Corey Maggette va a canestro in bello stile.
PROMOSSI
Corey Maggette
Qual'è il giocatore NBA più efficace nell'attaccare il canestro? Ognuno può dare la sua risposta a questa domanda, il pensiero logicamente va ai soliti noti: Iverson, Shaq, la triade Kobe-TMac-PP.
Se vogliamo corroborare le nostre impressioni personali con qualche numero, una statistica particolare corre in nostro soccorso: non quella dei tiri liberi tentati, perchè in fondo se uno guadagna 10 liberi ma ne trasforma 5, alla fine della fiera risulterà meno efficace di chi ne guadagna solo 6 ma li trasforma tutti; guardiamo allora ai soli liberi segnati? no, perchè non bisogna premiare i liberi in se' e per se', ma il fatto che i giocatori preferiscano andare dentro (quindi guadagnandosi parecchi FT) o accontentarsi dei tiri da fuori; prendiamo quindi in considerazione la percentuale di punti segnati ai liberi sul totale dei propri punti, e avremo qualche sorpresa.
A guidare la classifica è proprio Corey Maggette, che è il 12esimo top scorer della lega ma il terzo assoluto per quanto riguarda i viaggi in lunetta, che monetizza con un eccellente 85.6% per un totale di 7.8 liberi segnati a partita: il tutto si riduce alla conclusione che l'esterno dei Clips ricava il 36.8% della propria produzione offensiva dalla linea della carità , il migliore della lega davanti a Kobe.
Facendo qualche confronto possiamo dire che Iverson (che pure è il giocatore che tira più liberi di tutti) in questa voce statistica supera di poco il 26% e deve accontentarsi del nono posto; Shaq, che salvo ognuno dovrebbe essere il prototipo del giocatore che domina grazie proprio al fatto di attaccare brutalmente il canestro, è fuori dalla top ten con il 25% scarso: Garnett, a dimostrazione della sua scarsa attitudine a fare davvero male alle difese avversarie, si deve accontentare di un banalissimo 16%.
Numeri che parlano da soli, e che ci dicono del grande affare che hanno fatto i Clips quest'estate, rifirmando a prezzo d'occasione un giocatore che sta tenendo un rendimento che non è esagerato definire da All-Star: nele ultime 6 partite 24 punti, 6 rimbalzi e 3 assists di media.
Damon Stoudamire
Nelle ultime 4 partite 18 punti, 6 assists e 4 rimbalzi di media, statistiche impreziosite da due clamorose triple nell'arco di 26 secondi che hanno permesso a Portland di battere nientemeno che i Lakers.
Uno dei pochi colpi di coda di una squadra che naviga ormai nella mediocrità più assoluta.
Donyell Marshall
Da quando è arrivato ai Raptors, le sue cifre dicono 21 ppg, 8.8 rpg e 55% da tre. Cifre impressionanti, cifre che hanno contribuito a trasformare il peggior attacco della lega in un reparto su cui fare affidamento per dare uno scrollone alla classifica (e i Raptors, che nella seconda metà di Novembre avevano 8 L consecutive, mettono assieme un bel filotto di 5 vittorie).
Jerry Sloan
E' vero, i Jazz hanno un po' rallentato nella loro marcia trionfale di inizio stagione, anche a causa di un calendario che si è fatto via via più duro (3W e 4L nelle ultime due settimane); ma come si può non apprezzare il lavoro di un allenatore che ha perso il miglior playmaker e la migliore ala grande della storia in un colpo solo, li ha sostituiti con un portoricano e due ali atipiche (tra cui un russo che è uguale ad Ivan Drago, ma con la cresta, che sta giocando da All Star), e riesce comunque a vincere e giocare bene?
Come si può non amare un allenatore che va sotto di 21 allo Staples contro i Lakers (reduci da 8 W consecutive), schiaffa in panchina tutto il quintetto, inizia il quarto periodo con un quintetto Mo Williams/Raja Bell/Pavlovic/Collins/Handlogten, e con questi cinque carneadi in campo recupera il distacco, va in vantaggio a 24 secondi dalla fine e perde solo grazie ad una tripla di Devean George all'ultima azione?
A proposito di quello pettinato da Mohicano che assomiglia ad Ivan Drago: nell'arco di una settimana per ben due volte (contro Rockets prima e Knicks poi) ha messo a referto contemporaneamente almeno 5 punti, rimbalzi, assist, stoppate e palle rubate; è solo il terzo giocatore a farlo negli ultimi dieci anni (gli altri due sono stati Vlade “Saddam mi ha copiato il look” Divac e Jamal “the abused” Tinsley).
Latrell Sprewell
Ottimo e continuo il mese di Dicembre di Spree, che viaggia a 21 punti, 5 rimbalzi e 5 assists di media, ma soprattutto tira col 49% dal campo, attacca il canestro con più convinzione ed evita di strafare.
Anche grazie a questo, i Wolves sono 6-1 in questo mese.
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RIMANDATI
Le “Throwback Jerseys” degli Atlanta Hawks
Forse questa storia delle maglie retro' è un po' scappata di mano… ultimi in ordine di tempo a seguire la mania sono stati gli Hawks, che si sono presentati alla Conseco FieldHouse di Indianapolis con una agghiacciante tenuta color verde-palude, che non ha potuto non attirare i lazzi e cachinni di tifosi, avversari e appassionati vari che hanno potuto ammirare l'obbrobrio.
