Kings in testa alla NBA senza Webber: grande Adelman!
Cosa sarebbe la regular season Nba senza i giornali: probabilmente un lungo susseguirsi di incontri, con poco sale e qualche puntina di pepe. Qualche settimana fa, alla voce Sacramento Kings, il settimanale ranking del Los Angeles Times recitava: "Sono secondi nella lega, ma con questi Lakers la seconda squadra arriva quarta."
Rapido cambio di scena: due giorni fa Ailene Voisin, columnist per il Sacramento Bee, quotidiano del nord della California, cominciava il suo pezzo con: "Guardate un po' chi ha il miglior record della lega."
Questa è la notizia: i Kings, nonostante l'ultima sconfitta di Seattle, hanno il miglior record nella Nba, con 24-9. Complice la prima parte della stagione poco alcoolica e gli infortuni in front line nei Lakers. Però pur sempre il miglior record. E senza Chris Webber. Da non dimenticare. Le due squadre hanno reagito in maniera diametralmente opposta alla perdita, molto prolungata nel caso di Sacramento, del big man di punta.
In settimana i Kings hanno disputato quattro gare, con 3 vittorie: Seattle e Atlanta in casa, Clippers fuori, le vittime. A Seattle è venuta l'unica sconfitta, come detto, 104-93, contro una squadra molto in forma e nella seconda serata del primo back to back in programma a gennaio.
Solita situazione: squadra con una quantità d'attacco debordante, 111 punti di media a partita, che però non ha ancora dimostrato di aver girato quelle viti in difesa e nella concentrazione per le partite. La squadra sta cominciando a curare gli aspetti difensivi anche in allenamento.
In particolare in una sessione, tenuta a ridosso della trasferta di Los Angeles. "Dobbiamo cominciare a pensare in termini di squadra - ha detto coach Adelman - anche in difesa. Così come condividiamo la palla in attacco, i giocatori devono aiutarsi nella nostra metà campo."
E' evidente che il concetto di difesa di squadra è particolarmente importante in un gruppo in cui almeno tre giocatori del quintetto base, non son esattamente degli stopper. Adelman ha chiesto però anche una maggiore concentrazione. Lo ha fatto al termine della partita contro Atlanta, nella quale i Kings sono andati in altalena nell'applicazione mentale.
"E' evidente - ha detto - che abbiamo vinto questa partita con il nostro attacco. Altrettanto dobbiamo impegnarci sotto il nostro canestro, anche nel quarto periodo, seppur la gara sia apparentemente chiusa". Ha fatto eco Peja Stojakovic: "Abbiamo avuto alcuni cali, nel secondo e nel quarto conclusivo. Dobbiamo cercare di evitare che queste situazioni si ripetano".
Rimane comunque abbastanza particolare la condizione della squadra. Privi di Webber, che ufficialmente si sta allenando con la squadra, ma in realtà evita accuratamente ogni esercizio che implica il contatto fisico e furoreggia nelle gare di tiro da tre contro gli esterni, i Kings hanno il miglior record della lega. Tanto che qualcuno si è persino chiesto se la squadra non sia migliore senza l'ex Michigan.
I ricorsi storici non mancano. L'ala grande, all'inizio di due stagioni fa, mancò per le prime 20 partite. Fu sostituito in quintetto da Scot Pollard. Record: 15-5. Percentuale del tutto simile a quella di quest'anno. Ed effettivamente la cosa rimane curiosa.
Difficile immaginare gli Spurs primi senza Duncan. Ancor meno Minnesota senza Garnett. Stiamo vedendo i Lakers senza O'Neal (e Malone). Non parliamo poi di New Jersey senza Kidd e Philadelphia senza Iverson.
Adelman sull'argomento ha opinioni diverse: "E' una stupidaggine - senza mezzi termini - pensare che siamo meglio senza Webber, o anche solo che possiamo contendere per il titolo. Con Chris abbiamo ben altra pericolosità . Il paragone non si pone."
Le argomentazioni del coach ex Portland partono da quanto successo nell'ultima serie di playoffs con Dallas. La serie è radicalmente cambiata dopo l'infortunio del giocatore. Webber, checchè ne dicano i suoi critici, ha di molto completato il suo gioco, da quando è diventato stabilmente pericoloso dal gomito.
La cosiddetta posizione di tripla minaccia: da lì è un ottimo passatore, può avvicinarsi a canestro in palleggio e tirare con buona efficacia. Senza di lui la squadra diventa sostanzialmente un "jump-shootin' team". Divac, rispetto alla fase migliore della carriera, ha perso molto dal post basso e Stojakovic, rimane pur sempre un tiratore dalla media e lunga distanza. Specie nei playoffs dove tradizionalmente soffre l'incremento dell'intensità e della fisicità del gioco.
Due sono le ragioni della capacità di Sacramento di sopperire alle assenze: la prima è un roster molto profondo caratterizzato da giocatori che si equivalgono e condividono palla, minuti e resposabilità .
Bobby Jackson è cresciuto e diventato un potenziale titolare in molte squadre. Brad Miller, il sostituto di Webber, è un titolare in qualsiasi squadra della Eastern Conference e in molte della Western.
Il sostituto di Duncan, per parlare di un altro roster molto profondo, quello degli Spurs, è un giocatore storicamente sempre partito dalla panchina, Malik Rose. Non è nemmeno il caso di nominare i sostituti di O'Neal e Garnett.
La seconda ragione è un sistema di gioco estremamente flessibile, interpretato con intelligenza da giocatori intelligenti che ne risultano valorizzati. Un dato su tutti: nella vittoria contro Seattle la squadra ha fornito complessivamente 37 assist, massimo stagionale. Nella casalinga contro Atlanta 33 assist, sui 41 canestri dal campo della squadra. Segno evidente di un'esecuzione puntuale. E di un attacco che se non viene sporcato con la fisicità e l'intensità difensiva difficilmente si può fermare.
Questi discorsi andranno verificati nel proseguio della stagione. Nel giro di due settimane, la squadra incontrerà tutte le principali potenze della Western Conference e ne sapremo qualcosa di più. Per cominciare, i Los Angeles Lakers saranno ospiti della Arco Arena il prossimo venerdì.
Nella speranza che i Lakers, nel frattempo, sian tornati i Lakers, ed il test sia significativo.