Homo Fantamanager…

Pescare Garnett al fantabasket può cambiarti la vita !

Credo che pochi di voi non sappiano o non abbiano mai giocato ad un “fantacampionato”. Per quei 4 eremiti che ancora non lo sanno, qualsiasi torneo del mondo reale puo' essere abbinato ad una miriade di campionati virtuali, nei quali anche la leggendaria casalinga di Voghera sogna di essere il Jerry West (o il Luciano Moggi…) della situazione.

Ognuno con le sue regole, dalle piu' elementari, comprensibili ad un bambino a quelle piu' complesse, per le quali la Ministro Moratti dovrebbe a breve prevedere una laurea (dato che oramai esiste un dottorato su tutto).

In Italia il Fantacalcio del Quotidiano in Rosa e' una vera e propria industria, con tanto di paginone del martedi', letteratura sulle tattiche vincenti e stuolo di giocatori che ha raggiunto le parecchie migliaia di unita'.

Negli States, o meglio negli sport americani, Internet rappresenta il supporto per ogni tipo di fantasy. Ma il principio resta sempre lo stesso: la scelta iniziale dei giocatori, la sistemazione del roster, le eventuali trade e l'immancabile fattore C–O (espressione volgare che identifica il fato).

Il sottoscritto e' portatore neanche troppo sano del virus: ho appena terminato 3 fanta campionati nelle ML di baseball (con scarsa fortuna ma grande divertimento) e sono attualmente in ballo con 4 leghe di basket, 1 di football, 1 di hockey e 3 di calcio. Praticamente 15 minuti al giorno, quando va bene, sono dedicati all'osservazione delle proprie formazioni. Roba da matti, direbbe, mio padre, scuotendo il capo!!

[NDR: Suvvia, non fare il modesto: 15 minuti per ogni formazione almeno!]

Questi anni di “fantafebbre” mi hanno messo in contatto con diverse tipologie di giocatori, ed e' stato esercizio piu' divertente che faticoso quello di identificare le categorie. Vediamo un po' cosa ne e' uscito:

Manager “per caso” o “una tantum”
Entra con entusiasmo nel monto dei fantagiochi, sceglie i suoi uomini con criteri niente affatto oggettivi (“a cazzo” direbbero i piu' schietti), poi, dopo le prime batoste, si accorge di essere scivolato irrimediabilmente in fondo alla classifica e decide di abbandonare la preda.
Gli altri giocatori lo odiano, perche' non concepiscono che si abbandoni un hobby cosi' divertente, ma presto si arrendono all'evidenza, visto che il roster del nostro e' popolato di giocatori rotti, ritirati o finiti in un altro campionato.
Di questa categoria esiste anche una sottospecie di tipo “sfigato”, che dimentica login e password ed e' di fatto impossibilitata ad accedere al sito. Poveracci… Possibilita' di vittoria: 0%

Manager “sentimentale”
E' quello che costruisce la squadra sulla base della sua passione sportiva. Del risultato finale si interessa poco, l'importante e' poter gestire per un anno i suoi beniamini. Considera un insulto il fatto che gli altri non vogliano cedergli il suo giocatore preferito, perche' intimamente ritiene che gli spetti di diritto. Capace anche di piangere per una performance del suo panchinaro che gli faccia vincere una inutile gara di regular season. Possibilita' di vittoria finale 5% (sale al 10% se e' un tifoso dei Lakers ed ha i 4 dell'Ave Maria)

Manager conservatore
Sceglie con cura i suoi pezzi, lavora bene con le statistiche, cambia le sue strategie solo per eventi calamitosi quali gli infortuni gravi o altre faccenducole classiche delle leghe d'Oltreoceano (lunghe sospensioni, cadute in disgrazia presso il coach o guai con la giustizia). Detesta i Manager che propongono una trade ogni giorno, che accetta solo se gli portano un vantaggio eclatante, cosa che non capita mai.

Manager schizofrenico
Lo si riconosce dal numero di operazioni che fa, spesso nell'ordine delle centinaia. In pratica non c'e' settimana in cui la sua squadra abbia la stessa fisionomia di quella precedente. Se trova la Lega in cui non c'e' limite alle transazioni, si colleghera' alle 6:30 del mattino e sequestrera' tutti i giocatori che nella notte hanno realizzato + di 10 punti. Sono odiati dai colleghi perche' arrivano sempre prima di loro, razziano tutto e non lasciano nulla. Il commissioner scafato mette dei paletti e ne evita i danni peggiori, ma troveranno sempre il sistema di dar sfogo alla loro smodata passione

Manager “trader”
E' lo scienziato dello scambio. Conosce a memoria il roster suo e quello degli avversari. Individuato l'obiettivo del suo scambio, ha due strade: riempirti la casella di e-mail e prenderti per sfinimento, oppure attendere una performance scadente del tuo giocatore e poi arrivare come un avvoltoio. Diffidare sempre di coloro che parlano male di un giocatore che vogliono ma non hanno. Se fa cosi' schifo, perche' te lo devo cedere?

Manager che vince la Lega.
Di solito non fa troppi scambi, perche' la sua squadra era gia' buona all'inizio. Ha scelto nelle prime 5-6 posizioni, scegliendo una superstar ce non si e' mai infortunata. Ha coperto tutti i buchi del roster pescando anche qualche megajolly (Artest lo scorso anno, Murray, Randolph o Baker quest'anno). Ovviamente il fattore C–O e' stato benigno con lui.

A margine di quest'elenco, qualche altra nota:
– non c'e' soddisfazione piu' grande di vincere in una fantalega nella quale vi sono uno o piu' “guru” del gioco, specie se ti consideravano un emerito cretino.
– grande piacere e' dato anche dal rifilare una “sola” ad un avversario. Qui pero' siamo nell'ambito dell'imbroglio, quindi sono ammesse ritorsioni
– ho visto gente tifosa di una squadra, parteggiare pesantemente per il giocatore avversario, sperando in una sua grande prestazione, ed insultare pesantemente il proprio beniamino perche' difendeva troppo bene…

Detto questo, un grosso augurio a tutti i fanta giocatori, perche' almeno una volta si possano sentire, come direbbero i miei amici del Saloon di Ispa, “PATRONI DEL FANTA”.

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