Iverson è sempre l'osservato N.1 delle difese avversarie…
Passi la partenza stentata per gli infortuni, passi la transizione (che forse si fa sentire solo adesso) dovuta al cambio di allenatore dopo sei anni del grande Larry Brown, passino anche le bizze di Iverson riguardanti il presunto problema al ginocchio, ma le due sconfitte consecutive come quelle patite in casa contro gli Orlando Magic e in back to back alla Gund Arena contro Cleveland (particolare assolutamente non trascurabile, Cavaliers privi di LeBron James), non passano di certo inosservate.
Chi ha sbagliato? Pagliuca?
La cosa più preoccupante è che i Sixers non vanno sotto in quasi nessuna statistica di squadra, in ogni sconfitta patita nell' ultimo mese e mezzo e non solo, Philadelphia non è mai stata dominata, se non in sporadici casi, in nessuna singola voce del box score.
E' chiaro che a questa squadra manca qualcosa che non è riscontrabile in fondamentali, punti nelle mani, rimbalzi, difesa o intimidazione. Squadre con molto meno talento dei Sixers ma con più coesione e determinazione (stiamo comunque sempre parlando della Eastern Conference, il paragone con il diverso fuso orario è improponibile per le migliori squadre dell' Est, figuriamoci per i Sixers) stanno facendo la loro sporca figura ai vertici della Eastern.
Se la regular season finisse oggi i Philadelphia 76'ers sarebbero fuori dai play-off, rimpiazzati all' ottavo ed ultimo posto disponibile dai New York Knicks, ovvero la squadra più bistratta della stagione che sta incominciando ad ingranare con il suo pupillo Steph. Siccome nella Nba non ci sono i ripescaggi o escamotages alla calcio all' italiana, l' annata verrebbe considerata giustamente fallimentare.
A questo punto viene da pensare: "ok, meglio continuare la caduta libera, un mezzo pensierino per la Lottery ce lo possiamo anche fare". Solo che quest' anno non sembrano esserci grandi prospetti disponibili in scelta, peccato, LeBron è già nel suo Ohio e non ci stranieri che possono al momento dare l' idea di sconvolgere una franchigia. Pensando un po' più terra terra, il problema di Philadelphia sembra essere l' abulìa dell' ultimo Iverson, e la mancanza di personalità di coach Randy Ayers.
Big Dog Robinson, la grande incognita dell' estate, è costantemente il migliore in campo, e rappresenta ormai il pericolo pubblico ex-equo numero 1 per le difese avversarie. Il suo miglior momento però coincide con il peggiore dei Sixers. E dire che con un Iverson in penetrazione ad attirare tutte le attenzioni difensive, il buon Glenn da Purdue è una sentenza. Invece ecco arrivare le sconfitte inopinate, soprattutto a livello di attitudine.
Rassegnazione è la parola che più si avvicina al momento dei Sixers, per confutare questa ipotesi, ci avvaliamo delle cifre delle ultime partite, una vittoria e tre sconfitte. 81 a 90 casalingo contro i Seattle Sonics, con un grande Ray Allen (28 punti) e tanta sostanza in area da parte di Sexy James e Calvin Booth, che pur essendo due discreti giocatori non sono esattamente Shaq e Malone. 18 punti di Iverson con 7 su 22 al tiro, 27 punti di Robinson con 13 su 22 e doppia doppia di Thomas, con 14 punti e 12 rimbalzi, con il poliziotto Coleman a zero punti.
Si va a New Orleans a fare visita agli Hornets orfani del Barone, e si acchiappa una doppia vù 92 a 86, con Iverson da 22 punti, Robinson da 23 e con un parziale di 29 a 14 nel terzo quarto, nel complesso una buona prova. Si torna al Wachovia Center per ospitare i Magic. Big L 93 a 98, con 33 di TMac, 17 e 13 rimbalzi di Juwan Howard, il giocatore più discontinuo del mondo, e 19 di Gordan Giricek dalla panchina. Per i Sixers 30 di Iverson, 20 di Robinson e 12 di Korver, che dovrebbe e potrebbe avere molto più spazio di quello che ha. Autentica chicca di questa gara sono il dominio dei Sixers in ogni singola statistica, maggiore percentuale dal campo, più punti in vernice, più punti in contropiede, più rimbalzi, meno palle perse" Mi ripeto: chi ha sbagliato? Pagliuca?
La Gund Arena di Cleveland è l' ultima disfatta in bianco-rosso e blu, 87 a 95 dai Cavs senza LeBron James, con 20 punti di Erik Williams, che quando vede i Sixers è come il toro quando vede il rosso, con Carlos Boozer da doppia doppia (15 e 15) e Dajuan Wagner con 17 punti dalla panchina. "Rispondono" i Sixers, orfani di Thomas e Coleman, con 32 di Iverson e 20 di Robinson, sinceramente poco per una delle pretendenti ai play off.
Billy King intanto nel suo ufficio continua a sonnecchiare, in attesa dell' uscita della prossima bambolina parlante, dopo quella meravigliosa di Eric Snow.