Eric Milton, si attende da lui un netto miglioramento nel 2006
È solito in queste previsioni prestagionali vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Nel caso dei Cincinnati Reds bisogna guardare davvero con tanto ottimismo per vedere quantomeno un po' di liquido bevibile in quel bicchiere.
Come sempre le previsioni sono anche fatte per essere smentite, ma la combinazione di un lineup alquanto disomogeneo e, soprattutto, di un parco lanciatori inadeguato, fanno dei Reds una delle candidate al sesto posto della divisione.
Concedendo più punti di tutti nella National League, eccetto Colorado, (e sono state una delle 6 squadre a subire oltre 850 runs) i Reds hanno ripetuto l”impresa” per la quarta volta negli ultimi 5 anni, non un bel vanto. E la causa non è solo nel bellissimo Great American Ballpark.
Pitching & Difesa
Purtroppo i Reds non hanno saputo, voluto, potuto risolvere il loro problema principale, ovvero la rotazione. Lo scambio che ha spedito Sean Casey a Pittsburgh per il partente Dave Williams, un discreto mancino, non modificherà sostanzialmente quel 5.15 ERA di squadra che ha garantito l'ultimo posto nella NL.
Se ne è andato anche Ramon Ortiz e la rotazione ora appare così: Aaron Harang (11 vittorie nel 2005), Brandon Claussen (10 vittorie), Eric Milton (6.47 ERA con 40 HR concessi è andato a ritoccare record negativi di squadra vecchi di 30 anni), Paul Wilson (alcuni osservatori lo vedono anche come numero uno nella rotazione, altri non lo infilano neppure nei 5), il citato Williams e forse Luke Hudson (decisamente migliore come rilievo).
La situazione è disperata. Nel bullpen qualche aiutino dal front office è arrivato con le acquisizioni di Chris Hammond (40enne) e Rick White. David Weathers è buono, ma non può certo salvare le partite in cui i Reds sono sotto di 5 runs entrando nell'ottavo o nel nono inning. Speranze per il giovane Ryan Wagner e rendimento costante sono attesi dal mancino Kent Mercker.
Mentre per Matt Belisle, che ha coperto diversi buchi (5 start, 1 salvezza come closer e 55 rilievi nel 2005), un po' di chairezza aiuterebbe la sua carriera. Un prospetto che ha dominato il AAA lo scorso anno sarà l'osservato speciale: Mike Burns.
Lineup
Se i Reds finissero meglio che sesti nella corsa divisionale siamo certi che il merito sarebbe tutto dell'attacco: infatti le cose sono più rosee per quanto riguarda il settore battitori.
A cominciare dal catcher Jason LaRue, che ha avuto la migliore stagione offensiva della carriera (.311 con corridori in posizione punto. Buono anche dietro al piatto, solido, ma non può far nulla se i suoi lanciatori lanciano polpette. Adam Dunn coprirà probabilmente il sacchetto di prima (dopo la partenza di Casey), anche se può tranquillamente giocare da esterno se necessario, e potrebbe raggiungere per il terzo anno consecutivo il tetto dei 40 HR.
Il free agent Tony Womack (al sedicesimo anno nelle Majors) contenderà al versatile Ryan Freel il posto di seconda base, anche se entrambi potrebbero finire all'esterno. In terza base un battitore aggressivo, il giovane prospetto Edwin Encarnacion, titolare già nel 2005 dopo la trade di Joe Randa. Grandi speranze per lui, anche se difensivamente non è il meglio. Con 23 HR e 85 RBI Felipe Lopez è stato forse l'interbase più forte in attacco di tutta la NL, buono in difesa. Austin Kearns in campo destro e Ken Griffey in esterno centro non si discutono.
Il primo per un calo di forma ed il secondo per un infortunio a fine stagione non hanno avuto un perfetto 2005, ma le premesse per il 2006 sono davvero entusiasmanti. Passare attraverso quei due è un pericolo per ogni lanciatore. In campo sinistro Wily Mo Pena: un HR da record che è andato a finire a 498 piedi dal piatto indica che il ragazzo ha potenza da vendere (.254 19 HR e 51 RBI in 99 partite nel 2005, dopo i 26 HR in 101 gare del 2004). Tra lui e Dunn c'è da mettersi al riparo fino ad oltre 500 piedi.
Se fosse sempre concentrato ed adattabile al piatto come in quei momenti lì. Jacob Cruz, invitato allo Spring Training, l'anno scorso ha guidato le classifiche dei pinch-hitters delle Majors con 20 valide. Un nome giovane da segnarsi è quello di Chris Denorfia, il Giocatore dell'Anno per i Reds nelle Leghe Minori per il 2005: .317 con 20 HR e 87 RBI tra Chattanooga (AA) e Louisville (AAA).
Richiamato a Cincinnati in settembre ha battuto .263 in 18 gare.
Giocatore chiave
L'intera rotazione sarà decisamente la chiave della stagione dei Reds. Riuscirà Eric Milton a ritornare alla forma che lo aveva portato a 14 vittorie con Philadelphia nel 2004? Sapranno Harang e Claussen realizzare finalmente tutto il potenziale che li faceva dei super prospetti solo pochi anni fa?
Se le risposte a queste domande saranno positive allora Cincinnati potrebbe davvero contendere per il titolo divisionale, altrimenti sarà un'altra lunga, calda, lenta e soffocante estate sulle rive del fiume Ohio.
Partenze
Sean Casey (1B, PIT), Luis Lopez (INF, BAL), Ramon Ortiz (RHP, WAS), D'Angelo Jimenez (2B, TEX), Joe Randa (3B, PIT).
Arrivi
Grant Balfour (RHP, MIN), Mike Burns Jr (RHP, HOU), Mike Gosling (LHP, ARI), Chris Hammond (RHP, SD), Scott Hatteberg (1B, OAK), Frank Menechino (INF, TOR), Rick White (RHP, PIT), Dave Williams (LHP, PIT), Tony Womack (2B, NYY).
Giudizio finale
Un attacco da far paura (agli altri) ed una rotazione da far spavento (ai tifosi dei Reds). Non è un gioco di parole, ma un dato di fatto. La carenza sul monte è davvero un peccato perché la metà buona della squadra potrebbe rinverdire i fasti della Big Red Machine di Andersoniana memoria.
L'aspetto positivo è che, a parte Griffey, il resto dell'attacco è giovane e talentuoso e in un paio d'anni si spera che il front office si dedichi davvero alla costruzione di una rotazione solida per ottenere risultati degni di un grande storica franchigia come quella dei Cincinnati Reds.