Rivedremo mai Dennis Rodman in NBA?
Non si può dire che non sia stato di parola, almeno per una volta. Dennis Rodman aveva detto che sarebbe tornato solo per giocare in una squadra della California con il mare ed un buon clima.
Alla fine ha firmato per i Long Beach Jam, della American Basketball Association, alla non ragguardevole somma di 850 dollari alla settimana. Proprio in questi giorni ha sostenuto il suo primo allenamento e, stando alle sue parole, dovrebbe fare il suo esordio il prossimo venerdì.
Dove ci eravamo lasciati con lui?
Evaporato in una nuvola di sakè dalla sua ultima destinazione Nba, tre anni fa a Dallas, l'ex Chicago Bulls, ha passato questo lungo periodo frequentando le pagine della cronaca spicciola, più di quella sportiva. L'ultima occasione, il suo rilascio dalla prigione di Newport Beach, nella quale ha soggiornato per una notte, dopo esser stato fermato, ubriaco, alla guida del suo panfilo. O meglio: sdraiato per terra, dopo averlo in qualche modo attraccato.
Nell'occasione dichiarò che si sarebbe sottoposto ad un programma per sconfiggere la sua dipendenza dall'alcool. Nel frattempo, gli agenti della polizia della contea, sono intervenuti più volte, nella sua villa per calmare i bollenti spiriti degli invitati alle sue feste. Per la cronaca, dai registri della polizia, si desume che gli interventi sono stati più di 70 in 2 anni e mezzo.
Il giocatore quindi ricompare nella ABA. Lega particolare, situata in località amene come Las Vegas e Juarez. Squadre dal dubbio fascino come i Fresno Heat Wave, i Tijuana Diablos.
Il gruppo, bontà sua, è in testa al campionato con 12 vinte e 4 perse. L'allenatore è Earl Curenton. I tifosi dell'Olimpia Milano sono autorizzati a fare una smorfia.
"Non mi sono allenato finora - ha detto Rodman dopo il primo allenamento - perché ero in riabilitazione dal mio infortunio al ginocchio [e come, no ? NDR]. Penso di essere al 75% della mia condizione e conto di salire durante la stagione".
Rodman ha 42 anni e, come detto, non gioca da 3.
Dalla gara6 di Salt Lake City che consegnò ai Bulls il sesto titolo e chiuse la seconda carriera di Jordan, Dennis ha giocato due mesi ai Lakers, più preoccupato dalle vicende del suo matrimonio con Carmen Electra.
"Fin dal primo allenamento - ha detto Cureton - ha mostrato le giuste posizioni ai compagni. Non sono in cerca di un giocatore che mi dia contributo subito. Non voglio forzarlo. D'altronde è venuto per una cifra bassa per cui è molto motivato da altro".
Chiaro che la sapienza cestistica, probabilmente latente, non si è dissolta. Lo stesso Jerry West, dopo i primi allenamenti in gialloviola, si dichiarò stupito dalla sua sapienza nel posizionare il corpo.
Il giocatore ha parlato anche della sua condizione: "Al momento - ha detto - sono sobrio da tre mesi. Ad un certo punto mi sono reso conto che ero uscito dal controllo. Quindi sto cercando di cambiare per dare un esempio positivo ai miei quattro meravigliosi bambini".
Il presidente della lega, Steve Chase, si è detto entusiasta della notizia.
Rodman è stato il miglior rimbalzista della lega per sette anni consecutivi. Ha vinto cinque titoli, due con i Detroit Pistons e tre alla corte di Phil Jackson a Chicago. Dietro le stranezze, i capelli colorati, i vestiti da sposa ed i boa, c'è sempre stato un giocatore fantastico, favoloso difensore di post basso, in grado di annullare Karl Malone nelle fasi decisive delle finali, ed un passatore sottovalutato. Il suo atteggiamento fuori dal campo gli ha conferito grande popolarità e quell'area di romanticismo che ha appassionato tutti i tifosi.
Due episodi per raccontare il giocatore.
Finali del '98. Nella pausa tra gara3 e gara4 Rodman ritenne opportuno andare a Detroit per fare a sediate durante una riunione di Wrestling. Il giorno dopo giocò, marcò Malone e determinò la vittoria dei Bulls 86-82 soffiando un rimbalzo offensivo al postino senza avere posizione e subendo il fallo. Mise i liberi decisivi senza che i tiri nemmeno toccassero la retina.
L'anno successivo, durante la sua breve apparizione in California, si giocò un nervosissimo Los Angeles-New York. Rodman accese l'autobus, portò a scuola Kurt Thomas, esasperandolo con le provocazioni. Thomas fu espulso perché tentò di prendere a pugni il verme. Quest'ultimo tirò i liberi dell'espulsione, ridacchiando davanti alla panchina attonita dei Knicks. E dimostrando di essere di un'altra classe, nell'entrarti in testa, rispetto a chiunque altro.
Non c'è nulla di più triste di un ex giocatore che non riesce ad accettare che il suo tempo si sia concluso. Ma se questa nuova avventura potrà tenere il giocatore fuori dai guai, ben vengano i Long Beach Jam.