Iverson non sembra proprio soddisfatto del momento dei Sixers…
Auspicavamo un 2-1 in settimana, invece è arrivato un 1-2 francamente immeritato, ma che ci sta tutto, e che evidenzia, se ce ne fosse ancora bisogno, la scarsa attitudine dei Sixers a chiudere le partite e ad avere fiducia in sé stessi.
Intanto la corsa play off nella Eastern Conference si sta facendo serrata (parole grosse), e Philadelphia è terza nella Atlantic (complimenti, la peggior division degli ultimi vent' anni) dietro New Jersey e Boston, sentendo il fiato sul collo dei Knicks, addirittura lanciati verso i play off.
I Sixers attualmente occupano l' ottavo ed ultimo posto disponibile per accedere alla post season, risultato francamente deludente e assolutamente non certo, vista la discontinuità tendente al peggioramento dei 76'ers degli ultimi tempi.
La settimana è stata tutto sommato deludente, cominciata bene e finita male, non senza rimpianti. Corsari abbastanza facili a Orlando, un 87 a 82 sui Magic molto più netto di quanto dica il risultato, con Allen Iverson autore di 26 punti e con Glenn Robinson autore di 19 punti, insieme alla doppia doppia di Kenny Thomas (13 punti e 16 rimbalzi) e ai 13 e 15 rispettivamente di Eric Snow e di Samuel Dalembert, quest' ultimo vera e propria rivelazione di questa parte di stagione.
Si rimane al sud ma si varca il Mississippi, e si va nell' hot Texas ad affrontare i Dallas Mavericks. Sinceramente se qualcuno mi avesse detto che McKie avrebbe avuto sul 115 pari alla fine del primo supplementare il tiro per la vittoria (peraltro un beffardo in & out) non ci avrei mai creduto. Va bene che i Mavericks non difendono, ma all' American Airlines Center i texani sono veramente difficili da battere, soprattutto a punteggi alti. Invece i Sixers sono riusciti ad arrivare fino al 120 pari nel secondo supplementare, soccombendo poi per 122- a 125.
Le cifre sono da grande squadra, Big Dog 34 punti e una prestazione esaltante, Allen Iverson 31, 8 rimbalzi e 7 assists, Samuel Dalembert stellare con 24 punti e 16 rimbalzi, Kyle Korver 17 punti con 5 su 9 da tre punti, peccato che i Mavericks alla fine ne hanno fatti tre in più. Grande prova di Michael Finley con 32 punti, di Nowitzki con 25 punti e di Jamison, fondamentale negli overtimes, con 23 punti.
Si ritorna in Pennsylvania, dove arrivano al Wachovia Center i Memphis Grizzlies, reduci da 5 vittorie nelle ultime sei gare. Partita in equilibrio, statistiche in equilibrio, nessuna squadra mai decisamente padrona della gara. Sono proprio questi i casi in cui i Sixers fanno valere la loro poca cattiveria e la loro ancora latente fragilità psicologica.
Sconfitta 87 a 91, con Philadelphia in vantaggio 84 a 78 a 5 minuti e 44 secondi dalla fine della partita, capace solo di realizzare tre punti in dodici possessi e consegnando nelle quasi incredule mani della compagine guidata da Hubie Brown la doppia vù. Le statistiche di squadra e quelle individuali sono oneste, Allen Iverson 34 punti (anche se un po' pesa l' 8 su 13 ai liberi, chiaro segnale di poca tranquillità di The Answer), Glenn Robinson 20 punti e Samuel Dalembert 13 punti, mentre per i Grizzlies nessuna statistica altisonante, se non i 33 punti realizzati nel primo quarto.
Come siamo messi? Non bene. I Sixers sono all' ottavo posto nella Eastern, con dietro i Knicks di Stephon in rimonta. La cosa che più lascia perplessi sono i vuoti mentali sempre più frequenti, sprazzi di partite dominate e sprazzi di irritante pallacanestro, senza capo nè coda. Caso Iverson? Non sembra ancora il momento, nelle ultime gare si è un po' ripreso, senza andare ad intaccare le percentuali e i punti del Cagnaccio, e questa è la cosa più importante.
Può darsi che sia imminente un "Caso Ayers"? Talvolta il coach appare perso, al limite della rassegnazione. Fino a questo momento si può dire che non ha una grande personalità magnetica e carismatica, e questo non è né un bene né un male, ma quando sembra ci sia bisogno di sana cattiveria agonistica e di cinici morsi alla giugulare, i Sixers sembrano non infierire, non vorrei che sia colpa di chi gestisce i giocatori in panchina.