Dove si esibiranno i prossimi anni Kidd ed i suoi Nets?? A Brooklyn o ancora nel New Jersey??
Per diversi anni i New Jersey Nets hanno dovuto subire le "battutine" di molti che ironizzavano sulla "non definitiva collocazione geografica" della squadra che, di fatto, dal suo approdo nella NBA (dopo gli anni vincenti della ABA in quel di Brooklyn) è stata costretta nell'oblio del Garden State a cercare la sua casa ed i suoi tifosi "brancolando" nella mediocrità tanto sul campo, quanto fuori.
Tra i tanti sberleffi il più caustico, ma anche il più simpatico, si chiedeva dove avrebbero fatto l'eventuale parata per festeggiare il titolo NBA (poco male visto che i Devils della NHL non hanno avuto grossi problemi a festeggiare le ultime 3 Stanley Cup) visto che l'indirizzo preciso della Continental Arena, il complesso sportivo dove giocano le Retine ad East Rutherford è nel mezzo del niente, vicino ad un casello autostradale di periferia.
I Nets infatti, proprio per questo, hanno sempre faticato a trovare dei veri e propri tifosi ed appassionati. Abbastanza vicini a New York, ma troppo lontani dal cuore della gente che qui lì occhi sol per gli amati Knicks (anche se la stampa locale li ha sempre seguiti), sufficientemente seguiti dagli abitanti delle città limitrofe (Trenton, Jersey City), ma un lontani per essere veramente sentiti come la loro squadra. Insomma, una situazione tra il grottesco ed il ridicolo a cui si sono aggiunte annate disastrose sul campo e fuori.
Da un lato infatti le varie proprietà hanno cercato di spostare la franchigia in una realtà più definita (la maggiore candidata è stata sempre Trenton, ma non si sono reperiti i fondi per costruire una Arena degna, il sogno è Brooklyn e la Grande Mela), dall'altro di costruire un team vincente e spettacolare che potesse attrarre pubblico e media.
Dopo tanti tentativi andati a vuoto ora i ragazzi di coach Scott hanno raggiunto due finali NBA consecutive (e puntano a tornarci), sono nell'elite della Lega ed ai vertici della Eastern. La squadra costruita dalle sapienti mani di Rod Thorn è tra e più divertenti e belle da vedere, ha una stella come Jason Kidd, giovani bravi come Martin e Jefferson e, seppur con qualche scossone di tanto in tanto, il futuro appare più che roseo.
Ora attorno ai Nets si è creato interesse da parte di molti gruppi decisi ad acquisire la proprietà della società da parte di Lewis Katz e dei suoi soci che, dopo quasi 10 anni di gestione positiva, hanno deciso di passare la mano vista l'impossibilità (per loro) di trovare solidi progetti per la riallocazione della franchigia ed il reperimento di nuove risorse.
Sostanzialmente ci sono stati molti contatti tra la proprietà della franchigia e possibili compratori, solo che la maggior parte di loro è stata bruscamente stoppata dalla richiesta economica di 300 milioni di dollari (giova ricordare che nel pacchetto non è compreso l'impianto gioco, quello di allenamento e i Devils di hockey che rimarranno a Katz e soci).
Malgrado ciò, negli ultimi mesi, sono rimasti in 3 a contendersi la proprietà dei New Jersey Nets: il gruppo ribattezzato YankeesNets (già proprietario della storica franchigia di MLB); il gruppo facente capo al costruttore immobiliare newyorkese Bruce Ratner e quello guidato da Charles Kushner costruttore del New Jersey.
I primi contatti ci sono stati, verso settembre, con il gruppo Ratner che, come riportato dai giornali finanziari della Grande Mela, pareva disposto ad investire, insieme ai sui soci (rimasti inizialmente nell'anonimato), quasi 290 milioni di dollari. Ma, a causa di alcuni problemi interni alla cordata, la questione sembrava essere in stand-by in attesa di sviluppi.
Nel frattempo (dovremmo essere verso fine ottobre, i primi di novembre) la cordata capitanata dal costruttore Charles Kushner è entrata prepotentemente nella trattativa per cercare di chiudere in tempi brevi la faccenda. Il gruppo di Kushner, che include il senatore democratico Jon Corzine ha avanzato un'offerta di 267.5 milioni di dollari.
Nelle loro intenzioni c'è di mantenere i Nets alla Continental Arena per provare a sfruttare le risorse commerciali del Meadowland Center. I rappresentanti di Kushner avevano dichiarato anche di essere vicini al rinnovo della concessione dell'impianto da parte dei proprietari delle strutture e delle autorità dello Stato. Però la dirigenza delle Retine ha atto subito sapere che riteneva l'offerta troppo bassa e per riparlarne chiedeva una aumento dell'fferta (per ora non pervenuto).
In dicembre poi, quasi a sorpresa, pareva che la proprietà dei Nets fosse pronta per chiudere l'affare con il gruppo YankeesNets. L'offerta di questi ultimi sembrava la più gradita a Katz e soci (eravamo sui 285 milioni di dollari "sicuri") che avevano dato l'ok salvo poi, anche qui, subire una frenata da parte degli investitori (di cui non si sono ancora capite le reali intenzioni logistiche).
Vista la concorrenza il gruppo capitanato da Ratner, proprio in queste prime settimane del 2004, in attesa di formalizzare la propria offerta, ha fatto sapere che, nei loro piani, c'è la volontà di trasferire la franchigia a Brooklyn (da dove è partita negli anni '70) dove costruirebbero una nuova Arena. Per fare ciò Ratner e soci (tra cui spicca il famoso rapper Jay-Z-Z) sono già in trattativa col sindaco Michael Bloomberg (ed il delegato della pubblica amministrazione Daniel Doctoroff).
Ovviamente questa operazione è molto complessa e richiede molti studi per risolvere tanti piccoli nodi politico amministrativi, ma è fuori di dubbio che, tra le tre, sia la più affascinante per il futuro dei Nets (e su ciò giocano Ratner e soci).
L'Arena da costruire a Brooklyn sarebbe situata all'intersezione tra Flatbush ed Atlantic Avenues vicino ad un importante snodo viario di New York per essere facilmente raggiungibile da ogni parte della città . L'impianto dovrebbe contenere 19.000 spettatori e rivitalizzare, mediante la costruzione di annessi centri commerciali ed attività varie, la zona ed aumentare il suo valore immobiliare.
L'impianto dovrebbe essere pronto nel 2007-08 proprio in concomitanza della scadenza dell'affitto del vecchio. L'ambiziosa proposta ha però già molti detrattori che temono speculazioni immobiliari (che di fatto caccerebbero tutti i residenti della zona, in maggioranza neri) e grossi problemi logistici per tutta Brooklyn.
La NBA (la cui opinione conta nella decisione finale) per ora tace in attesa di avere un quadro più completo della situazione e di vedere quale dei tre gruppi alla fine manterrà fede alle sue proposte (visto che finora alle offerte non ha mai fatto seguito una reale volontà ).
Per ora quindi siamo in presenza di proposte differenti, ma non c'è nulla di concreto se non la volontà di vendere. Da ciò dipenderà molto del futuro di questa franchigia, che sia nel Garden State o a Brooklyn poco importa, a patto che Kidd e compagni continuino a vincere, poi chi sa, con un titolo in bacheca si potrebbero smuovere ancora di più le acque.