Intervista a Bob Gotta

Ronald Murray, da sconosciuto a stella NBA

Roberto Gotta, per chi non lo sapesse, è un giornalista sportivo; scrive per American Superbasket di basket NBA ed NCAA, di calcio inglese per la rivista “Calcio Gold” oltretutto è un grande appassionato di football americano. Qui di seguito una sua premessa, poi un fiume di domande.

Una premessa, prima di rispondere: lo faccio per cortesia ed amicizia, ma non penso che si debba mai intervistare un giornalista, ovvero solo una persona che riporta i fatti ed esprime opinioni, ma che a mio avviso non dovrebbe mai oscurare né rubare spazio a chi lo sport lo fa sul serio. Ovvio poi che nella categoria ci sia chi si danna l'anima per saperne sempre di più e chi si accontenta di ritirare lo stipendio ritenendo di essere già  “arrivato”, e di conseguenza è sbagliato equiparare tutti nella medesima minestra. Detto questo…

1- Quali squadre vede favorite per l'anello quest'anno?
Beh, non è che uno possa inventarsi chissà  cosa… Se non succede nulla (anche per la questione Bryant), comunque, i Lakers sono troppo forti, visti contro San Antonio e Indiana?

2- Quali reali motivi si celano dietro la crisi dei Magic?
A inizio anno McGrady non capiva nulla contro le difese a zona, poi si è incupito e ha avuto qualche problema, l'ambiente è lesso e i compagni di squadra non hanno fatto molto per farsi avanti. Pessima situazione davvero, che era nata già  nel crollo dei playoff dello scorso anno. Non credo proprio sia questione di coach.

3- Si parla molto di LeBron James ma non crede che sia stato Carmelo Anthony ad avere fin da subito un approccio fondamentale per la propria squadra? Vede altre matricole in grado di avere un rendimento importante e qual'è il vero steal of the Draft?
Carmelo gioca in una squadra migliore e soprattutto non ha accanto teste quadre come Ricky Davis e Darius Miles, anche se mi dispiace usare questa definizione perché è un po' vigliacco dire così sapendo che tanto loro non leggono. Per il ruolo, James influisce di più sul gioco della squadra ma magari meno nei risultati, ribadisco però – senza dire nulla di particolarmente originale – quanto detto la prima volta che ho visto LeBron dal vivo, è un giocatore straordinario anche dal punto di vista fisico, e solo le immense aspettative non hanno permesso a tutti di meravigliarsi per quello che sta facendo, anche se ogni tanto toppa una partita e comunque verso febbraio potrebbe anche lui accusare la stanchezza. Degli altri, Wade conferma di saper fare molte cose, Bosh pure, ma non ci sono ancora certezze, idem per lo steal of the draft, proprio perché è tale non può essere ancora identificato, non sono oltretutto molti i giocatori del secondo giro che hanno ottenuto un posto nel roster, e uno scelto al primo non può certo essere una sorpresa, mi piace comunque l'atteggiamento di Keith Bogans.

4- Cosa pensa della trade che ha portato Antoine Walker a Dallas? Boston non poteva ottenere di più? Forse i Celtics si aspettano un completo recupero di Vin Baker? e nell'altro versante, cosa ha spinto i Mavs a prendere un altro giocatore di talento?
Mi dispiace ma credo che qualsiasi squadra che si liberi di Walker migliori – subito o alla lunga – per definizione, non sono per niente un suo ammiratore pur comprendendone le grandi doti. I Mavs ammassano gente che sappia segnare e sperano così di inviare contro le avversarie ondate su ondate di realizzatori, contando che prima o poi qualcuno infili la serie che mette in ginocchio le altre, sono belli da vedere ma i nostri sono discorsi inutili, finché non si vede cosa accade nei playoff e dipende anche dalle avversarie. Boston evidentemente aveva visto qualcosa di buono nei primi allenamenti di Baker ma bisogna ricordare che già  da tempo Danny Ainge aveva espresso grossi dubbi su Walker, quindi forse l'avrebbe ceduto lo stesso.

5- Per quale motivo Golden State ha dato via pezzi pregiati in cambio di buoni veterani NBA?
Sperando come sempre nel prossimo anno, ma in realtà  Arenas è un buonissimo giocatore ma non un playmaker affidabile, e poi secondo me Eric Musselman e gli altri si erano accorti che Dunleavy stava crescendo, del resto era impossibile che un talento come lui non trovasse la maniera di manifestarsi. Come si vede, non è poi che le scelte abbiano finora portato a risultati così disastrosi, ma bisogna valutare solo tra qualche tempo quali saranno state le reali conseguenze, perché non è la prima volta che i Warriors fanno mosse apparentemente bizzarre sperando di trarne vantaggi futuri.

