Il meglio e il peggio dell’NBA

Karl Malone, quarant'anni e non sentirli.

PROMOSSI

Karl Malone e i Lakers
Il 28 Novembre il buon vecchio Postino ha pensato bene di aggiungere l'ennesimo record alla sua già  ricca collezione: è diventato infatti il primo quarantenne a registrare una tripla doppia (10 punti, 11 rimbalzi, 10 assists), la sua quarta in carriera (l'ultima arrivò nel '99).
Non è stato un caso perchè nelle ultime 6 partite Malone viaggia a 14+12+5 in poco più di 30 minuti di gioco, cifre di tutto rispetto.

L'inserimento dei due veteranissimi sembra funzionare alla grande, KM e GP sembrano essere perfettamente a loro agio, e Shaq e Kobe non stanno avendo nessun problema nel dividersi equamente l'arancia: i gialloviola attaccano bene (tutti i componenti del quintetto base sono stati top scorer della squadra almeno una volta, PJax ha anche rispolverato dai testi sacri dell'attacco triangolo alcuni inediti schemi di contropiede), e difendono anche meglio: dopo una prima parte di stagione in cui hanno concesso più di 90 punti in 6 partite su 7 hanno stretto un paio di viti, e nei successivi 10 confronti gli avversari hanno superato la fatidica cifra solo tre volte.

Si spiega così il 9/10 nelle gare suddette, che se da un lato è stato agevolato dall'aver incontrato 8 squadre della Eastern, dall'altro è impreziosito da due nette vittorie contro gli Spurs campioni in carica e i Pacers, che hanno perso malamente allo Staples la propria imbattibilità  esterna.

Dikembe Mutombo
Il vecchio leone sa ruggire ancora: i tifosi di molte altre squadre dell'Est (squadre che magari per parte loro non hanno uno straccio di centro degno di questo nome) non avevano fatto mancare i lazzi e cachinni all'indirizzo di Dikembe Mpolondo eccetera, ritenuto ormai bollitissimo. Invece lo zairese ha avuto un sorprendente sussulto d'orgoglio, sembrando a tratti la riedizione del giocatore che dominava la lega sotto i tabelloni qualche anno fa: nelle ultime 5 gare 12 punti, 13.4 rimbalzi e 2 stoppate di media.

Soprattutto grazie al suo notevole contributo i Knicks hanno rialzato la testa, portandosi a casa 4 W nelle ultime 6 gare, nonostante l'assenza delle due principali bocche da fuoco della squadra, e anche con qualche scalpo notevole: Hornets, Timberwolves e Sixers, squadre sicuramente più accreditate dei blu-arancio alla vigilia.

Ron Artest
Prima di cadere allo Staples Center, gli Indiana Pacers avevano inanellato 8 W consecutive… all'interno di questa striscia, nessun esterno delle squadre avversarie ha mai superato i 20 punti, e più nello specifico i tabellini dei giocatori che hanno subito le cure di Ron Ron sono stati ben più scarsi, riuscendo a stento ad arrivare in doppia cifra: da ricordare i 7 punti concessi a Maggette, 8 a Houston, 12 ad Iverson ma soprattutto 0 (si si, proprio ZERO) per Latrell Sprewell.
Inoltre, ha accompagnato il tutto con un solido contributo in fase offensiva (5 volte sopra i 20), e soprattutto riuscendo a contenere le sue mattane.

Nick Van Exel
Date a Nick quel che è di Nick: dopo 10 giorni lontano dal campo per problemi fisici, rientra e riscatta un inizio di stagione negativo con 41 punti in due giorni, frutto di un 16/27 al tiro davvero esaltante, se paragonato con la sua media stagionale pericolosamente vicina al 30%.

I Warriors, nel frattempo, si riprendono dopo alcune battute d'arresto e mettono in saccoccia 4 W consecutive; vittorie di prestigio (contro Spurs, Suns e Blazers), vittorie arrivate giocando di squadra: una sera viene fuori Clif Robinson, una sera JRich, una sera Dunleavy, poi Van Exel, e su tutti vigila il gigante buono Dampier che continua a dominare i tabelloni.

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RIMANDATI

Allen Iverson
L'espressione “genio e sregolatezza” vi pare un abusato luogo comune? Beh, date un'occhiata alla settimana di Allen I: nella sconfitta contro i Bucks 28 punti, ma 30% dal campo, 6 palle perse, solo 5 liberi tentati; ah già , anche 10.000 dollari di multa per gestacci ai tifosi dei Bucks.

Il giorno dopo arrivano a Phila i ben più temibili Pistons, o meglio arriva Larry Brown, le cui relazioni pericolose con The Answer hanno fatto la gioia dei cronisti al seguito dei Sixers negli ultimi anni: trentello col 50% abbondante al tiro e W per i suoi.

Si va ad Indianapolis per vedere se i Sixers sono in grado di far fuori anche l'altra grande dell'Est… come non detto, i Pacers fanno il bello e il cattivo tempo e AI segna il suo season-low con 12 punti, due assists, due rimbalzi e 4/19 dal campo in 36 minuti.

Altro back-to-back, e gli Hawks si beccano una bella ripassata dall'Allen Furioso: 50 punti tondi con 20/34 al tiro e facile vittoria per Phila.

C'è chi lo ama visceralmente e chi proprio non lo sopporta, ma come faremmo senza uno così?