Insomma, i derelitti Hawks non ne azzeccano una nemmeno nel campo del marketing…
Jamaal Magloire
Il canadese alterna sprazzi di dominanza assoluta a prestazioni sconfortanti: un giorno 11 e 9 contro i Magic, il giorno dopo si trova nuovamente di fronte i Magic ma stavolta dice 20+14 con 9/12 dal campo; un giorno 8+7 in 34 minuti contro i Bulls, due giorni dopo sempre 34 minuti giocati ma 20+11 col 70% dal campo.
Il tutto dopo che nelle prime 10 partite stagionali non aveva mai toccato i 10 rimbalzi presi, mentre nelle 14 seguenti ha superato il fatidico marchio ben 11 volte.
Siamo sempre alla solita storia del giocatore che ha bisogno solo di un pizzico di continuità in più per fare il decisivo salto di qualità …un discorso che si adatta benissimo a descrivere gli Hornets nel loro complesso: giovani, talentuosi, piacevoli da vedere, ma nonostante tutto non danno l'impressione di avere quel qualcosa in più che gli permetta di fare la voce grossa nella Eastern.
Qyntel Woods
In tutto Novembre solo una volta aveva assaggiato il campo per meno di 10 minuti, toccando i 25 contro i Raptors. Nonostante la partenza di Bonzi Wells, che sembrava poter aumentare le sue prospettive di trovare spazio nell'immediato, il suo minutaggio è crollato drammaticamente: nelle cinque partite giocate a Dicembre ha messo assieme solo 37 minuti totali.
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BOCCIATI
Larry Brown
Nelle ultime 4 partite sono arrivate 4 sconfitte in fila per i Pistons, che hanno segnato la bellezza di 79 punti di media, per di più contro avversarie alla loro portata (Houston, Sixers, Cavs e i pessimi Sonics di questo periodo).
Nel frattempo però coach Brown trova il tempo di indignarsi non per come gioca la squadra, ma per il fatto che Milicic non ha assunto un atteggiamento positivo quando è stato chiamato il suo numero per l'ultimo minuto di garbage time contro i Cavs; e quando gli si chiede cosa ha in mente per risollevare le sorti dei Pistons, l'ineffabile Larry risponde “bisogna accorciare la rotazione.”
Prendendo in considerazione le ultime 10 partite, i suoi ragazzi sono 23esimi per differenziale a rimbalzo, ultimi nella percentuale dal campo, penultimi negli assists, terzultimi nei punti segnati
Antoine Walker
La stagione di Toine Walker non può che definirsi eccellente finora, almeno dal punto di vista strettamente tecnico… peccato che il nostro abbia sentito il bisogno inarrestabile di togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi lo ha scambiato, Danny Ainge:
“Ainge voleva liberarsi di me, ha cercato di rovinarmi la carriera: lui voleva mettermi in una situazione in cui io non potessi avere successo: pensava che in una squadra come Dallas, con tutto questo talento, non avrei brillato, avrei messo su numeri ridicoli e sarei stato bollato come un altro mediocre giocatore. E' evidente che i motivi della trade sono solo personali: io sono un All-Star, avrei potuto chiedere una estenzione come Marbury o Iverson, All-Stars come me, giocatori del mio livello. Invece sono stato scambiato, e se guardate a quello che i Celtics hanno ricevuto scambiandomi, probabilmente c'è la maggior differenza di talento della storia. Lui può dire quello che vuole, ma mi ha scambiato solo per una questione personale, è ovvio: quando scambi qualcosa di valore per qualcosa che non ha lo stesso valore, vuol dire che ci sono motivazioni personali, punto e basta.
Non si gestisce così una franchigia, non si trattano così dei professionisti: le altre stelle della lega lo sanno, e hanno visto chiaramente come si è comportato.”
Rasheed Wallace
A proposito di dichiarazioni rivedibili… sarà l'atmosfera natalizia?
“Alla NBA interessa soltanto sfruttare i giovani giocatori: la lega vuole prendere solo negri che siano sempre più stupidi, direttamente dal liceo; e lo vuole perchè 'sti ragazzi arrivano nella lega e non hanno idea di come funzionino le cose, vengono presi e catturati dal sistema: chi comanda guarda agli atleti neri come ad un mucchio di stupidi negri, che devono solo prendere i soldi, stare zitti e fare quello che gli dicono.
Ma io non sono così, io non sono come loro, io so leggere fra le righe. E' per questo che sono il Pericolo Pubblico Numero 1, ma non me ne importa niente: non ho paura dell'NBA, non ho paura degli arbitri.”
Chi vi scrive è un convinto fan di “Raw-Sheed”, e generalmente non condivide l'accanimento mediatico che ne mette sempre e solo in risalto i comportamenti da “modello negativo”.
Però stavolta Sheed pare averla davvero fatta fuori dal vaso: i connotati razzisti di tutta la vicenda sono del tutto fuori luogo, il concetto di “sfruttamento” mal si accorda ad un contratto collettivo che elargisce carrettate di dollari ai giocatori (anche ben oltre i loro meriti), ad una lega che vede estremamente di buon occhio l'inserimento di un limite di età per i giocatori draftabili (limite peraltro mal visto dai giocatori stessi).
Il concetto di sfruttamento mal si accorda con un giocatore che prende 17 milioni di dollari l'anno, il quarto contratto della lega, e in cambio fornisce prestazioni decenti di tanto in tanto, e per il resto soltanto notizie di cronaca extra-sportiva una settimana si e l'altra pure.
Nel frattempo si moltiplicano i tifosi con abbonamento annuale che hanno già annunciato la disdetta, se Sheed non verrà scambiato o verrà confermato a fine anno.