogni tranquilli al manager Bruce Bochy, chiamato a ridisegnare il gioco della sua squadra dopo la perdita di tre importantissimi membri (Loretta, Burroughs e Sweeney) di uno dei migliori lineup della National League 2005.
Così si è deciso di mettere concorrenza all'interno del gruppo, soprattutto accanto all'interbase Khalil Greene, orfano di Mark Loretta finito a Boston, che si è visto arrivare ben 3 contendenti nel ruolo di seconda base: Mark Bellhorn, Bobby Hill e quel Josh Barfield che durante lo spring training ha dimostrato di poter fare il salto dalle minors per giocare anche in prima squadra. Vinny Castilla cercherà di dare qualità dalla terza base ripetendo la stagione concreta disputata a Washington dove nessuno gli aveva chiesto nulla di speciale.
Cambiamento importante per Ryan Klesko, passato in prima base per cercare di ritrovare la dimestichezza con la battuta pesante che nel 2005 di Rhino ha prodotto la pochezza di 18 fuoricampo e solo 58 RBI. Brian Giles è rimasto all'esterno destro nonostante le sirene losangeline dei Dodgers, che avevano formulato un'offerta importante per colui che si è rivelato l'unico grande battitore della squadra nel 2005. Dave Roberts si è spostato dal centro alla sinistra per permettere al nuovo arrivato Mike Cameron (dai Mets) di occupare la sua posizione naturale al centro e di dimenticare in fretta il violento scontro con il compagno Carlos Beltran, avvenuto proprio nello stadio di San Diego.
Cameron si è trasferito a i Padres solo dopo aver passato l'esame della vista che ne ha scongiurato definitivamente possibili problemi. Importanti i cambiamenti nel ruolo di catcher: stranamente sono partiti Ramon Hernandez e Miguel Olivo insieme al loro grande apporto dell'anno passato ma i “cambi” non sono di poco conto. Doug Mirabelli e soprattutto Mike Piazza, il vero colpo del mercato dei Padres, sono due veterani capaci di guidare la squadra senza alcun timore reverenziale e potranno dare una grossa mano a Peavy e soci.
Importante sarà l'apporto del cambio eccellente Geoff Blum, uno degli eroi delle World Series dei White Sox, un giocatore capace di fare bene le cose utili ed importanti al momento giusto.
Giocatore chiave
Trevor Hoffman nonostante i suoi 38 anni sarà il fattore più importante della stagione dei Padres perché, se l'attacco continuerà a produrre poche battute importanti, sarà chiaramente l'esperto “closer”, coi suoi compagni lanciatori (tutti indistintamente), a decidere i destini di una squadra che sarà più esperta ma anche con qualche passaggio a vuoto in più rispetto allo scorso torneo trionfale.
Se dovesse arrivare almeno a 35 salvezze rispetto alle 43 raccolte nel 2005 sarebbe sicuramente un buon punto di partenza.
Partenze
Sean Burroughs (3B, TB), Adam Eaton (RHP, TEX), Robert Fick (C, WAS), Chris Hammond (RHP, CIN), Ramon Hernandez (C, BAL), Damian Jackson (INF, TB), Brian Lawrence (RHP, WAS), Mark Loretta (2B, BOS), Xavier Nady (OF/ 1B, NYM), Miguel Olivo (C, FLA), Akinori Otsuka (RHP, TEX), Joe Randa (3B, PIT), Dennys Reyes (LHP, MIN), Rudy Seanez (RHP, BOS), Mark Sweeney (1B, SF).
Arrivi
Mark Bellhorn (2B, NYY), Geoff Blum (INF, CHW), Dewon Brazelton (RHP, TB), Doug Brocail (RHP, TEX), Mike Cameron (CF, NYM), Vinny Castilla (3B, WAS), Shawn Estes (LHP, ARI), Adrian Gonzalez (1B, TEX), Pete Laforest (C, TB), Bobby Hill (INF, PIT), Doug Mirabelli (C, BOS), Mike Piazza (C/1B, NYM), Brian Sikorski (RHP, Giappone), Terrmel Sledge (OF, TEX), Chris Young (RHP, TEX), Walter Young (1B, BAL).
Giudizio Finale
Ricordate la stagione scorsa dei Padres? Bene, per molti critici va completamente dimenticata perché la squadra che ha vinto il titolo divisionale dello scorso anno ha sfruttato il fallimento delle più dirette contendenti al titolo della Natiols League West.
Inoltre, la maggior parte dei tifosi non sembra godere di grandi aspettative verso i nuovi arrivati: Mike Cameron al centro, Mike Piazza anche in prima base e Vinny Castilla non sembrano poter reggere la pesantezza del calendario massacrante della MLB, fatto di 162 partite di stagione regolare.
I motivi di questo scetticismo? Il fatto che i tre siano in fase discendente nelle loro carriere, e che la cosiddetta “stagione dell'orgoglio” l'abbiano già vissuta, chi più chi meno, nelle ultime due annate.
L'unica salvezza dei Padres? Senza dubbio l'ennesimo inizio di stagione burrascoso per Barry Bonds e di riflesso dei suoi San Francisco Giants, ma se tutto ciò non dovesse accadere, a San Diego dovranno prepararsi a sperare e soffrire per bissare il successo dell'anno scorso, altrimenti stare dietro Giants e Dodgers diventerà triste consuetudine, senza dimenticare quello che potrà fare Arizona.