Ricky Davis festeggia il suo canestro decisivo contro i Phoenix Suns
Philadelphia '76ers @ Boston Celtics 84-87
Boston Celtics @ Atlanta Hawks 88-93
Boston Celtics @ Phoenix Suns 104-102
Come auspicato nello scorso report, il bilancio positivo è arrivato e questo conferma come i Celtics abbiano trovato la classica "quadratura del cerchio".
Lo so, è impegnativo fare affermazioni di questo tipo, ma la sensazione in questo momento è che le cose inizino ad andare per il verso giusto.
Nella speranza che Boston non ci deluda già nell'impegnativa prossima ottava, dove più sotto in quest'articolo troverete il solito commento, è sintomatico il fatto che le ultime tre partite abbiano visto vincenti i ragazzi di coach Jim O'Brien contro le due squadre più forti tra quelle incontrate la scorsa ottava e perdenti contro gli Hawks, attualmente considerati la peggiore squadra NBA.
Se quest'indicazione può essere considerata un contro-senso con l'affermazione iniziale, basti solo pensare cosa sarebbe stato l'incontrario: perdere contro le migliori e vincere contro la peggiore. Ovviamente il primo commento sarebbe quello che Boston riesce a vincere solo con le squadre scarse; il risultato dell'ultima ottava invece dice che l'unica sconfitta è stata probabilmente una giornata storta dove tutto andava per il verso sbagliato.
In effetti è andata proprio così: raramente i Celtics quest'anno sono andati sotto il 40% dal campo, cosa che è successa contro gli Hawks. Risulta evidente che tra 82 partite di stagione regolare può capitare una giornata dove nulla va per il verso giusto, quindi conforta il fatto che contro squadre un po' più forti la vittoria non è sfuggita.
Che poi Phila e Phoenix non siano i migliori tavoli di verifica questo non è in dubbio, poiché le assenze di Iverson e di Stoudemire non sono facilmente rimpiazzabili, ma bisogna ricordare che alla fine conta solo la vittoria, ed in tutte e due gli incontri si è andato punto-a-punto ed in entrambe le serate il risultato positivo non è sfuggito.
Se invece guardiamo i confronti contro le squadre dell'ovest, non possiamo non stupirci come i Celtics abbiano un record di 7 vinte e 4 perse, con la non indifferente precisazione che in tutti e quattro gli incontri fuori dalle mura amiche le squadre dell'ovest si sono trovate sempre perdenti. Forse questa particolare striscia vincente sarà interrotta la settimana prossima, ma in questo momento non può non lasciare indifferenti.
Tra le tre partite, quella che può risultare più interessante da commentare è sicuramente quella contro Phoenix. In quest'incontro Paul Pierce ha fatto il suo solito show nella parte più importante, con 19 dei suoi 27 punti nel secondo tempo, ma soprattutto Ricky Davis inizia a dare il suo contributo sia dal punto di vista realizzativo (14 punti con un ottimo 6 su 9), sia nei momenti più importanti, quando Ricky ha segnato il canestro della vittoria a 2,8 secondi dal termine dell'incontro.
Nella serata in esame i Celtics hanno recuperato un disavanzo di 17 punti, vendicando la sconfitta qualche settimana fa proprio contro i Suns dove la squadra dell'Arizona ha recuperato uno svantaggio di ben 29 punti andando a vincere al Fleet Center.
Altro appunto non trascurabile è una novità nello starting five: Walter McCarty in quintetto nel ruolo di centro. La cosa è facilmente spiegabile se si pensa che Phoenix non ha nessun big-man, quindi un giocatore che sia dinamico quanto basta per mettere in difficoltà il lento centro dei Suns e sufficientemente alto da non sfigurare in questo ruolo quale è McCarty, la spiegazione viene da sé. Sarà curioso verificare se questo sperimento verrà confermato, ma dubito che contro i Lakers lo rivedremo in atto.
Intanto McCarty si gode questo momento favorevole, dato dalla partenza di Battie e di Williams e la lenta integrazione dei nuovi arrivi, e so di ripetermi, ma McCarty è il giocatore ideale da utilizzare in caso di bisogno, poiché non delude mai.
