The best week of the season

Incontenibile Paul Pierce questa settimana: 3 doppie doppie e 3 volte oltre i 30 punti

Boston Celtics @ Denver Nuggets 116-111
Boston Celtics @ Utah Jazz 102-80
Seattle Supersonics @ Boston Celtics 112-126
Toronto Raptors @ Boston Celtics 111-114

Quest'anno i Boston Celtics hanno deciso di stupirci. Non passa settimana in cui i loro risultati non diano motivo di commenti abbastanza accesi.

Se la settimana scorsa è stata decisamente deludente, con 4 sconfitte consecutive, questa che si è appena conclusa è stata l'esatto opposto.

Dopo un quartetto di sconfitte, non si poteva scegliere momento peggiore per affrontare il primo viaggio ad ovest. Gli avversari non erano i migliori della costa opposta, ma il viaggio porta sempre dei rischi collaterali: stare via di casa per più giorni, non potersi allenare in luoghi familiari, per non parlare dei rischi legati ai viaggi.

In effetti il viaggio non è iniziato nel migliore dei modi. Una tempesta di neve che obbliga i Celtics ad atterrare solo sei ore prima dell'inizio della gara all'aeroporto di Denver, un veloce riposo di due ore in hotel e subito di corsa al Pepsi Center per la partita. "Oggi tutto era nuovo per me" commenta un meravigliato Williams "ho giocato per nove anni e non mi è mai successa una cosa del genere".

Tutto faceva supporre in un difficile viaggio anche sotto il punto di vista dei risultati. Invece non è stato così. L'aiuto determinante di Eric Williams e di Jiri Welsch al solito eccellente di Pierce permette di vincere la gara.

Con la tranquillità  che conferisce una vittoria, i Celtics sono riusciti a vincere anche a Salt Lake City contro i rinnovati Jazz.

Tornati a casa, Seattle non ha avuto scampo con una prestazione-super di tutta la squadra biancoverde: migliore punteggio stagionale di squadra (126) e di Pierce (36) conditi dal maggior punteggio in carriera di Mike James (24). La differenza-punti con l'avversaria è il terzo maggior distacco stagionale.

Questo divario avrebbe potuto essere maggiore se non ci fosse stato un fattore negativo che sta caratterizzando abbastanza pesantemente la stagione: nell'ultimo quarto spesso Boston si fa recuperare il vantaggio accumulato. Difficile dire i motivi, ma l'ipotesi più probabile è la relativa giovinezza della squadra, che porta ad un rilassamento nel momento cruciale dell'incontro, dove il solito Pierce non può fare miracoli da solo.

Questo fattore è stato evidente soprattutto contro i Sonics, infatti da un vantaggio di 31 punti si è passati a +10 con soli 6 minuti e 34 secondi dal termine dell'incontro. Per fortuna la vittoria non è sfuggita ai Celtics, ma perdere l'ultimo quarto per 44 a 27 non è una bella cosa.

Per finire è stata vendicata la sconfitta in terra canadese sconfiggendo i rinnovati Raptors di misura.

Se rilevare l'alternanza di settimana positive e negative ad inizio di stagione è stato più un gioco, adesso che le settimane sono diventate 7 e l'alternanza non accenna ad interrompersi, non si può non notare questo fatto e prenderlo per quello che è: una coincidenza che nasconde una verità , quella dell'imprevedibilità  di una squadra profondamente rinnovata e che sta cercando di trovare una sua identità .

In questa ricerca, il ruolo che ad inizio stagione era più affollato era quello dell'ala piccola. Già  sapendo che Eric Williams sarebbe stato il sesto uomo, e visti i suoi risultati, si può dire senza paura d'essere smentiti "sesto uomo di lusso", i giocatori più papabili per partire in quintetto erano Kedrick Brown e Jumaine Jones. Provato uno, provato l'altro, a coach Jim O'Brien non è piaciuto nessuno dei due.

O'Brien non sarà  un allenatore paziente, non sarà  il migliore sulla piazza per far crescere i giocatori, ma di una cosa si è certi: è bravo a capire se un giocatore fa al caso suo oppure no, e non ha paura ad accantonarlo se non lo ritiene meritevole di minuti. Quando ha provato a far giocare Jiri Welsch, se non è stato amore a prima vista poco ci manca.

"Mi sento bene, non sto mentendo" è l'ingenuo commento di un giocatore che non si capacita ancora di quello che gli sta succedendo: partire in quintetto nell'NBA. Con lui l'allenatore sente che la squadra si muove meglio, passa meglio e sostanzialmente gioca meglio con Welsch in campo. In più è uno dei migliori difensori.

"Non sono sorpreso del modo in cui gioco, ma è bello, sono felice. Sono proprio felice di giocare bene. Sono felice di aiutare la squadra ad ottenere la striscia di vittorie (ancora aperta, n.d.r.)". Un giocatore preso per far quadrare i conti nello scambio Walker-LaFrentz si sta dimostrando importante per i Celtics. E poi, se vogliamo fare i cinici, è bianco, il che per una città  come Boston non guasta affatto.