6- Amare Stoudemire e Yao Ming sono i migliori rookies della passata stagione. Saranno già  un “fattore” per le loro squadre?
Non amo la definizione “fattore”, comunque lo erano in parte già  lo scorso anno, o almeno lo era Stoudemire che semplicemente non poteva essere ignorato dalla panchina o dai compagni, mentre Yao Ming lo era, nonostante le mani dolci e la presenza. L'impressione però, lo dico a malincuore, è che Stoudemire non sposti molto, a favore dei Suns, mentre Ming può essere decisivo per i Rockets.

7- E' tornato di moda ingolfare il proprio roster di talento, a volte con poco criterio. E' quello che hanno fatto Minnesota, Lakers e Dallas ma non crede che paghino di più le scelte degli Spurs? Un solo leader, 2-3 giocatori di ottimo livello e tanti utili gregari?
In genere sì, ed anzi gli Spurs sono una squadra ottimamente gestita e diretta, ma c'è anche modo e modo di ammassare veterani, io semplicemente credo che i Lakers abbiano fatto benissimo, mentre avrei qualche dubbio in più su Minnesota, per quelli che sono i veterani che hanno preso, non per il fatto che li abbiano presi.

8- Riusciranno gli Utah Jazz l'anno prossimo a firmare Free-Agents importanti o la piazza è veramente così poco gradita? Avranno circa 30 milioni da spendere, la città  non è il massimo ma la dirigenza ha dimostrato di essere di ottima caratura.
Salt Lake City – qui dissento dal mio boss Limardi – è una città  splendida con un panorama stupendo, il problema è che le sue bellezze non sono di quelle che interessino di più ai giocatori. A volte però, un po' cialtronescamente, mi viene da pensare che durante la stagione comunque tanto tempo di andare in giro chissà  dove non c'è, e per i giocatori NBA che terminano i playoff in maggio ci sono almeno quattro mesi di vacanza (se uno deve correre per stare in forma può farlo ovunque), per cui “sopportarne” otto, di cui sette di trasferte continue, a Salt Lake City si può anche fare. Se poi qualcuno arriverà , non so proprio, e non lo sa nessuno.

9- Donald Sterling, proprietario dei Clippers, si è leggermente sconfessato. Ha lasciato partire 4 importanti free-agents ma ha trattenuto Maggette e Brand. Sarà  sufficiente per rivedere finalmente i Clippers ai playoff? I giocatori saranno ancora scontenti?
Niente playoff, visto il livello delle altre nella conference. Il discorso Clippers è curioso se si pensa alle chiacchiere che si sono fatte a proposito dell'arrivo di Kobe Bryant, ma sinceramente non ho idea. Sulla scontentezza dei giocatori preferirei sorvolare: a parole dicono tutti – non solo ai Clippers – di voler vincere, poi in genere pigliano il primo contrattone che viene loro offerto, fosse anche dalla peggiore squadra NBA. Certo, se i Clippers non glielo offrono neppure loro possono farci nulla…

10- Gli Heat hanno scelto Wade al Draft, firmato Odom, oltretutto Eddie Jones sembra ritrovato. Heat ai playoff?
Credo di no. Perchè una nuova squadra vada ai playoff bisogna poi che non ci vada una di quelle che c'erano l'anno prima. A tutt'oggi si libererebbe il posto dei Magic ma mi sembra che Toronto sia messa molto meglio, per quanto si sia solo al primo mese di stagione.

11- Riuscirà  Keith Van Horn a reggere la pressione del pubblico del Garden? Quale futuro per lui e i Knicks?
Se Van Horn riuscirà  a convincere gli scettici del Garden – che non valgono di più degli scettici di Orlando o Portland, sia chiaro, non è che andare su quelle poltroncine qualifichi automaticamente come intenditori – meriterà  una statua in bronzo. Come sapete, non lo lasciavano in pace neanche in precampionato. Poi è chiaro che Van Horn è stato sopravvalutato all'uscita dal college, ma non è colpa sua. I Knicks non so sinceramente cosa possano fare per scrollarsi.

12- Riusciranno a convivere Iverson e Glenn Robinson ma soprattutto, senza Larry Brown, Coleman troverà  nuovi stimoli?
La risposta populistico-trombona è “se non trova stimoli uno che guadagna così tanto…”, la risposta seria è che Coleman ha soprattutto bisogno di sentirsi responsabilizzato ma senza eccessi, e la situazione di Phila, in cui non è certo lui l'uomo principale, l'ha aiutato molto lo scorso anno. Stavolta c'è pure Robinson, ma anche qui vorrei ricordare che si gioca da un mesetto, e in genere quando ci sono magagne sotterranee non emergono subito (in quanto appunto sotterranee, non come a Cleveland!) ma da gennaio in poi.