Se parliamo di giocatori che devono approfittare dei pochi minuti a disposizione non possiamo non mettere in ballo Marcus Banks, il quale non si è fatto pregare e si è fatto notare proprio contro Phoenix. O'Brien ha avuto modo di dire che "Marcus segna bene, ma ho bisogno che sia uno dei migliori difensori, penso che potrà diventarlo", e se migliorerà sotto questo punto di vista anche i minuti che lo vedranno in campo saranno maggiori.
Pause sparse si sono dati James, Welsch e Baker, ma non si notano ancora segnali preoccupanti di cedimento, quindi per il momento sono da considerarsi soltanto delle partite andate a vuoto. Ricordiamo che 82 partite in pochi mesi sono parecchie ed è difficile giocarle tutte al massimo delle proprie possibilità .
O'Brien ha avuto modo di fare qualche riflessione sul roster attuale, e la sua impressione è che siamo ad ottobre, non a dicembre. Ad ottobre perché il roster è così cambiato che per lui è ancora tutto da costruire l'affiatamento ed il feeling sia in campo che fuori. "Durante le gare ogni tanto mi sembra che siamo ancora in pre-season" è l'amaro commento di O'Brien, "la situazione non è ideale". Vedremo se Danny Ainge avrà del lavoro in più per O'Brien (leggi altri scambi) oppure rimarrà tranquillo.
In ogni caso O'Brien ha avuto anche parole d'elogio per i nuovi arrivati "penso che Chris (Mihm) e Ricky (Davis) abbiano giocato una difesa migliore dei ragazzi che sono stati qui da quando sono arrivato". Probabilmente ha esagerato, ma la sua intenzione è chiara: nonostante il dispiacere per le partenze, vuole dare ampia fiducia ai nuovi arrivi.
Ainge ha voluto dire la sua nel rapporto O'Brien-Davis: "penso che O'Brien, con la sua idea di struttura di squadra, con la sua disciplina, sia la miglior cosa che Ricky Davis possa avere nella sua carriera". L'aria di Natale fa miracoli, speriamo che duri anche dopo l'Epifania.
Nulla fa pensare che Ainge ed O'Brien siano ai ferri corti. I due non perdono occasione per dimostrare la loro intesa nonostante la loro differente visione dei giocatori, della squadra e dei possibili futuri della stessa. Hanno anche assicurato che lavoreranno insieme almeno fino alla stagione 2005-2006, e viene citata come conferma la scorsa estensione estiva al contratto di O'Brien per due stagioni oltre la sua scadenza naturale.
Aggiornamento sulle votazioni all'All-Star Game: Paul Pierce è sesto tra le guardie dell'Eastern Conference, quindi è probabile che dovrà essere ripescato dagli allenatori per giocare la partita delle stelle. Ritengo scontato questo ripescaggio.
La prossima settimana sono in programma quattro incontri nonostante il Capodanno:
domenica a Los Angeles sponda Lakers
Lunedì ad Oakland contro Golden State
mercoledì in casa contro New Orleans
venerdì in casa contro Indiana
Mancano altre due partite per terminare la seconda mini-trasferta ad ovest. Gli avversari sono diversi come concezione di gioco, ma ugualmente pericolosi: i Lakers sono più "stagionati" mentre i Warriors sono più giovani. Una vittoria non è impossibile.
Le altre due partite sono da giocare davanti al pubblico amico il quale potrà dare una mano per almeno una vittoria che ritengo relativamente sicura, nonostante la caratura degli avversari, primi e secondi della Eastern Conference.
Quattro partite impegnative, ma un bilancio in pareggio non è fuori dalla portata dei ragazzi in biancoverde. Se così fosse, si manterrebbe il bilancio in perfetto equilibrio al 50%, permettendo ai Celtics di non perdere troppo terreno dai Nets, tornati a condurre l'Atlantic Division.
Arrivederci all'anno prossimo, precisamente fra 7 giorni.