Welsch non fa mai mancare il suo contributo, anche se è infortunato: questo piace ai tifosi Celtics
Causa problemi tecnici al collegamento internet ho potuto postare il presente report solo oggi. Mi scuso con i tifosi Celtics ed i lettori tutti.
Boston Celtics @ Los Angeles Lakers 82-105
Boston Celtics @ Golden State Warriors 100-91
New Orleans Hornets @ Boston Celtics 96-94
Indiana Pacers @ Boston Celtics 103-90
Terminata in modo soddisfacente la seconda trasferta ad ovest, in cui i Celtics hanno ottenuto due vittorie ed una sola sconfitta, tornano a casa ed incappano in due sconfitte più negative di quello che ci si possa aspettare a prima vista. Indubbiamente gli avversari non erano facili, ma se i Celtics vogliono avere voce in capitolo ad est, almeno una vittoria doveva essere registrata. Così non è stato.
La cosa che continua a risaltare è l'ormai cronica difficoltà sotto le plance: questa settimana solo in un caso, contro New Orleans, in questo fondamentale i Celtics sono risultati vittoriosi, ma solo di due lunghezze. In tutti gli altri casi i giocatori di coach Jim O'Brien ne sono stati inferiori, e non di poco: 10 contro i Warriors, 13 contro i Pacers e ben 20 contro i Lakers. È ovvio che non si può pretendere di poter vincere le partite con queste mancanze, dato che i Celtics sono 24esimi per rimbalzi totali e ben 27esimi in quelli offensivi.
Aggiungiamoci che la regola dei 22 assist dettata da O'Brien stesso sta purtroppo dettando legge. Solo in un caso questa settimana si è superata questa soglia, proprio in occasione della vittoria alla Bay Area, in tutti gli altri casi sono stati inferiori e puntualmente è arrivata la sconfitta.
I problemi sono sempre gli stessi ed il cambiamento di roster non ha migliorato la situazione, per il momento. Sotto questo punto di vista però O'Brien non è intransigente, infatti si lamenta che nel mese di dicembre ha potuto svolgere solo 8 allenamenti ed i due ultimi principali arrivi, Chris Mihm e Ricky Davis, stanno ancora imparando gli schemi offensivi.
"Non so come usarli" dice O'Brien di Mihm e Davis "sono nuovi per me e sebbene so come utilizzare Pierce, Welsch e James, non ho avuto realmente la possibilità di mettere Ricky a suo agio in attacco e determinare esattamente le capacità di Chris".
O'Brien sa che Davis "è un ottimo marcatore che cerca di rivalutare il nostro attacco ed i lati positivi e negativi degli avversari". Di Mihm invece è eccitato della sua velocità e mobilità e come potrebbe utilizzarlo bene con Blount. Il problema è che il tempo per provare e testare le possibili soluzioni non c'è stato, quindi purtroppo questa mancanza si trascinerà fino a fine stagione. Se consideriamo che solo Pierce, Blount e McCarty erano nel roster attivo l'anno scorso, si capisce bene che le difficoltà non sono di poco conto. Ci vuole pazienza.
Ovviamente la pazienza deve fare i conti con gli infortuni, infatti la cronaca infermieristica non si è fermata neanche questa settimana: iniziamo con Jiri Welsch, che ha subito un colpo alle ginocchia in uno scontro con Reggie Miller. "Sto bene, non mi sento troppo male" tranquillizza Jiri.
Proseguiamo con la contusione alla spalla destra di Jumaine Jones durante un allemanento con Vin Baker. "Siamo contenti, non è andata fuori sede, ma non può mettere il braccio sopra la sua spalla" commenta O'Brien e continuiamo con la leggera slogatura dell'anca sinistra di Mike James.
Ci sarebbe anche da annotare la tendinite al ginocchio destro di Kendrick Perkins, ma è chiaro che la mossa è stata studiata per far posto in roster a Brandon Hunter, se non altro toccherà a quest'ultimo scaldare la panchina del campo e non le poltroncine del Fleet Center.
Le prestazioni individuali riflettono i risultati non esaltanti. Paul Pierce in particolare dopo il ritorno a casa non ha giocato al suo meglio, infatti il 4 su 16 contro New Orleans e le due partite inferiori a 20 punti fanno capire che Pierce non è in forma in questo momento, ma ci fa anche notare come i Celtics sono ancora troppo Pierce-dipendenti. "È il mio sesto anno nella lega e so che queste gare devo metterle dietro di me velocemente. So che non è stata la mia migliore prestazione ma devo capire gli errori e girare pagina per la partita successiva" commenta Double-P.
Mentre Mark Blount ha fatto 3 ottime prestazioni sul campo, 6 su 6, 7 su 8 e 4 su 4, e solo per il fatto che non ha tirato molto quest'anno gli viene al momento negata la soddisfazione di risultare in classifica della lega, Jones appare frustrato dal fatto che non gioca quanto e come sperava. O'Brien vuole utilizzarlo soprattutto in caso d'avversari che dispongano d'ali piccole molto fisiche, come Corliss Williamson e Ron Artest, ma spesso le ali non sono così fisiche, quindi il coach gli preferisce Welsch.
Mihm giocherà poco, ma i pochi minuti in campo sono ben ripagati perché gioca bene, tira con ottime percentuali e nei rimbalzi è sempre tra ai primi. "La mia occasione sta per arrivare, sono concentrato e sto lavorando duro. No mi preoccupo del fatto che ricevo poco la palla, sto giocando bene ed attendo il mio turno".
Lo scorso 31 dicembre è il primo anniversario del passaggio di consegne da Paul Gaston alla nuova dirigenza. Un bilancio sarebbe sbagliato, visto che i Celtics sono ancora un "work in progress", quindi per il momento questa ricorrenza è da prendere solo come curiosità .
La seconda settimana del 2004 ci riserverà 4 gare:
sabato a Chicago
lunedì in casa contro Detroit
mercoledì in casa contro Orlando
venerdì in casa contro Cleveland
Tranne Detroit sono tutti incontri facili "sulla carta", quindi per i Celtics è in arrivo una buona occasione per portare una boccata d'ossigeno alla classifica, la quale non vuole vedere Boston sopra il 50% di vittorie. La facilità delle partite però non deve indurre a pensare che il risultato positivo sia già acquisito.
La classifica vede ancora i Celtics nella parte bassa dei play-off e se verrà colta l'occasione di fare bene questa settimana si potrà tornare sopra il 50%, in caso contrario si rischia d'avvicinarsi pericolosamente alla parte bassa della Conference. I Celtics non stanno sfruttando come si deve il periodo negativo di Phila vista la mancanza del suo miglior giocatore qual è Iverson, ma i problemi sono già stati detti e non sono insormontabili, inoltre bisogna riconoscere che ci sono franchigie che stanno messe peggio.