Di tutto questo non solo ne vengono danneggiati Brown e Jones, ma anche Marcus Banks, quello che doveva essere il play del futuro, ma che sta vedendo diminuire il suo minutaggio. Contro Utah ha avuto il suo primo DNP (did not play, non ha giocato) e nelle successive due partite ha avuto soltanto 4 minuti per gara. O'Brien vuole provare Welsch anche come play, anche se ha dichiarato che "Marcus ha giocato bene contro Denver (16 minuti, 4 punti, 2 su 6 dal campo, n.d.r.), ma se hai un ragazzo come Jiri che ha un ottimo rapporto tra assist e palle perse (47 assist e 20 perse) non lo si può ignorare. Vogliamo provare ed essere sicuri che possiamo disporre di 3 play".

Paul Pierce ha voluto dire la sua sulla striscia di vittorie: "gli altri ragazzi si stanno facendo avanti per migliorare l'affiatamento sera dopo sera. Installare fiducia a tutti è tra i miei compiti come leader di questo gruppo. I ragazzi stanno rispondendo alla mia sfida da un paio di settimane e le cose stanno iniziando ad andare bene". Per lui un'ottima settimana: medie dal campo vicine al 50%, 3 partite sopra i 30 punti e ben 3 doppie doppie.

Mike James, una delle sorprese NBA di quest'anno, gli dà  man forte: "stiamo iniziando ad integrarci, ma non penso che mostreremo la nostra vera identità  prima della seconda parte della stagione".

Andando a curiosare in infermeria, purtroppo non si è svuotata, anzi. Iniziamo con Tony Battie, sofferente ad una tendinite al ginocchio destro e Jiri Welsch, con una leggera slogatura alla caviglia sinistra, ma entrambi hanno solo saltato una seduta d'allenamento. Più importante l'influenza di Vin Baker, che lo ha costretto a saltare la partita contro i Jazz e limitato a 14 minuti di gioco contro i Nuggets. Con quest'assenza lascia a Pierce ed a James l'onore d'aver giocato tutte le partite della stagione.

Nettamente più grave il problema di Raef LaFrentz: per lui purtroppo la stagione è finita. Diciamo purtroppo perché il suo impatto sulla squadra non era ininfluente, lo stesso O'Brien ha dichiarato che con lui almeno mezza dozzina di partite in più si potevano vincere, ma purtroppo non è stato possibile rimandare l'intervento per una tendinite al ginocchio destro, proprio come Battie, ma in una forma nettamente più grave. L'intervento è previsto per lunedì prossimo.

Grande è il dispiacere nell'ambiente bostoniano ed anche lo stesso giocatore ha sperato di poter finire la stagione, ma i medici sono stati categorici. Fin dallo scambio che lo ha portato a Boston in cambio di Walker si sapeva di questo problema, ma si pensava che fosse marginale. "I nostri dottori hanno concluso che, mentre poteva essere un problema a breve, avrebbe dovuto stare bene nel lungo termine, speravamo che stesse bene per i prossimi cinque anni (cioè fino alla conclusione del suo contratto, n.d.r.)" ha dichiarato Danny Ainge.

Poi Ainge ha fatto una dichiarazione molto significativa, da leggere con attenzione: "ho giocato con Larry (Bird) e Kevin (McHale) ed altri che hanno combattuto contro gli infortuni e penso che hanno ridotto le loro carriere e hanno allontanato molto dei loro spiriti combattivi perché non è divertente subire cinque ore al giorno di riabilitazione". Parole sulle quali è saggio riflettere.

Con la partenza di Antoine Walker, adesso è Eric Williams il più ascoltato nello spogliatoio. Poiché era anche il miglior amico di Walker, gli è stato chiesto cosa pensava delle dichiarazioni di Walker che ha definito Ainge un serpente concludendo che lo scambio che l'ha portato a Dallas è legato più a ragioni personali, che cestistiche. Williams ha risposto: "Veramente? Bene, questa è l'NBA, le parole sono state dette. Sono cose che hanno movimentato la scorsa estate, ma io voglio solo avere un ottimo Natale, non voglio entrare in questa guerra di parole". Come dicono dalle parti di Napoli, "io tengo famiglia".

Ultima curiosità : Eric Williams ha giocato contro gli Utah Jazz la sua 500esima partita NBA.

Altre 4 partite sono in programma la prossima settimana:
sabato a Cleveland;
lunedì in casa contro Minnesota;
mercoledì in casa contro Dallas;
venerdì in casa contro Utah.

Settimana interessante, dove spicca l'arrivo al Fleet Center di Dallas con la vecchia conoscenza Antoine Walker: come verrà  acconto dal pubblico di Boston? Con applausi o con fischi? In ogni caso due partite alla portata e altrettante un po' ostiche. Un bilancio in pareggio è il più probabile.

Dando uno sguardo alla classifica, si nota come Boston si sia riavvicinata al 50% di vittorie, in tranquilla zona-playoff. Ovviamente non è una faticosa qualificazione alla post-season l'ambizione dei Celtics, ma quest'anno difficilmente si potrà  avere più di una tranquilla qualificazione.

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