13- Brown è un grande coach ma riuscirà  ad ottenere risultati migliori del suo predecessore, Carlisle?
Non ne ho la minima idea…

14- Ci sono stati molti cambi di panchine. Qual'è secondo lei l'allenatore da tenere d'occhio? Forse Eddie Jordan?
Mah, Eddie Jordan a Sacramento non aveva incantato nessuno, anche se ovviamente la squadra non era ancora quella di adesso, però adesso è di moda lui… Secondo me è bravo Eric Musselman, ma purtroppo il potere è in mano ai giocatori, nella NBA, ed un coach dura solo finché i suoi non lo boicottano. Kevin O'Neill è un pazzo scatenato, ma con questi che vivono di basket 24 ore su 24 a volte c'è il rischio che esagerino, un po' alla Van Gundy.

15- Dietro l'esplosione di Ronald Murray si cela solo l'infortunio occorso a Ray Allen o c'è qualcosa di più? Come mai è stato ai margini dell'NBA per tutto questo tempo?
Beh, “tutto questo tempo” è neppure un anno… Ovvio che senza l'infortunio a Ray Allen Murray avrebbe avuto spazio solo più tardi, ma – ATTENZIONE, SPAZIO PUBBLICITA' – come esce nel nuovo numero di ASB ci sono altri elementi e curiosità , ad esempio il fatto che Murray fosse davvero uno sconosciuto e quindi poco apprezzato da George Karl, e la circostanza del fratello di Nate McMillan che allena in un college del North Carolina ed aveva segnalato Murray già  due anni fa, il che ha posto McMillan nella condizione di potersi fidare prima di altri (quest'anno, almeno). Nella NBA non sono pochi i giocatori che con spazio a disposizione si creano una reputazione in poco tempo, ma a volte sono fuochi fatui: a meno che uno non sia assolutamente un cane, tirando 25 volte a partita una quindicina di punti ci scappano, il grande merito di Murray è avere segnato tanto senza esagerare nei tiri ed in una squadra in cui c'era comunque Lewis. Bisogna ricordare questo: quasi tutti i giocatori NBA, perlomeno i primi 8-9 del roster, erano stelle dei rispettivi college, e quasi sempre non certo perché difendevano bene ma perché segnavano. Spesso basta loro una possibilità  di riprendere le antiche abitudini, una volta compiuto l'adattamento alla nuova realtà , e la sfruttano, vedi Murray, vedi Dion Glover ed altri.

16- Come giudica lo scambio che ha portato Rose a Toronto? Chi ci ha guadagnato realmente?
Gli scambi non vanno giudicati subito, ma alla lunga, a meno che non portino immediatamente un titolo NBA. Oggi come oggi, e qui non c'entra l'uscita di scena di Mourning, non penso si possa più dire con totale sicurezza che nel giro tra Kidd e Marbury (del quale peraltro non sono estimatore) Phoenix abbia preso una fregatura, anche se una squadra ha fatto due finali NBA e l'altra non ci è neppure andata vicina. Poi magari su ASB parliamo di scambi, ma un conto è l'analisi della situazione ed un conto un giudizio definitivo di condanna o assoluzione, poi vi prego di considerare che il mio giornale non è un monolite, ognuno di quelli che ci lavorano ha una opinione diversa dagli altri, ed è per questo che a volte alcune lettere che ci accusano di essere pro-questo o contro-quello sono assurde, perché ad esempio su quasi tutti i giocatori e le squadre abbiamo giudizi diversissimi e non esiste UNA linea del giornale. Comunque, se proprio volete una parola, a me Rose non è mai piaciuto così come i suoi ex colleghi di Michigan, quindi per definizione ha avuto più vantaggio Chicago. Chiaro che ora Toronto ha più risorse in attacco e i Bulls maggiore solidità  e compatezza, oltre che voci di veterani che non hanno molti giri di parole, ma chissà .