TJ Ford
La prima parte di stagione del rookie è nel complesso positiva: il ragazzo ha dimostrato che la sua bruciante velocità  e la sua eccelsa visione di gioco ne fanno un playmaker affidabile anche nella lega… però non farà  molta strada, se non inizia a mettere la palla in buca con più affidabilità : in settimana 6/24 dal campo e 5 punti di media… un play che non segna mai è un vantaggio che nessuna squadra può permettersi di concedere.

Emanuel Ginobili
Brutta settimana per i Campioni del Mondo: è cominciata con una vittoria non agevole contro i derelitti Bulls (anche grazie a ben 5 giorni di riposo prima della gara, un vero toccasana per i vari acciaccati dei neroargento), ma è proseguita malissimo:
prima un massacro allo Staples da parte degli ex campioni, poi altre due L consecutive contro Warriors e Clippers, squadre che generalmente gli Spurs asfaltavano in scioltezza.

La maggior delusione in questa striscia di sconfitte è stato Manu Ginobili (finora impeccabile, il vero trascinatore della squadra): 10 ppg, 3 apg, 2 rpg e ben 3 palle perse di media, con un non esaltante 9/30 complessivo dal campo.

Una battuta d'arresto, niente di preoccupante per una squadra il cui vero campionato inizia in primavera, ma coach Popovich deve rimboccarsi le maniche e mantenere concentrati i propri ragazzi, perchè questi Spurs sembrano lontani parenti degli schiacciasassi ammirati l'anno scorso.

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BOCCIATI

Houston Rockets
Tre sconfitte nelle ultime tre partite, quattro nelle ultime cinque: sconfitte che valgono doppio, perchè arrivate contro dirette avversarie nella lotta per un posto al sole nella terribile Western Conference.

Di chi è la colpa? Probabilmente un indiziato valido è coach Van Gundy: è vero che i Rockets giocano un basket solido, con una grandissima difesa (terza per punti subiti e primissima per percentuale concessa) e quella coppia sotto canestro che, a parte Shaq-Malone, è probabilmente la più efficace ed affidabile a spazzare i tabelloni di tutta la lega.
Ma è anche vero che alla grande tenuta difensiva si accompagna un attacco asfittico (quartultimo per punti segnati, solo due volte sopra i 100 punti in 16 gare, e ben 3 volte sotto gli 80 nelle ultime cinque).

Se invece vogliamo andare sul sicuro, quando le cose ai Rockets vanno male è un gioco da ragazzi dare un'occhiata ai tabellini degli ineffabili Francis e Mobley: per il tifoso qualunque sono le stelle della squadra, quelli che mettono i triploni da otto metri e fanno le giocate spettacolari. Per chi sa che le partite si vincono in cinque, è fin troppo facile etichettarli come sciagura biblica: nelle ultime tre partite sono riusciti a mettere assieme la bellezza di 12 assists complessivi a fronte di 24 palle perse. Sinceramente sono cifre che parlano da sole, non abbiamo più nemmeno la forza di sottolineare il fatto che deliziarsi con le improvvisazioni di un backcourt così, avendo sotto canestro l'uomo più pericoloso della lega dopo Shaq e Duncan, non è altro che un modo elegante per suicidarsi.

Danny Fortson
Non si parlava molto di lui in questo incostante inizio di stagione dei Mavs, così il buon Danny ha pensato bene di farsi notare con un fallo criminale su Cabarkapa che gli stava schiacciando in testa, che è costato al serbo la rottura del polso e almeno un paio di mesi di stop.
Cabarkapa era partito per la prima volta in quintetto sostituendo l'indisponibile Marion, e aveva già  ritoccato i propri career highs in punti e rimbalzi (19 e 7).

Marbury, nel descrivere l'accaduto e l'opinione che si è fatto del comportamento di Fortson, non ha esitato ad utilizzare più volte alcune varianti della parolina magica che inizia per “fu” e finisce per “ck”; la lega ha espresso lo stesso concetto a modo proprio, sospendendo il giocatore per tre gare.

Drew Gooden
I Magic affondano, e Gooden affonda a peso morto assieme a loro: nelle ultime 4 partite 6 punti e 3 rimbalzi di media, nelle ultime 7 solo una volta è andato sopra i 10 punti e solo una volta sopra i 10 rimbalzi.
Doveva essere la stagione della consacrazione, finora è stata una stagione da incubo.

Jalen Rose
Alzino la mano i tifosi dei Bulls che sentiranno la sua mancanza… Jaleno ha salutato il suo pubblico con un sontuoso 11+6, cifre che per uno che ha talento da all-star sono a dir poco scandalose; il bello è che è stata di gran lunga la sua miglior prestazione degli ultimi tempi!

Nelle 4 gare precedenti 6 punti, 3 rimbalzi, 2 assists e 3 palle perse di media, con un 11/42 complessivo dal campo (26%) che sicuramente non fa onore alla sua nomea di grande attaccante.

Insomma, un rendimento semplicemente scandaloso da parte di un giocatore che avrebbe dovuto essere il leader in campo (e solo in campo, perchè leader a tutto tondo non lo è mai stato) di una squadra giovane e talentuosissima.
Invece ha deluso ed è finito in Canada da Vincecredible: ovviamente farà  qualche mese col botto, i suoi (stranamente numerosi) fan ritroveranno il sorriso, e poi piano piano gli passerà  la voglia, inizierà  a lamentarsi di questo, di quello e di quell'altro ancora, litigherà , farà  l'offeso, troverà  da ridire su qualunque cosa tranne che sul suo scandaloso modo di intendere il concetto di “professionista”, scivolando inesorabilmente nell'apatia.

No, caro Jaleno, i tifosi dei Bulls non sentiranno davvero la tua mancanza.

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