Settimana difficoltosa per i Boston Celtics
Boston Celtics @ Milwaukee Bucks 94-100
Memphis Grizzlies @ Boston Celtics 96-89
Boston Celtics @ Toronto Raptors 95-105
Phoenix Suns @ Boston Celtics 110-106
Brutta, bruttissima settimana per i Boston Celtics.
Poteva essere un'ottava importante, in cui ci si poteva verosimilmente attendere un record superiore al 50% in questo primo scorcio di stagione, gli avversari non erano irresistibili, nessuna avversaria ha concrete ambizioni di titolo, invece si sono collezionate 4 sconfitte.
Prese singolarmente non sono sconfitte brucianti, i divari anche profondi dell'anno scorso non si vedono più, almeno finora, infatti anche questa settimana la differenza più elevata è stata un 10 punti contro Toronto, quindi distacchi sempre contenuti.
La cosa che salta più all'occhio è che in squadra i Celtics contano su uno dei migliori giocatori nell'ultimo e decisivo quarto. Quante volte abbiamo gioito quando Paul Pierce ci ha deliziato di clamorose rimonte, spesso e volentieri Double-P è risultato incontenibile quando la palla scotta.
Purtroppo quest'anno le cose sono cambiate, Pierce deve fare le pentole ed i coperchi, ed obiettivamente nessuno è in grado di tenere un ritmo tale da portare la squadra ad un bilancio vincente, basti vedere come esempio gli Orlando Magic, i quali annoverano tra le loro fila il tanto decantato Tracy McGrady, ma finora il bilancio per loro è a dir poco disastroso, con ben 18 sconfitte, striscia ancora aperta.
Avevo avvertito che ci potevano essere dei momenti negativi durante l'arco della stagione, ma ora stiamo raggiungendo livelli che si possono considerare preoccupanti sotto i quali non bisogna scendere se si vuole avere una stagione positiva.
Pierce non ha giocato male, anzi, sempre sopra i 20 punti di media con medie discrete, ma se tiri la carretta tutta la partita, prima o poi la birra finisce, quindi non si può essere perfettamente lucidi nei finali, quando bisognerebbe produrre il miglior basket.
Sotto questo punto di vista Walker faceva quello che serviva a Pierce: teneva le difese impegnate e gli dava la possibilità di scatenarsi nel finale di partita. Ora al suo posto c'è il sempre positivo Vin Baker, il quale inizia ad essere efficace anche a rimbalzo, nonostante le prime 3 partite settimanali al di sotto della media come punteggio.
Non si può far altro che confermare la bontà della scelta del g.m. Danny Ainge quando ha scelto Mike James, ancora efficace come bocca di fuoco e del sempre efficace Eric Williams, il quale conferma la buona stagione, pur partendo dalla panchina.
Il problema è che tutti questi giocatori, a meno di future smentite, sono dei validi comprimari, ma non sono in grado di sostituire il buon Paul a "tirare la carretta": il problema è sostanzialmente questo. Infatti la squadra non sta giocando male: gli assist sono sempre sopra i 20, la percentuale dal campo solo una volta questa settimana è scesa sotto il 43%, ma poi se s'incontra una squadra come i Raptors che trova una giornata da 71% nel tiro da tre punti con ben 17 centri, quando quella squadra è ultima come punti per gara, ultima come percentuale dal campo e ventesima come percentuale nel tiro da 3 punti, ogni tentativo di vittoria può risultare estremamente difficile.
Un altro motivo per questa fase delicata, sostenuto da Pierce, è la difesa: "me lo stai sentendo dire fin dall'inizio della stagione: è la nostra difesa. Quando siamo efficaci in difesa e riusciamo a contenere i nostri avversari, specialmente nei momenti cruciali dell'incontro, poi riusciamo a liquidarli in modo più incisivo. Penso che quando siamo in vantaggio, tendiamo a rilassarci. E non possiamo farlo. Non possiamo permetterci il lusso di farlo. Non siamo quel tipo di squadra da permetterselo. Dobbiamo avvantaggiarci col duro lavoro e difendere forte ogni notte". Il leader ha parlato.
