Steve Francis, Dottor Jeckyl o Mr Hyde?
Houston @ Seattle 86-87
Philadelphia @ Houston 72-80
Utah @ Houston 63-84
Golden State @ Houston 65-83
Houston @ Detroit 66-85
Houston @ New York 111-79
Conclusi i bagordi di fine anno, eccomi di nuovo qui per raccontare gioie e dolori nella vita di Yao e soci, appena reduci da una roboante vittoria nella casa che fu di quel Jeff Van Gundy il quale, non c'è quasi bisogno di dirlo, avrà goduto non poco nel rifilare alla sua ex squadra un umiliante 111-79.
"Non puoi giocare o allenare qui e non provare qualcosa di straordinario. Non esiste un altro posto come questo per chi ama la pallacanestro. Ero nervoso certo per il fatto di tornare e la vittoria è stata importantissima" - ecco riassunto il Van Gundy pensiero al termine della partita.
Ma è tutto oro quel che luccica? Senza dubbio la squadra nelle ultime gare si è ben comportata e, a parte lo scivolone con i Pistons, si è garantita un minimo di continuità per quanto concerne i risultati, anche se la sconfitta con Detroit, una debacle pesante da digerire, ha messo nuovamente in mostra i limiti del gruppo.
Dopo aver segnato solamente 66 punti al cospetto di Big Ben, i Rockets sono stati capaci di rifilare 111 schiaffi ai Knicks, così come, nel periodo natalizio, prima di uscire vittoriosi dallo Staples Center erano tornati da Indianapolis con solo 71 marcature all'attivo. Houston è fatta cosi, capace di passare dagli inferi cestistici al paradiso dei campioni in un batter di ciglio, senza spiegazione alcuna.
Apriamo ora una finestra sul mercato dei texani. Mercoledì scorso sono iniziati quelli che in gergo si definiscono "preliminary talks" tra il General Manager Carrol Dowson e l'agente di Charlie Ward Craig McKenzie. Altre 12 squadre sono interessate al giocatore e lo stesso McKenzie ha nominato, tra gli altri, gli Spurs, i Lakers e i Nets. Houston potrebbe offrire al giocatore 1,5 milioni di dollari anche se la spesa farebbe scattare la luxury tax. Le ore cruciali sono queste e tra breve si saprà che cosa ha deciso per il proprio futuro il playmaker.
Occupiamoci adesso del momento delicato che sta passando Steve Francis, il quale, da qualche tempo a questa parte, viene sempre più spesso fermato, durante le sue apparizioni pubbliche in città , da persone che cercano di incoraggiarlo, invitandolo a non dare retta alle critiche.
"Quando, per fare un esempio, sono fuori a mangiare, la gente viene da me e comincia a dirmi 'Dai Steve, non ascoltare quello che ti dicono o cose simili. I miei amici non mi dicono nulla ma tizi che neanche conosco si preoccupano per me!".
Il numero 3 ha ammesso di non ascoltare più i programmi radiofonici sui Rockets e di non leggere più i giornali da molto tempo, esattamente da quando il suo ex allenatore, Rudy Tomjanovich gli aveva suggerito di farlo per salvaguardare la sua salute mentale (sono senza parole)!
"Voglio essere rispettato sempre, non soltanto quando vinciamo. Se perdiamo la colpa è sempre mia, mai di qualcun altro. Sono il giocatore più pagato della squadra, ma non mi comporto come tale. Nello sport, e nel basket in particolare, i giocatori di questo tipo sono i più osannati dopo una vittoria e i più criticati dopo una sconfitta ( e ci mancherebbe altro, aggiungo io)".
Certo, dopo la firma del nuovo contratto, della durata di 6 anni per 85 milioni di dollaroni, il peso delle responsabilità e aumentato in maniera esponenziale, caro Steve e, se non ricordo male, lo diceva anche l'Uomo Ragno: da grandi poteri derivano grandi responsabilità !
Bisogna però essere obiettivi e dire che Francis, soprattutto in questo periodo, viene criticato in ogni caso, anche se a giocare male è stato, faccio un esempio, Yao Ming. Le percentuali al tiro sono le peggiori da quando è arrivato in Texas anche se secondo Van Gundy il motivo è da ricercarsi nei tiri allo scadere di tempo o per vincere la gara che in questa stagione il play si è preso.
Il dilemma circa la sua posizione in campo (deve giocare da point guard o da shooting guard?) secondo il coach è fuorviante relativamente alle qualità del giocatore, indipendentemente dal ruolo che il 3 dei Razzi ricopre sul parquet.
In chiusura, due parole sulla Grande Muraglia, alle prese con problemi di falli (quarto periodo in panca contro i Jazz per via dei cinque già sul groppone e solo 23 minuti in campo contro i Warriors per lo stesso problema).
"Devo lavorare maggiormente sulla difesa senza aspettare l'ultimo momento per cercare di bloccare un tiro. Devo cercare di contenere l'avversario fin dall'inizio", l'analisi, come sempre densa di saggezza orientale, da parte del gigante buono.
Stay tuned!