17- Quali squadre vede tra le favorite a livello NCAA?
Beh, non ci vuole molto, sono sempre quelle, le varie Arizona, Duke, Connecticut, Kansas, Florida, Missouri, Oklahoma. Quasi sempre, a causa di incroci favorevoli nel tabellone NCAA, alla Final Four arriva una non attesa, ma dipende davvero troppo dagli accoppiamenti e dalla forma di quella specifica giornata di gara, dire adesso – ad esempio – “Southern Illinois” sarebbe solo un azzardo da tromboni…

18- Sappiamo di una particolare predilezione di Federico Buffa per UCLA. Lei tifa per qualche squadra a livello NCAA?
Torno alla premessa, non vedo a chi possa interessare il mio eventuale tifo, sono poi convinto che quello per una squadra debba sempre nascere da elementi personali o territoriali forti. Federico è cittadino del mondo, ha vissuto ad UCLA e lo capisco, io ho passato un'intera estate in Wisconsin, a poche miglia dal Minnesota, e quindi simpatizzo per le squadre del Midwest, ma il solo fatto di apprezzare Minnesota o Wisconsin, che sono rivali tra loro, dice tutto sul mio trasporto molto relativo per la questione tifo. In generale ormai tifo solo per una squadra italiana (che non rivelo, né dico di quale sport) e non sono interessato tanto ai risultati. Mi spiego: a volte leggo quelli della notte NBA a fine mattinata se non più tardi, a me interessano più le storie dell'attualità , interessano più gli approfondimenti, le basi storiche, lo studio dei singoli giocatori, le dinamiche di una squadra. Quando arrivo in redazione non mi dico “vediamo cos'hanno fatto stanotte” ma “vediamo cosa c'è di interessante oggi”. Chiaro che le partite in diretta le guardo tutte, di notte, perché in quel caso vedo con i miei occhi e posso seguire sul nascere lo sviluppo di una storia, non leggere solo numeri e cifre che ovviamente devo usare per lavoro ma mi interessano relativamente.

19- North Carolina ha cambiato decisamente rotta, riuscirà  Roy Williams a ridare entusiasmo all'ambiente?
Williams ha ridato entusiasmo anche solo con la sua presenza, certamente quando andrà  a cercare giocatori al liceo verrà  accolto bene e non da sussurri di allenamenti massacranti e trattamento eccessivamente severo di giocatori, come accadeva con Doherty. Anche Williams è molto severo ma meno feroce, ed è ovvio che UNC presto tornerà  ad essere una di quelle che possono vincere il titolo, ma già  quest'anno non è malaccio.

20- La squadra che Uconn potrà  schierare sembra illegale. Molto spesso i favoriti non hanno vinto, sarà  questo il caso?
Capisco la domanda ma è semplicemente la conseguenza di combinazioni, nel senso che nessun grande giocatore destinato a UConn se n'è andato prima del termine, mentre altrove hanno subito gravi perdite. Ricordiamo che se tutti avessero tenuto botta per almeno tre anni, ora Memphis avrebbe Dajuan Wagner, Qyntel Woods ed Amare Stoudemire, ma mi rendo conto che è un discorso privo di senso perché questo vale per tante. UConn sembra la migliore ma questo non vuol dire assolutamente nulla, si è già  visto che hanno perso nettamente contro Georgia Tech, e tutto ciò che uno fa da qui al Torneo NCAA serve per quell'inganno che è il ranking (lo facciamo pure noi su ASB ma più che altro per dovere e per dire in breve quali siano le squadre più in forma) ma al primo turno ti becchi poi una Southern Pipp che mette quindici tiri da tre e torni a casa anche se hai il numero uno, perché ovviamente al contrario delle serie NBA qui non emerge sempre la squadra migliore, su un arco di partite più lungo.

21- Chi sono i freshmen da seguire e quali i migliori giocatori in assoluto?
Anche qui non invento niente: nella prima categoria Luol Deng, Drew Lavender, Leon Powe, Chris Paul, Charlie Villanueva e…; nella seconda, Matt Walsh (visto l'altro giorno contro Arizona, strepitoso e fuori di testa), Emeka Okafor, un mio preferito che è Wayne Simien, Arthur Johnson, Ben Gordon, Luis Flores. Bisogna comunque vederli in azione, soprattutto i freshmen, perché sarebbe cialtronesco giudicare solo sulla carta, per fortuna sto già  cominciando a visionare qualcosa e ad esempio Andre Emmett di Texas Tech l'ho visto molto bene (poi Bob Knight l'ha rimproverato perché non fa tagliafuori, ma…). Non amo comunque quelli che chiamo “elenchi del telefono” che può fare chiunque con un copia-incolla dai mille siti americani con l'elenco dei candidati al Wooden Award (l'ho fatto pure io per ASB, per tenere sott'occhio i nomi tutti in una volta, nessun disonore), quindi può anche darsi che io abbia dimenticato qualcuno, visto che non ho una buona memoria, e in tal caso scusatemi.

Un ringraziamento a Roberto Gotta per la disponibilità  e per la pazienza con la quale ha risposto a tutte le nostre domande!

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