Coach O'Brien non può far altro che appoggiarlo: "è il nostro leader, sono benvenute le sue opinioni. Se è quello che sente, sono sicuro che ha parlato con la squadra e questo mi va bene. È per questo che è il nostro capitano, penso che si debba prendere un po' di responsabilità sulle sue spalle".
Nel frattempo i rumors su un declassamento volontario di O'Brien a semplice assistente si fanno sempre più pressanti. Sembra che il coach non sia in grado di sobbarcarsi il peso di capo allenatore. Forse il cambio verrà effettuato a fine stagione. Nel frattempo Ainge non sta fermo.
Danny insiste nel dire che la sua volontà di non fermarsi nel studiare trade non è data dal fatto d'aver perso 8 delle ultime 10 gare "non ho cambiato la mia opinione nelle ultime dieci gare, quando abbiamo iniziato il training camp sentivo il bisogno di fare qualcosa per renderci migliori, e sento ancora di doverlo fare. Non ho la mentalità di ' lasciamo vedere come vanno le cose ', ma non voglio neanche fare qualcosa per il gusto di farlo. Non voglio panico, ma solo qualcosa che possa aiutarci in prospettiva futura". Lavorare per il futuro, questo è il giusto obiettivo del giovane general manager.
Come se non bastasse, l'infermeria non vuole svuotarsi: LaFrentz con i postumi della tendinite, Battie con l'influenza ed un ginocchio malridotto, Baker con qualche problemino al ginocchio, così come Williams, reduce da un'iperestensione del ginocchio dentro.
Finalmente O'Brien ha le idee chiare su chi far giocare, in attesa di sviluppi futuri: Blount e Baker sotto canestro, Welsch e James a supportare Pierce come piccoli. Riserve principali Battie, LaFrentz Williams e Banks che sta trovando la sua dimensione nella Lega. Assenti dalla lista tre nomi che avrebbero dovuto essere importanti: Jones, Brown e McCarty.
Jiri Welsch in particolar modo sta avendo un buon momento poiché offre un livello minimo di pericolosità offensiva ma soprattutto di intensità difensiva che gli altri nel ruolo non riescono a garantire. "Non sto sperimentando Jiri come ala piccola" commenta O'Brien "lo lascio in quel ruolo perché mi dà fiducia, difende bene contro i giocatori pericolosi ed il nostro lavoro in attacco riesce meglio con Jiri in campo". Un importante attestato di stima per il giovane della Repubblica Ceca.
"Mi sento molto bene ogni giorno" dice Welsch "è facile per me giocare in attacco se hai tre grandi marcatori come Pierce, Baker e Williams, tutti le attenzioni della difesa convergono su di loro, così ho spazio libero per un paio di volte, in questo caso posso trovare i miei tiri".
La prossima settimana è in programma il primo viaggio ad ovest:
domenica a Denver;
lunedì a Salt Lake City contro Utah;
mercoledì a Seattle;
venerdì in casa contro Toronto.
Primo viaggio ad ovest, dove s'incontreranno tutte squadre giovani, quindi gran atletismo ma poca esperienza, anche se Seattle ha dei giocatori con qualche anno di NBA.
Obiettivamente in questo momento molto particolare, prevedere 3 vittorie o 3 sconfitte non cambia molto: se Boston troverà la forza di tornare a giocare un buon basket, 3 vittorie non sono un'utopia, mentre se, al contrario, i problemi non riusciranno ad essere risolti, altrettante sconfitte non dovranno, purtroppo, meravigliare.
Al ritorno del viaggio ad ovest prima di posare le valigie a casa si farà tappa in Canada, dove si dovrà vendicare la sconfitta subita questa settimana.
Se il ritmo attuale verrà confermato, la prossima settimana dovrà essere positiva, quindi a parte le coincidenze sarà molto importante ritrovare il gioco e l'unità nello spogliatoio dei Celtics.
Fra 8 giorni ci ritroveremo per fare il punto della situazione.